
Gerusalemme: «Gli jihadisti hanno perso il controllo di Gaza». L’esercito conquista il Parlamento ed espone le bandiere. Il premier: «Il Libano scherza con il fuoco. Niente pause, andiamo verso la vittoria». Prosegue l’assedio all’ospedale. L’Oms: «È un cimitero».Nel piano originale di Hamas del 7 ottobre non c’era solo il massacro dei kibbutz, i terroristi volevano arrivare al confine con la Cisgiordania e scatenare così un conflitto regionale. Lo spiega il Washington Post citando decine di funzionari della sicurezza e dell’intelligence occidentale e del Medio Oriente. «Sappiamo», ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, «che Hamas è arrivato con piani dettagliati», che poi ha aggiunto: «Hamas ha perso il controllo di Gaza». Un annuncio che ha trovato conferma in serata, quando le truppe israeliane sono entrate nel Parlamento di Gaza e hanno esposto le bandiere di Israele.L’Idf intanto continua a colpire obiettivi nemici. La Marina israeliana ha scoperto e distrutto decine di armi di Hamas tra cui missili a spalla, cinture esplosive e testate utilizzabili con droni. Inoltre sono stati uccisi altri vertici nelle ultime operazioni: Yakub Ashur, comandante della divisione anticarro di Hamas nella Brigata Khan Younis; Hamis Dababash, veterano ed ex capo della divisione di intelligence; Tahsin Maslam, capo della compagnia di supporto al combattimento per le operazioni speciali; Jihad Azam, un ufficiale dell’intelligence; e Munir Harb, capo dell’informazione della Brigata Rafah. Rimane ancora libero l’obiettivo numero uno: Yahya Sinwar. Il capo di Hamas secondo l’Idf si nasconde negli ospedali di Gaza, probabilmente nel più importante, l’Al-Shifa, ormai al centro delle cronache quotidiane di guerra. Lì secondo il direttore generale del ministero della Sanità controllato da Hamas, i cadaveri si starebbero accumulando e stanno cominciando a decomporsi dentro e intorno al complesso ospedaliero. Ci sarebbero «più di 100 cadaveri» nel cortile dell’ospedale, in una situazione aggravata dall’assenza di elettricità per gli obitori. «Noi medici dell’ospedale siamo pronti a lasciare l’ospedale solo se i pazienti saranno evacuati per primi: non vogliamo lasciare i nostri pazienti. Ci sono 600 persone ricoverate, 37 sono bambini, qualcuno deve essere curato in terapia intensiva, non possiamo lasciarli soli». Racconta un medico dell’ospedale a Medici senza frontiere. «Non funziona più come un ospedale, sembra un cimitero», denuncia il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, chiedendo il cessate il fuoco immediato. E l’Onu ha aggiunto: «Le operazioni umanitarie cesseranno entro 48 ore, poiché non è consentito l’ingresso di carburante a Gaza». «Sono collassate tutte le unità fondamentali», conferma il direttore dell’ospedale Al-Shifa, Mohammad Abu Salmiya, mentre il direttore di tutti gli ospedali di Gaza, Mohammed Zaqout, rispondendo alle dichiarazioni israeliane secondo cui l’ospedale Al-Shifa avrebbe rifiutato un’offerta di carburante, ha detto che l’esercito israeliano ne ha offerti 300 litri. Quantità «che non basta per far funzionare l’ospedale per un’ora». Il presidente israeliano, Isaac Herzog, non è d’accordo e alla Bbc dice: «Funziona tutto, non è vero che lo colpiamo». Il portavoce internazionale delle Forze di difesa israeliane, Richard Hect, ha spiegato in modo completamente diverso come sono andate le cose. In un video diffuso sui social ha mostrato soldati dell’Idf consegnare decine di taniche. Sotto scrive: «Hamas - non sorprende - ha impedito all’ospedale di ricevere il carburante». Di seguito pubblica una conversazione registrata tra un ufficiale dell’Idf e un alto funzionario del ministero della Sanità di Gaza che afferma che l’ad del ministero della Sanità di Hamas, Yosef Abu Rish, ha proibito loro di ricevere il carburante. Poi aggiunge: «Infine, solo poche ore fa abbiamo pubblicato questo filmato di combattenti di Hamas che sparano con un gioco di ruolo dall’ingresso dell’ospedale Al-Quds, fornendo un altro esempio di come Hamas sfrutti lo status protetto degli ospedali. Haaretz ha poi riportato che i soldati israeliani sono stati sorpresi da una squadra nascosta in mezzo a un gruppo di civili all’ingresso dell’ospedale. All’agguato si sono uniti anche altri combattenti usciti dagli edifici della zona che ha risposto al fuoco. Nello scontro sono morti 21 terroristi. Intanto sono ripresi intensi i colpi di artiglieria al confine con il Libano. «Chi pensa che può estendere gli attacchi contro le nostre forze e i nostri civili gioca con il fuoco». Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu senza citarli esplicitamente si rivolge agli uomini di Hezbollah. E sulle ipotesi di cessate il fuoco non vuol sentire ragioni: «Nessuna pausa, andiamo avanti fino alla vittoria». Alcuni israeliani sono rimasti feriti in Alta Galilea, un civile è morto a causa di un razzo anticarro di Hezbollah. In serata è arrivata la minaccia di Hamas: «Hezbollah entrerà pienamente in guerra con Israele se Hamas sarà completamente distrutta a Gaza». Lo ha riportato la Nbc, citando un membro di Hamas a Beirut. Gli abitanti della zona a ridosso del confine sono chiusi nei rifugi. Israele ha risposto con un attacco aereo in cui sono morti due libanesi che si trovavano all’interno di un’abitazione. Le tensioni si allargano a macchia d’olio. Secondo il Segretario della Difesa degli Usa, Lloyd Austin, dietro i recenti attacchi contro le forze americane in Siria e in Iraq ci sarebbe l’Iran. Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran ha risposto: «Le forze della resistenza sono indipendenti, non sono comandate dall’Iran e non prendono decisioni in base ai nostri ordini». L’esercito americano ha risposto conducendo degli attacchi aerei su due località della Siria orientale sostenute dall’Iran, colpendo una base di addestramento e un deposito di armi.
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