2020-04-01
I dipendenti della Corte dei conti danno pure battaglia sulle ferie
Protesta surreale dei sindacati: «Rischiamo di utilizzare i giorni dell'anno in corso».In questo marasma totale, mentre le aziende falliscono, le partite Iva sono al collasso, i dipendenti delle aziende private rischiano il posto, gli artigiani e i lavoratori autonomi sono sul lastrico, c'è chi si preoccupa delle proprie ferie. Parliamo dei sindacati dei lavoratori della Corte dei conti: dipendenti pubblici, iper garantiti, che hanno avuto la bella idea di indirizzare una lettera accorata al segretario generale, Franco Massi, al vice Saverio Galasso e al dirigente generale per le risorse umane, Pasquale Le Noci, perché preoccupati per le ferie dei lavoratori dell'organo di giustizia amministrativa, da loro rappresentati . I sindacalisti che hanno firmato la lettera in questione sono la coordinatrice Cgil Funzione pubblica Corte dei conti, Susanna Di Folco; la coordinatrice della Uil Pubblica amministrazione Corte dei conti, Fernanda Amidani; il coordinatore per la Corte dei conti della Confsal - Unsa, Umberto Cafiero; il coordinatore nazionale Flp Corte dei conti, Arturo Benedetti. La lettera prende spunto dall'articolo 87 del decreto cosiddetto Cura Italia, del 17 marzo scorso, che relativamente alle pubbliche amministrazioni recita così: «Qualora non sia possibile ricorrere al lavoro agile, anche nella forma semplificata… le amministrazioni utilizzano gli strumenti delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri analoghi istituti, nel rispetto della contrattazione collettiva».«Queste organizzazioni sindacali», recita la lettera indirizzata ai vertici della Corte dei conti, «con la presente, intendono rappresentare la preoccupazione espressa dai lavoratori in servizio presso tutte le sedi dell'Istituto per le pressanti sollecitazioni provenienti dai vertici dei rispettivi uffici ai fini della utilizzazione, fin da subito e non con una programmazione entro il termine previsto, delle ferie ancora non godute afferenti al 2019, da impiegare inderogabilmente entro e non oltre il 30 aprile. Le segnalazioni ricevute dai lavoratori evidenziano inoltre l'adozione di comportamenti non sempre uniformi da parte dei responsabili degli uffici sia centrali che territoriali, con il rischio che possa affermarsi disparità di trattamento e conseguente malcontento. Ad avviso delle scriventi, che pur conoscono molto bene la vigente normativa in tema di fruizione delle ferie», aggiungono i sindacati dei dipendenti della Corte dei conti, «e quali siano le modalità per le quali le stesse possano essere rinviate a giugno dell'anno successivo, l'assoluta incertezza in merito alla durata dell'attuale situazione emergenziale potrebbe favorire […] differenti valutazioni nonché l'adozione di scelte maggiormente prudenziali che potrebbero arrivare a giustificare anche il citato rinvio entro giugno». Per i sindacati della Corte dei conti, inoltre, «è opportuno sottolineare che gli strumenti attualmente a disposizione dei lavoratori per far fronte a un'eventuale prolungata assenza dai luoghi di lavoro potrebbero, in presenza di un quadro normativo ancora frammentario e in continua evoluzione, rivelarsi non sufficienti, rischiando», prosegue la lettera, di aggiungere ulteriori difficoltà come, ad esempio, quella di dover ricorrere anche alla fruizione delle ferie dell'anno in corso. Alla luce di quanto rappresentato», concludono i sindacalisti, «si auspica che possano essere individuate nuove soluzioni, anche ispirate al buon senso, dirette a venire incontro, in questo periodo così difficile, alle aspettative dei lavoratori e delle loro famiglie».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)