2019-01-22
Il Milan prova a sfatare la maledizione del 9
I rossoneri senza il transfuga Gonzalo Higuain vincono con il Genoa e aspettano Krzysztof Piatek. Da Pippo Inzaghi in poi, con quella casacca hanno fallito in tanti. L'Inter deve risolvere la grana Mauro Icardi e rimediare all'errore di aver ceduto Nicolò Zaniolo per la brutta copia del Ninja.Maglie intercambiabili, camouflage spinto. Che altro potrebbe inventarsi un campionato finito a ottobre per mantenere un minimo di dignitoso interesse? E allora facciamo piangere i bambini, utili per affollare spalti svuotati da cattive coscienze, ma subito dopo delusi dall'aver comprato divise che valgono al massimo quattro mesi come quelle di Gonzalo Higuain e Krzysztof Piatek. Sono i protagonisti del mercato di riparazione, i grandi assenti del Genoa-Milan feriale, che i rossoneri vincono dopo un'ora di patimenti (0-2) mettendo in mostra un Lucas Paquetá con i globuli rossi del campione e tornando a respirare l'aria buona della zona Champions.È la sfida dei convitati di pietra. Piatek è squalificato e aspetta di firmare con il Milan il contratto da 1,8 milioni che lo renderà ricco: fino a ieri guadagnava 450.000 euro, che per un cannoniere di Serie A (13 gol in 19 partite, solo uno meno di Cristiano Ronaldo) è una miseria. Ancora più felice di lui il presidente genoano Enrico Preziosi, che vide giocare il centravanti polacco in un video mostratogli a Ibiza, lo acquistò per cinque milioni in estate e lo rivende per 40 in inverno. Higuain invece è scappato, non se la sente, cerca casa a Londra. Depresso come solo i timidi sanno essere quando le cose vanno storte, non vede l'ora di andare a farsi coccolare da Maurizio Sarri al Chelsea dopo avere schiantato dal disgusto la tifoseria rossonera. Sull'operazione rimane un'ombra che soltanto il campo potrà far svanire: il Milan ci perde o ci guadagna? La risposta, per ora, è in un siparietto avvenuto a Sky Calcio Club tra il conduttore Fabio Caressa e il manager del Milan, Leonardo. Caressa: «Se in questo momento chiudo gli occhi faccio molta fatica a pensare di essere più forte con Piatek al posto di Higuain. Se mi avessero detto due settimane fa di scegliere fra Piatek e Higuain, mi sarei messo a ridere». Leonardo: «Apri gli occhi». Caressa: «Con gli occhi aperti Piatek mi piace di più». È possibile che il polacco non sarà mai Higuain, ma neppure questo Higuain lo era. Ora per Rino Gattuso - ieri squalificato, imbacuccato e preoccupato fino ai gol in contropiede di Fabio Borini su stupendo assist di Andrea Conti (miglior acquisto del momento) e di Suso -, si prospettano due problemi da risolvere. Il primo è far sfatare a Piatek la maledizione del numero nove: dal pensionamento di Pippo Inzaghi (2012) a oggi, con quella maglia hanno fallito Alexandre Pato, Alessandro Matri, Fernando Torres, Mattia Destro, Luiz Adriano, Gianluca Lapadula, Andrè Silva e Higuain. Il secondo è far coesistere il nuovo centravanti con Patrick Cutrone, candidato in caso contrario a un'altra stagione di penalizzanti panchine. «Seduti non si cresce», sentenziava Nils Liedholm. L'ammonimento di un saggio uomo di calcio non vale solo per Nicolò Zaniolo, che nell'Inter faceva il pulcino e adesso trascina la Roma. Chi vale deve giocare, deve crescere anche sbagliando. Un capitolo che Luciano Spalletti non ha mai studiato, perché lo stesso errore compiuto con Zaniolo (peraltro ceduto per portarsi in casa il cugino bolso di Radja Nainggolan) lo sta ripetendo con Lautaro Martinez, al quale chiede di ribaltare le partite negli ultimi sette minuti. E talvolta l'argentino lo fa.In casa Inter si attende l'incontro da teatro dell'assurdo fra Beppe Marotta (stile direttore di banca) e Wanda Nara (stile carnevale di Rio). Le sensazioni per un rinnovo di Mauro Icardi, che peraltro in campionato non segna da quattro partite e con i suoi nove gol è lontano dalle solite medie, sono positive: si dovrebbe chiudere a otto milioni l'anno da qui al 2021 con clausola rescissoria a 180 milioni. Potrebbe chiudersi anche la cessione in prestito con obbligo di riscatto a 18 milioni di Roberto Gagliardini alla Fiorentina, mentre si sta studiando la possibilità di portare ad Appiano il difensore del Napoli, Elseid Hysaj (poco utilizzato da Carlo Ancelotti), al posto del deludente Sime Vrsaljko che non verrà riscattato dall'Atletico Madrid. Matteo Politano invece sì, di corsa, dal Sassuolo. Proprio il club emiliano è protagonista del colpo di mercato più suggestivo: la cessione in prestito con diritto di riscatto al Barcellona di Kevin Prince Boateng, scelto per sostituire Munir (pasato al Siviglia) nel ruolo di vice Suárez. Magari con il pensiero rivolto ai due gol siglati da Boateng proprio ai blaugrana in Champions quando vestiva la maglia del Milan (il Barça sarà la decima camiseta del trentunenne ghanese). Il tecnico Roberto De Zerbi non l'ha presa benissimo: Boateng era il suo «falso nueve» ideale e stava rendendo a mille. Ma l'opportunità per il club di sedersi al tavolo con il colosso catalano è politicamente superiore a ogni capriccio tecnico. E nel contempo l'addio con Melissa Satta (i due, in crisi da oltre un anno, avrebbero avviato le pratiche del divorzio) ha portato il Boa a voler cambiare aria. La Juventus riporta a casa Matteo Darmian, che prima faceva panchina a Manchester e adesso la farà a Torino. Lo sceicco Nasser al Khelaifi sta tentando di convincere Aurelio de Laurentiis che 80 milioni bastano per trasferire a Parigi Allan, ma potrebbe arrivare a 100. Sullo sfondo già si profila un'asta, con Juventus, Inter e Chelsea in prima fila, per arrivare al giovane fenomeno del Brescia, Sandro Tonali: a 18 anni e senza aver giocato un minuto in Serie A vale 30 milioni. Nessuna asta per Daniel Bessa, che ieri si è mangiato due gol solo davanti a Gigio Donnarumma, agevolando la vittoria del Milan. A meno che non si tratti dell'asta della bandiera, brandendo la quale i tifosi del Genoa hanno tutto il diritto di inseguirlo.
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)