2020-12-20
I 5Stelle contro Masi in Consap: ha una condanna della Corte dei conti
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Domani è prevista l'ennesima assemblea della concessionaria pubblica assicurativa. L'ex direttore generale della Rai cerca la riconferma. Ma i grillini si oppongono dopo diverse interrogazioni parlamentari. Nel mirino c'è anche la gestione del fondo immobiliare, con una perdita secca di 47 milioni di euro. Dopo la tornata di nomine nelle controllate di Ferrovie dello Stato il governo Conte cerca di chiudere anche il rinnovo dei vertici di Consap, la concessionaria pubblica assicurativa. Da mesi prosegue un braccio di ferro estenuante nella maggioranza Pd 5 Stelle su chi dovrà prendere il posto del presidente Mauro Masi, da 10 anni nella controllata di via Yser a Roma. In questi mesi si sono alternate sul tavolo diverse ipotesi, con i ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli alle prese con le richieste più disparate dei partiti. Domani, lunedì 21 dicembre, è prevista l'ennesima assemblea. A dividere la maggioranza è proprio la «resilienza» di Masi.L'ex direttore generale della Rai, infatti, è già in pensione dalla presidenza del consiglio. Ma allo stesso tempo è anche presidente di due banche, Igea e del Fucino, controllata da quest'ultima dalla famiglia Torlonia. Su questa possibile incompatibilità i grillini avevano già promosso diverse interrogazioni parlamentari. Anche per questo i 5 Stelle non possono accettare che rimanga ancora in carica in Consap. Vederlo di nuovo confermato, per il terzo mandato, sarebbe uno smacco tremendo. Soprattutto per Patuanelli che con il Mise controlla Consap di cui è azionista il ministero dell'Economia. Del resto - quello che fu una volta intercettato mentre diceva che avrebbe aggiustato «la tv pubblica» - ha ricevuto anche una condanna dalla Corte dei conti, confermata dalla Cassazione. La questione risale al 2009 e venne sollevata dal consigliere di minoranza Nino Rizzo. Era legata alla storia degli incentivi economici per le dimissioni anticipate dei giornalisti Angela Buttiglione e Marcello Del Bosco. Sono passati più di 10 anni. Per l'accusa il danno erariale era di almeno 680.000 ma i giudici alla fine l'hanno abbassato a 100.000. Lo stesso Masi nel 2010, dopo l'accusa della Corte dei conti, aveva formalizzato una denuncia cautelativa all'assicuratore della Rai, la Compagnia Chartis poi diventata Aig. Di norma per garantire la responsabilità civile degli amministratori le società sottoscrivono una polizza D&O (Directors & Officers) che non copre la colpa grave amministrativa contabile il cui premio deve essere pagato dall'individuo e non dall'impresa. La compagnia di assicurazioni in questi anni infatti si è sempre opposta a rispondere del danno, spiegando che si trattava di fatti precedenti alla stipulazione del contratto. Ne è nata una ulteriore disputa legale. Sta di fatto che alla fine Masi ha finito di pagare il danno pochi mesi fa. E' difeso dall'avvocato Nicola Maione, vicino a Denis Verdini e già difensore civile di Luca Lotti, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ma non c'è solo questa spada di damocle a pesare sul presidente. E' anche la gestione stessa di Consap in questi anni nel mirino dei 5 Stelle. Durante la gestione di Masi infatti, è stato chiuso nel 2014 un accordo per l'aggiudicazione del patrimonio immobiliare di Consap a Serenissima Sgr Spa, società di gestione del Fondo Sansovino, al prezzo complessivo di almeno 50 milioni di euro. In teoria in questi anni Serenissima Sgr avrebbe dovuto valorizzare il patrimonio, invece è accaduto il contrario. Nella relazione della Corte di conti del 2019 si scrive espressamente che «il valore del patrimonio immobiliare conferito, oggi attestata in circa la metà dell'originario conferimento (26 milioni di perdita su 46 inizialmente valutati all'atto del conferimento)». Ma c'è chi sostiene che svalutazione sia ancora più ingente, tanto che la perdita ammonterebbe a 47 milioni di euro. Il vicepresidente di Serenissima è Andrea Gemma, avvocato amico dell'ex ministro degli Esteri Angelino Alfano e vicino a Giancarlo Elia Valori, presidente di Centrale finanziaria generale. La possibilità di un'azione risarcitoria viene citata dalla Corte dei conti, ma al momento non è ancora stata portata avanti. Aspetto particolare, anche perché nè il direttore generale Vittorio Rispoli nè il collegio sindacale di Consap si sono mossi nell'ultimo anno. Per di più nel collegio siedono due magistrati contabili, ovvero Laura D'Ambrosio, espressione della Corte, mentre presidente è Maria Laura Prislei. I 5 Stelle sono convinti che la concessionaria assicurativa pubblica sia stata gestita in maniera privatistica in questi anni. Un esempio? Consap si avvale anche di un piccolo commissario, nello stile di Domenico Arcuri. Si tratta dell'ingegnere Enrico Melis, innovation leader, che dieci fa ha iniziato il progetto "furto d'identità" (Scipafi). Un'opera incompiuta, perché non è mai stato terminata. È il punto di riferimento operativo di Mercer e Deloitte, due società di consulenza esterne.
Vladimir Putin e Donald Trump (Ansa)