2022-05-09
I cortocircuiti di Biden favoriscono il (pericoloso) asse tra Teheran e Caracas
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Il ministro degli esteri venezuelano Plasencia (sx) incontra il presidente iraniano Raisi (Getty Images)
Che Joe Biden capisse poco di politica internazionale, non è mai stato un grande mistero. E infatti il suo ultimo “capolavoro” consiste nell’aver incrementato i già solidi legami che storicamente intercorrono tra due atavici nemici dell’America (e alleati della Russia), come Teheran e Caracas. Un fattore, questo, che sta pericolosamente indebolendo la strategia transatlantica nei confronti di Mosca. La settimana scorsa, il ministro del petrolio iraniano, Javad Owji, si è recato in visita ufficiale in Venezuela. “Ho ricevuto sua eccellenza Javad Owji, ministro del petrolio della sorella Repubblica islamica dell'Iran”, ha scritto Nicolas Maduro su Twitter, parlando di “un incontro produttivo per approfondire i legami di fratellanza e cooperazione in materia energetica”. Inoltre, secondo una dichiarazione del ministero del petrolio venezuelano, Owji ha incontrato anche il suo omologo, Tareck El Aissami, per discutere “la costruzione di rotte e meccanismi, per superare le misure coercitive unilaterali imposte dal governo degli Stati Uniti e dai Paesi alleati”. Come dicevamo, sia Caracas che Teheran spalleggiano saldamente il Cremlino. Lo scorso marzo, Maduro diede il proprio endorsement all’invasione russa dell’Ucraina, mentre l’Iran dichiarò ufficialmente di voler aiutare Mosca a contrastare le sanzioni comminate dall’Occidente. Ora, qualcuno potrebbe chiedersi per quale ragione Biden dovrebbe essere biasimato, visto che Maduro e gli ayatollah sono da sempre ferrei sostenitori di Vladimir Putin. È presto detto. Mentre ha imposto sanzioni ed un embargo energetico alla Russia, l’attuale presidente americano sta contraddittoriamente alleggerendo la pressione di Washington sia su Teheran che Caracas.Era aprile 2021, quando Biden avviò negoziazioni indirette a Vienna con la Repubblica islamica, per rilanciare il pernicioso accordo sul nucleare iraniano: negoziazioni che, ricordiamolo, l’inquilino della Casa Bianca sta continuando a portare avanti ancora oggi grazie alla mediazione del Cremlino. Il che è un evidente cortocircuito, anche perché – come rivelato dal Washington Free Beacon – sembrerebbe che nel nuovo accordo venga garantito alla compagnia statale russa Rosatom un contratto da 10 miliardi di dollari, per espandere un impianto nucleare iraniano. Insomma: da una parte Biden mette e pretende che si mettano le sanzioni alla Russia, dall’altra garantisce però alla Russia delle scappatoie a quelle stesse sanzioni. Risultato: queste contraddizioni non fanno che indebolire il fronte occidentale. Un discorso simile vale per il Venezuela. In origine, l’attuale presidente americano era restio a imporre un embargo energetico a Mosca: sebbene gli Stati Uniti siano meno dipendenti dalla Russia rispetto all’Unione europea, Biden sapeva che una simile misura avrebbe comunque aggravato il caro energia. Un problema, questo, con cui la Casa Bianca sta lottando almeno dallo scorso agosto. Un problema che, soprattutto, rischia di rivelarsi fatale per i democratici alle prossime elezioni di metà mandato. Biden alla fine ha ceduto su pressione del Congresso. Tuttavia, negli stessi giorni in cui metteva l’embargo energetico alla Russia, il Washington Post riferì che aveva mandato una delegazione da Maduro: pare, in particolare che il leader americano sarebbe intenzionato ad alleggerire le sanzioni contro Caracas in cambio di un suo aiuto sul fronte energetico. Un’autentica follia, visto che, come vedevamo, il Venezuela sostiene graniticamente Putin. Ed ecco che il risultato delle piroette internazionali di Biden è stato un ulteriore avvicinamento tra lo stesso Venezuela e l’Iran: due Paesi che intrattenevano già da tempo controversi legami piuttosto saldi. Con l’aggravante che molto probabilmente questa rinnovata convergenza sarà finalizzata a sostenere Mosca contro le sanzioni occidentali, indebolendo così la strategia transatlantica dedicata alla crisi ucraina. E pensare che ci avevano detto che, con Biden, gli “adulti” sarebbero tornati alla guida della Casa Bianca,
Jose Mourinho (Getty Images)