2025-01-20
I supermercati si uniscono agli agricoltori per protestare contro Starmer
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Una multinazionale sale sui trattori della protesta britannica. Si allarga il fronte contro le politiche del primo ministro del Regno Unito mentre le élites economiche iniziano forse a prendere le distanze dal progressismo dominante.La protesta dei trattori contro la nuova tassa di successione è supportata adesso da Asda, la terza catena di supermercati più grande del Regno Unito. Il governo di Keir Starmer si ritrova, così, sempre più sotto pressione non solo dalle polemiche intorno agli stupri dei pakistani ma anche dalle richieste del settore agricolo. In una prospettiva più ampia, inoltre, sorge anche la tentazione di intravedere nuovi equilibri sociopolitici con le grandi aziende poco per volta più lontane dai diktat economici e culturali del progressismo.La protesta dei trattori britannici ha avuto inizio il novembre scorso, con l'introduzione nella legge di bilancio di una nuova imposta di successione che, a partire dal novembre del 2026, dovrebbe gravare sui terreni agricoli con un valore superiore al milione di sterline.Immediatamente è divampato lo scontro politico con una manifestazione di migliaia di trattori, e il sostegno di Nigel Farage, davanti a Westminster, gli allarmi dei sindacati intorno alla tenuta dell'intero settore e la più flebile levata di scudi del partito laburista in difesa del proprio provvedimento, presumibilmente elaborato solo per gravare sulla minoranza più abbiente.Sono seguite, nell'anno nuovo, altre proteste con l'invasione di centinaia di trattori per le strade della Gran Bretagna, davanti ai supermercati nel Cheshire, nell'Hampshire, nel Devon, in Cornovaglia, nel Dorset, nel Derbyshire e a Northampton. Tra i primi a schierarsi con gli agricoltori è stata Sophie Throup, responsabile dell'agricoltura, della pesca e dell'approvvigionamento sostenibile di Morrisons, la quinta catena di supermercati più grande del Regno Unito. «Comprendiamo la vostra rabbia e le vostre frustrazioni per l'imposta di successione e siamo con voi» ha dichiarato Throup in un videomessaggio divulgato su X, ex Twitter.Le associazioni di categoria, dal canto loro, hanno sciorinato i possibili scenari della catastrofe: la perdita di oltre 125.000 posti di lavoro, la riduzione di investimenti da parte delle aziende a conduzione familiare, il calo di ordini, liquidità e fiducia.Con tutta probabilità, però, a fare più rumore è il più recente appoggio di Asda agli agricoltori. «L’agricoltura - ha dichiarato, in tal senso, un portavoce dell'azienda - è una parte vitale della nostra catena di approvvigionamento. Abbiamo bisogno di un settore agricolo sicuro di sé, capace e disposto a investire nel proprio futuro. Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni al Governo e sosterremo la campagna dei sindacati per chiedere una sospensione della nuova misura fiscale».Al di là della cronaca locale e del rilevante allargamento del fronte avverso alle politiche di Starmer, l'episodio può essere ricondotto al possibile ridisegnamento dell'attuale geografia politica. Per anni, infatti, si è assistito alla polarizzazione tra «élites» e «popolo», oppure, «centro» e «periferia», per utilizzare i termini di un celebre saggio di Christophe Guilluy. Adesso, però, all'orizzonte si iniziano a intravedere forse nuovi equilibri tra multinazionali e progressismo. A fare pensare a questa ipotesi sono soprattutto il ritorno di Trump alla Casa Bianca, l'avvento sulla scena mondiale di Elon Musk e la rimozione dei programmi DEI (diversità, equità e inclusione) di Meta, McDonald's, Boeing, Ford, Harley-Davidson, John Deere e altre aziende. Di conseguenza, l'alleanza tra Asda e i trattori può non essere soltanto un caso isolato.