2021-11-06
Il governo spinge i farmaci generici. Tirata d’orecchie Ue sulle spiagge
Con le nuove norme, i medicinali equivalenti saranno rimborsabili anche prima della scadenza del brevetto Bruxelles critica le concessioni balneari: «L’Italia si adegui alle leggi europee». Tassisti sul piede di guerraFarmaci e salute fanno parte dell’«ampio raggio di settori» in cui interviene il ddl Concorrenza, approvato giovedì sera all’unanimità dal Consiglio dei ministri. «In materia di salute», ha spiegato il premier Mario Draghi, «abbiamo modificato i criteri di accreditamento e convenzionamento delle strutture private, per valorizzare la qualità dei servizi offerti, e le modalità di selezione della dirigenza medica, per basarla su criteri certi». La norma elimina gli ostacoli all’ingresso sul mercato dei medicinali equivalenti, che ora potranno essere inseriti nel prontuario farmaceutico nazionale anche prima della scadenza dei brevetti. In sostanza, non bisognerà attendere la scadenza del brevetto o la certificazione complementare per porre a carico del Ssn i farmaci generici. Inoltre, sono stati introdotti incentivi per spingere le aziende farmaceutiche alla definizione del prezzo di rimborso, che viene negoziato con l’Aifa: in caso di inerzia verrà applicato l’allineamento al prezzo più basso. Il ddl prevede poi il superamento dell’obbligo, per i titolari della distribuzione all’ingrosso dei farmaci, di detenere almeno il 90% delle medicine in possesso di un’Aic (autorizzazione all’immissione in commercio): sarà invece necessario avere un assortimento «idoneo a rispondere alle esigenze territoriali». Per quanto riguarda la sanità, il disegno di legge prevede misure più stringenti l’accesso all’accreditamento delle strutture private convenzionate, che dovranno anche pubblicare online bilanci e dati su qualità dei servizi e attività dei sanitari. In base alle nuove norme, poi, i dirigenti medici dovranno essere selezionati da una commissione composta dal direttore sanitario dell’azienda interessata e da tre direttori, di cui almeno due provenienti da una diversa regione, assegnando l’incarico al candidato che abbia ottenuto il punteggio più alto. Non si fermano intanto le polemiche sui due temi più controversi oggetto dal disegno di legge: le concessioni per gli stabilimenti balneari e la modifica delle norme per il settore dei taxi. Entrambe le materie saranno regolate da decreti legislativi: ma mentre per le concessioni balneari il testo parla di una «mappatura» della situazione attuale, per i taxi c’è il rischio di un intervento più radicale. Tanto che il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha chiesto espressamente maggiori tutele per chi già possiede una licenza; ma le associazioni di categoria sono pronte alla lotta. «Al governo chiediamo l’immediato stralcio dell’articolo 7 del ddl concorrenza, che rappresenta l’ennesima ingiustizia», ha spiegato il segretario nazionale di Orsa Taxi Rosario Gallucci. «Sarà una lotta lunga nel tempo, visto che il governo si è dato sei mesi per adottare un decreto. Siamo un settore che si sta ancora leccando le ferite di una pandemia che ci ha visto in ginocchio ma sempre in prima linea. Natale avrà un sapore amaro per noi, ma saremo sul piede di guerra».A infiammare il dibattito politico, anche all’interno della maggioranza che sostiene il governo Draghi, sono però soprattutto le concessioni per gli stabilimenti balneari. La Lega, con il leader Matteo Salvini, ha sottolineato come sia stato «evitato il ritorno alla direttiva Bolkestein, che avrebbe messo a rischio il futuro di migliaia di aziende e decine di migliaia di posti di lavoro». La direttiva prevede infatti che vengano messe a bando le concessioni in scadenza di spazi pubblici e beni demaniali, come appunto le spiagge. «Vogliamo che migliaia di lavoratori che si trovano nell’incertezza abbiano modo di investire, risollevarsi dalle ingenti perdite dovute alla pandemia, dando lavoro ai giovani e rilanciando il turismo, che rappresenta il 13% del Pil nazionale», ha aggiunto il deputato Massimo Bitonci, capo dipartimento Attività produttive della Lega. Di diverso avviso il deputato dei Cinquestelle Sergio Battelli, secondo cui «chi ha veramente a cuore le spiagge italiane e il settore balneare non può gioire per aver sventato il pericolo Bolkestein. Chi ha veramente a cuore i cittadini, le spiagge, i concessionari, i loro sacrifici e quelli di chi vorrebbe investire in questo settore e invece non può, dovrebbe al contrario essere seriamente preoccupato per l’ennesima deroga tanto grave da essere ormai quasi ridicola». Da parte sua, la Commissione europea ha fatto sapere, tramite una portavoce, che «è importante che le autorità italiane procedano rapidamente a portare in conformità la loro legislazione e le loro pratiche riguardo le concessioni balneari con la legislazione europea e anche con la giurisprudenza della Corte di giustizia».