2022-10-21
Il Cav ha fatto un favore a Giorgia
Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi (Imagoeconomica)
Il pandemonio per le registrazioni rubate su Putin rende ancor più inevitabile la nascita dell’esecutivo e dà più forza alla Meloni. Che infatti sale ancora nei sondaggi (a danno della sinistra) e oggi parlerà a Mattarella con una lista dei ministri già «blindata». Giallo su un nuovo audio «a rate» dell’ex premier. E il consigliere di Zelensky lo insulta.Invece di danneggiare Giorgia Meloni, come forse qualcuno sperava, le polemiche dei giorni scorsi l’hanno rafforzata. Lo testimoniano i sondaggi, che danno in ascesa il consenso di Fratelli d’Italia dell’1,2 per cento: all’incirca ciò che perde il Pd. Nonostante gli allarmi lanciati da Enrico Letta in sede e fuori sede, ovvero anche all’estero. Sebbene il segretario del Pd e i suoi compagni si siano incaricati di dipingere l’elezione dei presidenti delle Camere come un atto di forza gli italiani continuano a preferire Giorgia Meloni. Anzi, gli elettori che manifestano le loro intenzioni di voto a favore di Fratelli d’Italia sono in aumento. A tenere il conto delle percentuali di crescita ci ha pensato Youtrend, che ha monitorato tutte le rilevazioni, tracciando poi una super media. Risultato: il partito guidato dalla probabile prima donna presidente del Consiglio, oggi viene dato al 27,2 per cento e poco ci manca che doppi il Pd, che secondo i sondaggisti in meno di un mese è scivolato al 17,7 per cento, appena un punto sopra il Movimento 5 stelle. Già, come prima del voto avevamo scritto, non è il Partito democratico a svuotare il bacino elettorale dei grillini, ma il contrario. Infatti, più il Pd scende mentre i pentastellati salgono, e più si concretizza l’idea di un’Opa ostile di Giuseppe Conte sul fu primo partito della sinistra. Tuttavia, questa non è la sola tendenza che si evidenzia scorrendo gli ultimi dati. Mentre Fratelli d’Italia sale, la Lega perde qualche decimale, ma più di tutti arretra Forza Italia, che scivola sotto l’8 per cento appena conquistato un mese fa, scavalcata dal Terzo polo, che pare accaparrarsi il consenso perso del partito di Silvio Berlusconi. Insomma, nel rimescolamento delle carte Giorgia Meloni è avvantaggiata, perché consolida la leadership e la posizione di Fratelli d’Italia come primo partito del Paese. Mentre un tempo, di solito le coalizioni avevano una forza politica attorno alla quale giravano gli alleati, oggi assistiamo allo sgretolamento del centrosinistra, dove la disputa fra Pd e 5 stelle ormai è all’ultimo voto, e a un rafforzamento del centrodestra.Così, la coalizione guidata da Giorgia Meloni ha aumentato i consensi, arrivando al 44,2 per cento, mentre quella di centrosinistra è scesa al 24,8, l’1,4 per cento in meno rispetto al risultato già poco brillante conseguito il 25 settembre. Certo, i sondaggi esprimono sempre intenzioni di voto virtuali, perché al momento nessuno è costretto a mettere la crocetta sul simbolo di un partito. E però l’andamento dei sondaggi è pur sempre un indicatore che spiega da che parte tiri il vento. E a guardare lo studio di Youtrend non c’è alcun dubbio riguardo alla direzione verso cui si è incamminato il Paese. Gli italiani hanno scelto Meloni e al momento non sono affatto pentiti. Semmai molti di loro hanno ripensamenti sulla scelta di appoggiare il Pd e più in generale lo schieramento di sinistra, al punto che piuttosto di dare il proprio voto al dimissionario Enrico Letta preferiscono regalarlo all’avvocato di Volturara Appula, al secolo Giuseppe Conte. Tutto ciò dovrebbe far riflettere, sia Berlusconi che Letta. In questo momento, osteggiare l’ascesa di Giorgia Meloni non porta voti, ma li fa perdere. Che siano moderati o di sinistra, gli italiani vogliono un governo stabile e non vedono l’ora di vedere se quello della leader di Fratelli d’Italia lo è. Per loro i problemi principali non riguardano chi farà il ministro della Giustizia, né chi dovesse essere il presidente della Camera. Che ci sia Lorenzo Fontana a Montecitorio o Maria Elisabetta Casellati in via Arenula, sede del dicastero che sovrintende al buon funzionamento dei tribunali, poco importa. A contare sono le misure per alleggerire le bollette, non se il nuovo presidente di un ramo del Parlamento recita ogni giorno le preghiere e difende la famiglia tradizionale. Che cosa volete che importi a chi non ha i soldi per saldare la rata del condominio se Fontana si inginocchia davanti al Papa invece che alle coppie gay come vorrebbe l’onorevole Zan? Paradossalmente, anche nella sconfitta il Pd conferma la sua anima da partito minoritario, che si rivolge a un’élite invece che alla maggioranza degli italiani.Detto tutto ciò, fa bene Giorgia Meloni a ignorare le polemiche e a respingere le sollecitazioni del segretario dimissionato dagli elettori. Il suo compito è tirare diritto e dare vita al governo reclamato dagli italiani. Il mandato è chiaro e di oscure ci sono solo le manovre di qualche forza politica, ma è sufficiente ignorarle. Porti la lista dei ministri a Mattarella e non se ne parli più.
«Petra Delicato» (Sky)
La terza stagione della serie con Paola Cortellesi (Sky, 8 e 15 ottobre) racconta una Petra inedita: accanto alla sua solitudine scelta, trovano spazio l’amore e una famiglia allargata, senza rinunciare al piglio ironico e disincantato.