2021-05-31
Il nuovo sesso spiegato ai ragazzi. «Anche un uomo può partorire»
È in vendita il «Libro trans» per adolescenti: sostiene che bisogna «essere liberi di identificarsi in ciò che si sente» e che «esistono donne con il pene». Ormai vengono sovvertite pure le realtà più elementari.Per molto tempo abbiamo pensato che le geniali intuizioni di Gilbert K. Chesterton fossero fin troppo abusate. In particolare il celebre brano in cui egli descriveva il modo in cui l'ideologia influisce sulla percezione della realtà: «Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate». Purtroppo tocca constatare che siamo arrivati proprio lì, al punto in cui anche la realtà più immediata viene rimessa in discussione, filtrata e sovvertita. Ne ho avuto la prova l'altra sera durante la trasmissione Dritto e Rovescio di Paolo Del Debbio. In studio si dibatteva del ddl Zan, e a un certo punto ho cercato di porre ai presenti una domanda a cui - ne ero convinto - tutti avrebbero potuto rispondere con facilità. Ho chiesto, in buona sostanza: «Esistono donne con il pene?». Mi aspettavo di ottenere un «No» deciso come risposta. Invece mi sono trovato davanti allo smarrimento più completo. Andrea Romano del Pd - un intellettuale prima che un politico - mi ha risposto che esiste «chi ha il pene ma si sente donna e chi ha la vagina ma si sente uomo». Poco dopo, via social, lo psicoterapeuta Fabrizio Quattrini (volto noto di Real Time e presidente dell'Istituto italiano di sessuologia scientifica di Roma) ha manifestato un filo di irritazione: «Se ho il pene e mi sento donna sono una donna? Domanda stupida. Ma facciamola finita: è chiaro che sono una donna e non una femmina. La differenza è esclusivamente tra l'identità biologica e quella di genere». Qualcuno potrebbe ragionevolmente dubitare della mia sanità mentale e domandarsi perché io mi presenti in in tv chiedendo alla gente se esistono donne con il pene e uomini con la vagina. Non sono ammattito: stavo citando un volume intitolato Questo libro è trans. Si tratta di una sorta di manuale scritto in maniera semplice e diretta, anche perché rivolto a un pubblico di adolescenti. A firmarlo è Juno Dawson, nota attivista transessuale che collabora con testate come Glamour e Guardian. Il suo obiettivo è quello di spiegare ai lettori, specie i più giovani, che cosa voglia dire essere trans e quale sia, in buona sostanza, il pensiero dei movimenti transgender. Potremmo dire, senza essere troppo superficiali, che le idee contenute nel suo libro siano le stesse che il ddl Zan veicola in materia di «identità di genere». Ed è facile immaginare che, se il ddl venisse approvato, queste stesse idee potrebbero essere presentate nelle scuole.A pagina 32 del pregevole libro si trova - bene in evidenza - questo concetto: «Non tutte le persone nate con una vagina sono donne, e non tutte le persone nate con un pene sono uomini». Secondo Dawson, infatti, «l'identità non è reale» e «ogni giorno le persone si identificano con qualsiasi categoria che non ha alcun rapporto con la biologia: cristiane, ebree, musulmane […], mariti, mogli, gay, lesbiche… la lista è lunga. Non c'è nulla di più importante che essere liberi di identificarsi in ciò che si sente, è alla base dei diritti umani». Dawson ha una certa maestria nel ribaltare la realtà. A un certo punto domanda al lettore: «Tu come lo sai che sei un uomo? Di sicuro perché te lo ha detto un medico, i tuoi genitori o la società». Già, a quanto pare i genitali, in questo discorso, non c'entrano nulla. Verrebbe da chiedersi: ma se avere il pene o la vagina in fondo è uguale, perché le persone trans vogliono cambiare sesso e tante di loro si fanno ricostruire chirurgicamente gli organi? Mah. Al di là delle curiose contraddizioni, nel «libro trans» c'è pure qualcosa di molto più serio, e cioè la totale cancellazione della differenza femminile. A pagina 147 leggiamo: «Sì, quasi tutte le persone che hanno le mestruazioni su questo pianeta sono donne. Quasi tutte le gravidanze nel mondo si sviluppano nel corpo delle donne. Ma non tutte». Certo, una donna resta una donna anche se non può o non vuole avere figli, se non ha più le mestruazioni. Ciò non toglie che non siano gli uomini a partorire bambini o ad avere il ciclo. Sostenere il contrario è un clamoroso furto ideologico ai danni della popolazione femminile. Non solo. Questi giochi di parole sul maschile e il femminile fanno capire quale sia la reale prospettiva che si nasconde dietro il concetto di «identità di genere» contenuto nel ddl Zan. Scrive Dawson: «Come dovrebbe essere per tutti gli esseri umani, dovremmo essere capaci di decidere la sorte della nostra carne e delle nostre ossa. Per alcuni di noi comporta la chirurgia: per altri no. Ricorrervi non ti rende più o meno trans di chi non lo ha fatto». Ecco, questo passaggio è la base ideologica della nota copertina dell'Espresso che ritraeva un uomo barbuto con il pancione. Nel caso preso a modello dal settimanale, a portare avanti la gravidanza non è un uomo, bensì una donna che ha iniziato il percorso per cambiare sesso ed è rimasta incinta mentre si trovava «a metà strada». È a questo tipo di mistificazioni che stiamo aprendo la porta. In Italia cambiare sesso è consentito, esiste una legge che lo permette, e chi lo fa è seguito e sostenuto dalle istituzioni pubbliche. Ma diverso è imporre a tutti, e forzatamente, l'idea che anche gli uomini possano partorire i bambini e avere il ciclo, o spiegare ai ragazzi che esistono «donne con il pene e uomini con la vagina». Visto? Siamo arrivati dove aveva detto Chesterton. Esistono donne con il pene? Di che colore è l'erba in estate? Provate a rispondere, e affilate le spade.