2019-06-01
Pure i 5 stelle per la flat tax. Vantaggi per singoli e coppie, occhio alle famiglie numerose
I grillini cambiano orientamento e la situazione si sblocca. «La Verità» ha simulato gli effetti della tassa piatta: produrrebbe vantaggi immediati per singoli o coppie. Da valutare il saldo finale per le famiglie numerose che potrebbero avere meno detrazioni. Il Movimento 5 stelle ci ripensa sulla flat tax al 15%. Si effettuerà anche una revisione di detrazioni ed esenzioni fiscali (inevitabilmente collegate al provvedimento). I grillini hanno cambiato orientamento sulla possibilità di finanziare il provvedimento facendo deficit. In meno di dieci giorni si è dunque passati dal dare dell'irresponsabile a Matteo Salvini, che voleva infrangere il tetto del 3%, all'approvare la proposta della Lega di «finanziare in deficit la flat tax. A maggior ragione se, come apprendiamo, Tria già condivide questa idea: ben venga il regime fiscale al 15% per i redditi fino ai 65.000 euro», dichiarano fonti parlamentari del Movimento 5 Stelle. Più cauto sulla tassa piatta è invece il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che interpellato a margine della cerimonia in Campidoglio per il centenario dell'Oil dichiara che «un progetto di flat tax non è ancora arrivato a Palazzo Chigi. Prima dobbiamo chiarire, e da lunedì sarà una buona occasione per fare il punto, le premesse per poter proseguire un cammino con chiarezza d'intenti, lungimiranza e determinazione di risultati», conclude Conte. Sul capo fiscale si è anche esposto Ignazio Visco, governatore di Banca d'Italia: «il Paese ha bisogno di un'ampia riforma fiscale. Rivedendo solo alcune agevolazioni o modificando la struttura di una singola imposta si proseguirebbe in questo processo di stratificazione». Visco allerta però sulla possibilità di fare ulteriore debito: «L'elevato rapporto tra debito pubblico e Pil rimane un vincolo stringente; per allentarlo non si può ritardare nel definire una strategia rigorosa e credibile per la sua riduzione nel medio termine». Deficit o non deficit la flat tax si farà. «Si sta studiando come e quando», sottolinea Tria prima del suo intervento del festival dell'Economia di Trento. Dunque, che impatto avrà sulle tasche degli italiani? Secondo l'Istat nel 2016 c'erano 11.113 famiglie (la metà di quelle residenti in Italia) con un reddito netto non superiore a 25.091 euro l'anno con una tassazione tra il 23 e il 27%. Questo perché l'attuale sistema proporzionale prevede cinque scaglioni di reddito: fino a 15.000 euro è prevista una tassazione al 23%; da 15.001 a 28.000 il 27%; da 28.001 a 55.000 al 38%; da 55.001 a 75.000 al 41% e sopra i 75.000 al 43%. La flat tax al 15%, fino a 65.000, andrebbe dunque ad accorpare tre scaglioni e mezzo in un unico livello. Fuori resterebbe soltanto l'ultima fascia di redditi superiori ai 75.000. Sembrerebbe dunque che molte famiglie italiane, non solo le meno abbienti, potrebbero giovare di un importante abbassamento delle tasse. Ma siamo sicuri che sia effettivamente così? In parte sì. Se si prendono in considerazioni le famiglie poco numerose o senza figli la flat tax al 15% può portare vantaggi fiscali, al netto della perdita delle detrazioni e delle deduzioni, che al momento sono in vigore con la tassazione proporzionale. Effetto opposto si avrebbe invece per una famiglia con più figli a carico e con un reddito medio basso (25.000). In questo caso la flat tax al 15% non compenserebbe la perdita delle agevolazioni fiscali (spese mediche, abbonamento, affitto casa del figlio che studia fuori sede, mutuo della casa). E questo perché quando si hanno più figli a carico le spese da sostenere sono maggiori e il gap percentuale inferiore non riuscirebbe a colmare le perdite fiscali da agevolazioni. Il ragionamento potrebbe cambiare se invece il governo introducesse una flat tax modificata. Se dunque accanto alla tassa piatta del 15% si studiasse un pacchetto di deduzioni e detrazioni da dare alle famiglie, soprattutto a quelle più numerose, la tassa piatta potrebbe presentare vantaggi anche per loro. Il problema in questo caso sarà capire quali agevolazioni saranno da considerarsi importanti per le famiglie e quali invece «superflue». Il compito non sarà dei più facili, dato che lo schema di detrazioni e deduzioni non è chiaro neanche al ministero dell'Economia e delle finanze. Risulta infatti impossibile capire con effettiva certezza il numero esatto di cittadini italiani che godono delle miriade di agevolazioni fiscali al momento concesse dallo Stato. Problemi che il governo dovrà affrontare prima di dar forma alla tassa piatta. Per il momento sembrerebbe però che la flat tax incontri i favori di Giuliano Ferrara, che in un suo articolo sul Foglio spiega come Olier Blanchard, Adam Tooze e molti altri economisti sarebbero favorevoli alla flat tax al 15% dato che darebbe un bello scossone al sistema economico italiano, al momento stagnate.