2025-09-22
Il conflitto da fermare è a Gaza, però la sinistra prova a paralizzare l’Italia
Oggi lo sciopero indetto da Usb e sindacati di base contro l’offensiva israeliana. A rischio trasporti locali, treni e scuole. Giorgia Meloni collegata a «Domenica In», polemica assurda di Elly Schlein: «Parla di pasticcini, non della Striscia».Oggi Usb, Adl Cobas, Cub e una costellazione di sigle autonome hanno in mente di fermare il Paese con uno sciopero generale di 24 ore «contro il genocidio in Palestina, la fornitura di armi a Israele e l’assenza di un intervento concreto per dissociarsi dagli orribili crimini perpetrati dal governo di Israele». L’obiettivo dichiarato è «bloccare tutto». Difficilmente la portata sarà importante, ma in alcuni settori strategici in cui le sigle, seppur piccole, sono particolarmente presenti, di certo ci saranno dei disagi. Ovviamente per chiamare a raccolta l’Usb presenta lo sciopero raffigurando scenari d’altri tempi: «Tra le tante piazze che si stanno convocando in queste ore, ormai quasi 80, anche quella di Roma, dalle 11 a Piazza dei Cinquecento. Ci aspettiamo una partecipazione nell’ordine delle decine di migliaia di persone, in quanto nel Paese si sente con forza la necessità di bloccare le attività, per protestare contro il genocidio in corso a Gaza, contro le complicità del governo con Israele, per fermare guerra e corsa al riarmo». Il tono delle sigle di base è militante. E mentre i sindacati lasciano credere che verranno sospese le operazioni militari dell’Idf perché a Roma si ferma la metro, le ferrovie avvertono di possibili cancellazioni per Trenitalia, Trenord e Trenitalia Tper. Nel trasporto pubblico locale le modalità cambiano da città a città: Atm Milano garantirà «il servizio di metropolitane e mezzi di superficie fino alle 8.45 e dalle 15 alle 18». Atac a Roma informa che «nella notte tra 21 e 22 settembre non sarà garantito il servizio delle linee bus notturne» e che oggi «non è garantito il servizio sull’intera rete dalle ore 8.30 alle ore 16.59 e dalle ore 20.00 al termine del servizio diurno oltre a quello delle linee diurne che hanno corse programmate oltre la mezzanotte». Nei porti, presidi e blocchi sono previsti in tutta Italia. A Genova il sindacato Usb ha lanciato la mobilitazione «Blocchiamo tutto» e ha convocato i manifestanti «sotto la Lanterna, davanti ai varchi portuali di San Benigno e Albertazzi, dalle 8». L’obiettivo è esplicito: «fermare l’accesso ai varchi portuali». Gli studenti genovesi hanno due concentramenti alle 9, uno in piazza Montano e uno davanti al Rettorato dell’Università, da cui partiranno i cortei per unirsi ai lavoratori. Un terzo concentramento è previsto dal quartiere Oregina. Poi «nella seconda parte della mattinata partirà il corteo cittadino il cui percorso», fanno sapere, «è ancora incerto». Ad Ancona, Usb e i Centri sociali delle Marche organizzano un presidio «alle 17.30 davanti alla Mole Vanvitelliana per sostenere la Global Sumud Flotilla diretta verso Gaza e in solidarietà con la popolazione palestinese». È sciopero anche per insegnanti e personale Ata. In controtendenza i tassisti, che non parteciperanno alla protesta. L’Unione Radiotaxi d’Italia fa sapere che «non aderirà allo sciopero» e che i tassisti «garantiranno la piena regolarità del servizio in tutte le città italiane». «La protesta annunciata», dichiara Loreno Bittarelli, presidente di Uri e di itTaxi, «è del tutto strumentale e non ha nulla a che vedere con i reali problemi del settore. La vicenda è stata strumentalizzata». Il mito dell’Italia che ferma la guerra in realtà rischierà di mettere in crisi traffico e trasporti per un giorno: pendolari che saltano il turno, famiglie che devono pagare la babysitter, disagi e probabili tensioni. E il paradosso resta tutto in queste parole dell’Usb: «La sensazione è che saremo diverse centinaia di migliaia, forse milioni. A Palazzo Chigi decidano cosa fare perché potrebbe arrivargli un avviso di sfratto». Il vero bersaglio è il governo, Gaza non c’entra. E infatti Elly Schlein, dopo il collegamento di Giorgia Meloni ieri in tv con Mara Venier durante Domenica In, strumentalizza: «La premier continua a rifiutarsi di venire in Parlamento a spiegare cosa farà l’Italia rispetto al riconoscimento dello Stato di Palestina e alle sanzioni per il governo israeliano. Però trova il tempo per confezionare spot elettorali sul servizio pubblico. Oggi ci spiega su Rai Uno, l’ammiraglia della sua TeleMeloni, quali pranzi e quali pasticcini preferisce mangiare la domenica». La Meloni in diretta aveva infatti definito la cucina italiana «una delle cose più straordinarie che abbiamo, che raccontano la nostra cultura, la nostra identità, la nostra tradizione», dopo aver partecipato all’iniziativa «Il pranzo della domenica» per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco, su cui si deciderà a dicembre. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ne ha rivendicato il successo e ha ringraziato il servizio pubblico per aver seguito l’evento «di interesse generale, seguito da milioni di persone». E ha replicato alle opposizioni: «Spiace che, anche di fronte a eventi che uniscono, qualcuno scelga polemiche insensate».
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