2023-02-21
«Hello Tomorrow!», la serie tv che fonde dramma e commedia
True
«Hello Tomorrow!» (Apple Tv Plus)
La serie di dieci episodi ha debuttato su Apple Tv Plus venerdì 17 febbraio. È un futuro a metà, dove gli echi del passato risuonano nel presente. È un futuro senza retorica, senza la pesantezza intellettuale che l’adesione al solo genere drammatico avrebbe potuto dargli. È, però, un futuro satirico, una sorta di monito all’uomo e al suo smodato bisogno di successo.I Pronipoti, ma con qualche pretesa in più. Hello Tomorrow!, come la serie animata di Hanna-Barbera, ha dato forma a un mondo futuro: una parodia del presente, dove la tecnologia ha compiuto passi da giganti, ma la struttura interna alla società è tornata a quel che era a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta, quando l’uomo procacciava il pane e la donna non aveva altra ambizione al di fuori del proprio focolare domestico. È un «retrofuturo», quello di Hello Tomorrow!, serie in dieci episodi al debutto su Apple Tv Plus venerdì 17 febbraio. È un futuro a metà, dove gli echi del passato risuonano nel presente. È un futuro senza retorica, senza la pesantezza intellettuale che l’adesione al solo genere drammatico avrebbe potuto dargli. È, però, un futuro satirico, una sorta di monito all’uomo e al suo smodato bisogno di successo. Hello Tomorrow!, con Billy Crudup – ex bambino di Big Fish – ad interpretarne il protagonista, è la storia di un uomo che vende case sulla Luna. Non case reali. Idee, multiproprietà, il sogno di abitare il satellite della Terra. Billy Crudup, Jack Billings nella serie, ha gli occhi che brillano mentre decanta le mirabilie dei nuovi e futuristici condomini. Mentre racconta quanto pionieristico sia comprare un appartamento laddove nessuno mai ha osato pesare di poter un giorno abitare. Sorride e parla e blandisce gli acquirenti. Quasi, pare credere in quel che promette, nel mito di una vita nuova, nella promessa di un mondo nuovo, di un sogno americano grande quanto sembrava impossibile potesse essere. Venderebbe qualsiasi cosa Jack Billings. Eppure, questo talento lampante, eredità di famiglia, non è riuscito a trasmetterlo al figlio. Ed è il legame con il figlio, un figlio segreto, a costituire l’altro volto di Hello Tomorrow!, in bilico fra l’universale e il particolare. Mentre i robot si muovono fra le case color pastello di Vistaville e macchine fluttuano su strade perfette, le intenzioni narrative si mescolano. Da un lato, l’ambizione di raccontare la smania dell’uomo, la sua incapacità di vivere il presente, proiettato com’è verso un domani che spera migliore. Dall’altro, il tema della genitorialità, faticosa e impervia. Nel mezzo, la critica per nulla sottile alle derive del capitalismo e l’eterna inchiesta su quanto l’essere umano sia disposto a fare pur di raggiungere i propri (e spesso effimeri) scopi. Hello Tomorrow!, che Apple Tv Plus ha volute classificare come una dramedy, un ibrido fra il dramma e la commedia, è nata dal tentativo di mettere insieme le istanze della contemporaneità, alleggerendole attraverso la creazione di un universo futuristico. Quello de I Pronipoti, riconoscibile, colorato, visivamente attraente. Se l’intento è comprensibile, il risultato non risulta, però, altrettanto chiaro. La serie, pur godibile, sembra reggersi sulla sola performance di Crudup e sulla bellezza del mondo in cui si muove. Il divertimento, quello che la dramedy dovrebbe assicurare, non è presente. Non come sarebbe lecito aspettarsi.