2024-10-30
Il centrodestra vuole tenere Genova
L’attuale vicesindaco di Genova, Pietro Piciocchi (Getty Images)
La vittoria di Marco Bucci porterà il capoluogo al voto. Il vicesindaco, Pietro Piciocchi, gestirà il municipio fino a primavera. E, forse, guiderà la coalizione. Che in città fa molta fatica.A Genova ci sono oltre 18.000 voti da recuperare, per il centrodestra. Sono quelli con i quali Andrea Orlando ha staccato Marco Bucci, anche se inutilmente. Perché le regionali, poi, le ha vinte il sindaco di Genova. Che ora vuole lasciare la fascia tricolore al vice, Pietro Piciocchi, in vista delle elezioni comunali anticipate che si terranno «alla prima data utile» e quindi, verosimilmente, tra maggio e giugno. Non sarà un’impresa facile, per il centrodestra, tenere una città come Genova, a meno di un nuovo suicidio del M5s. Intanto, però, è ancora tempo di festeggiamenti per l’insperata rimonta e Giorgia Meloni parla di «segnale di fiducia» per tutto il governo.Bucci aveva deciso di non dimettersi da sindaco, quando si era candidato alla Regione anche perché il suo secondo mandato sarebbe scaduto nel 2027 e poi, va ricordato, nei sondaggi post-terremoto giudiziario stava sette punti dietro al candidato del Pd. Ora lascerà il municipio nelle mani fidatissime del suo vice, Pietro Piciocchi, 47 anni, avvocato che si muove in furgone perché ha sei figli ed è cattolicissimo, oltre che professore a contratto di diritto pubblico alla Bocconi di Milano. Piciocchi per sette anni ha avuto anche la delega al bilancio e con lui il debito di Genova è sceso da 1,25 miliardi a 950 milioni e l’Amiu, l’azienda dei rifiuti che nel 2017 era a un passo dal fallimento, è stata finalmente risanata. Adesso il vicesindaco ha in mano un dossier spinoso, la ristrutturazione dello stadio di Marassi: Sampdoria e Genoa hanno cominciato a collaborare ma su un tema del genere anche un mezzo passo falso può spostare migliaia di voti.E in città, in queste regionali, il centrosinistra ha raccolto 115.890 consensi (53,2%) contro i 94.189 voti delle liste di centrodestra a sostegno dell’indipendente Bucci. In teoria, in alternativa a Piciocchi, la Lega potrebbe sempre giocare la carta del viceministro Edoardo Rixi, ottimo candidato e genovese doc, ma sono in molti a chiedersi, pure nel Carroccio, «chi glielo fa fare?».Ma che cosa ha causato il gap di voti nel capoluogo? In queste ore è quello che si chiedono i leader del centrodestra, sapendo che la risposta è fondamentale per la scelta del futuro candidato per Palazzo Tursi. Anche se Bucci aveva già dato la propria personale investitura prima del voto: «Per me il candidato è Piciocchi». Ha potuto esporsi così liberamente perché non ha alcuna tessera in tasca, il nuovo presidente della Regione, ma poi è ovvio che i partiti faranno i loro ragionamenti e sarà anche importante capire su quale cavallo punterà il Pd e se, da qui alle comunali, i 5 stelle troveranno un minimo di coesione oppure imploderanno definitivamente con la guerra tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte che ha segato le gambe a Orlando.Sicuramente su quei 18.000 voti di scarto può aver influito il ciclone giudiziario che ha travolto Giovanni Toti, su lavori e affari che avevano come epicentro Genova città, dalla maxi-diga al porto passando per le autorizzazioni a Esselunga. Toti, che nel frattempo ha patteggiato una condanna a due anni per corruzione impropria e finanziamento illecito, non la pensa così e, anzi, ha dichiarato a Repubblica che i suoi voti sono stati decisivi per la vittoria di Bucci. Stessa cosa, per la cronaca, l’ha sbandierata un altro politico di lungo corso come il sindaco d’Imperia, Claudio Scajola. Bucci ha sicuramente gestito bene il crollo del ponte Morandi e la ricostruzione, ma domenica ha vinto solo a Carignano e alla Foce, due quartieri in larga parte alto borghesi, perdendo non solo nel centro storico e nei vicoli, ma anche ad Albaro, nonostante il nuovo lungomare disegnato da Renzo Piano. Insomma, il centrodestra dovrà lavorare sodo per piazzare ancora un suo sindaco a Tursi. E la reggenza che inizia nei prossimi giorni (ci vuole una settimana per il cambio della guardia in Comune) non potrà aiutare più di tanto perché Piciocchi avrà per legge solo una sorta di gestione ordinaria e almeno un paio di assessori potrebbero seguire Bucci in Regione.Tornando alle regionali appena vinte, Meloni le ha commentate con soddisfazione: «Il segnale di fiducia ricevuto dai cittadini in Liguria ci dà ancora più forza per proseguire in questa direzione, sempre al servizio degli italiani. Avanti insieme, con entusiasmo e determinazione, per costruire un futuro di concretezza e risultati per la nostra nazione». Insomma, al voto ligure il premier ha dato piena valenza nazionale, come del resto aveva fatto anche Elly Schlein in campagna elettorale. Bucci, dal canto suo, non ha smentito neppure ieri il proprio understatement e a RaiTre ha detto: «Io voglio essere il sindaco della Regione Liguria perché, così facendo, si è vicino ai cittadini, vicino al territorio». E, come primi provvedimenti, ha annunciato un commissario straordinario per ridurre le liste d’attesa della sanità pubblica, che in Liguria non è esattamente ai livelli del Piemonte o della Lombardia, e la massima apertura della Regione «a tutte le aziende che vorranno venire a investire sul territorio e a tutti coloro che vorranno venire ad abitarci». Un invito all’accoglienza» non banale in una Liguria dove, spesso, turisti e proprietari di seconde case sono stati dipinti, specie dal centrosinistra, come «invasori» e consumatori di territorio.
Jose Mourinho (Getty Images)