2022-03-21
I ribassi di Draghi scontentano tutti
Confindustria, consumatori, artigiani: i tagli alla benzina e alle bollette sono simbolici. Secondo Franco Bernabè la Russia finanzia i verdi perché si oppongano ad alternative al gas.Alla fine il governo è riuscito, con i suoi provvedimenti sul caro energia, nella non facile impresa di scontentare tutti. Ci voleva impegno, ma ci sono riusciti. In ordine. Gli imprenditori per bocca della Confindustria si sono detti delusi perché volevano un taglio permanente delle accise (richiesta più che sacrosanta) più un tetto al prezzo del gas e invece varrà solo fino a fine aprile, e non si sa se partirà subito, se va bene a metà di questa settimana. Chissà perché certe cose sono più urgenti di altre: aumentare le tasse generalmente viene fatto più in fretta che diminuirle. Inoltre si potrà usufruire della rateizzazione delle bollette solo per i mesi di maggio e giugno. Ma Mario Draghi e il ministro dell’Economia Franco - glielo diciamo con franchezza, sostantivo di cui lui è solo l’aggettivo - lo sanno o no che alcune imprese sono già ferme e altre non ricevono più ordinativi perché non gli conviene? Lo sanno o no che tra queste ci sono i gioielli della nostra economia, dei veri e propri giacimenti di ricchezza, che sono i distretti industriali: acciaio, ceramiche, cuoio, carta e altri, e che se vanno male quelli vanno male migliaia di imprese medio piccole a essi collegate?Se passiamo agli artigiani, le cose non vanno meglio. L’Ufficio studi della Cgia di Mestre si chiede perché non sia stata utilizzata tutta l’Iva in più incassata con l’aumento dei prezzi, circa 1,5 miliardi di euro dal gennaio 2021 a oggi, ma solo un quinto, cioè 308 milioni. Osservazione ineccepibile. Infatti Draghi ha detto che questi provvedimenti vanno nella direzione della redistribuzione perché si mette il 10% di tasse sugli extra-profitti delle imprese del settore energia per alleviare le condizioni dei meno fortunati. Va bene, anzi benissimo, ma allora perché il primo a redistribuire non è lo Stato stesso, che tra l’altro lo prevede nelle sue funzioni fondamentali? Cioè perché non si sono utilizzati quei 1,5 miliardi di euro integralmente per questo?Allora delle due l’una: o tutti questi che si lamentano non hanno capito nulla ed esprimono posizioni preconcette e frutto di pregiudizi nei confronti del governo, o hanno ragione e chi non ha capito nulla o poco è il governo stesso che spesso sembra non avere idea di quello che sta avvenendo veramente nel nostro caro Paese. O meglio ne ha un’idea vaga, molto vaga, deformata dalla lente distorcente che è il Palazzo nei confronti della vita reale, una trappola alla quale in molte occasioni sembra non sfuggire neanche super Mario (Draghi, non Monti il quale non aveva proprio la lente).Ai cittadini comuni la voce la prestiamo noi ed è originata esclusivamente dal buonsenso. Cosa volete che faccia una diminuzione di 25 centesimi al litro alla pompa per quanto riguarda il gasolio, la benzina e il gpl? Cosa ci vuole a capire che si tratta di un tipo particolare e strano di solletico che fa piangere e non ridere? Non merita neanche soffermarcisi più di tanto. Ci sembrerebbe di trattare come stupidi i lettori e le lettrici della Verità.Per il resto aspettiamo la Ue. E allora, uè, siamo a cavallo. Per il Recovery fund, che doveva risollevare le economie dei Paesi europei, ci misero quattro mesi a mettersi d’accordo: per mettere in piedi un Energy fund quanto ci vorrà? Stanno ancora discutendo di creare un luogo unico di acquisto del gas per i Paesi europei in modo da poter trattare con più forza contrattuale e acquistarlo a meno. Iniziativa pregevole ma dipende, anche in questo caso, dai tempi che se si allungano trasformano una cosa utile in una inefficace come si sta rivelando l’altro Recovery, almeno per ora.Infine, ce n’è un’altra bella venuta fuori due giorni fa dalla bocca di un signore che di energia ne sa assai essendo stato, tra l’altro, amministratore delegato dell’Eni, Franco Bernabè - noto non certo per essere un rivoluzionario e complottista di professione - il quale, partecipando alla trasmissione dell’ineffabile Lilli Gruber ha affermato che la situazione nella quale ci troviamo, cioè di dipendere totalmente dalla Russia quanto a fornitura di gas senza far partire mai una politica di energie alternative, sarebbe dipesa da un «disegno». Quale? Per anni la Russia avrebbe sostenuto movimenti e partiti ambientalisti perché si opponessero a queste scelte alternative. Tino Oldani su Italia Oggi va raccontando i finanziamenti della Gazprom russa ai movimenti ambientalisti in Usa, Germania e Belgio. Ciliegina sulla torta. Ci sorprenderebbe? No, per niente. I soldi fanno gola a tutti e l’ideologia, di fronte ai soldi, talvolta, si scioglie a una velocità maggiore di quanto non avvenga per la neve al sole. Staremo a vedere. Intanto ci chiediamo: quando si sveglieranno il governo e la Ue?