2024-08-21
Grillo non vale uno: volano scintille con Conte
L’ex comico, con un post sul suo blog, di fatto smonta l’evento costituente promosso dall’ex premier: «Simbolo, nome e regola del secondo mandato non sono negoziabili». La replica: «Tutto può essere discusso, in questo processo non ci sono gerarchie».Volano stracci in casa 5 stelle. Il fondatore Beppe Grillo e il presidente Giuseppe Conte arrivano alla resa dei conti. Irremovibile il comico genovese: simbolo, nome e regola del secondo mandato «sono pilastri non negoziabili». A sancirlo un post scritto sul suo blog personale. Sintetico quanto basta, il titolo, un programma: Il nostro Dna. Poche ore dopo arriva la risposta di Conte che in sostanza dice: «Nessuno decide su cosa si può deliberare». Grillo nella sua lettera vuole sottolineare cosa significhi essere, appunto «grillini», non vuole che la sua creatura si snaturi più di quanto non sia già stato fatto. Il giochino è il suo e anche se non ha mai voluto (o potuto) prendersi la responsabilità di guidarlo, guai a chi glielo tocca. Cita Casaleggio, chiamandolo solo Gianroberto, per chi c’era, basta così. Parla di «un sogno condiviso, un sogno che ci ha portato a sfidare un sistema corrotto». Un sogno nel quale, si lascia intendere, Giuseppe Conte neanche esisteva. Infatti Grillo si rivolge ai sostenitori del partito, ma lo scopo è tirare bordate al suo presidente, come fosse un punching-ball, per vedere quanto regge. Poco perché dopo appena poche ore arriva la sua risposta in un video. Grillo inizia dal 2013, quando «un grido ci ha spalancato una porta» dietro la quale «c’era un mondo nuovo». E «come ogni specie animale ci siamo dovuti adattare, per sopravvivere, e con poca agilità abbiamo dovuto convivere con chi quei territori li abitava da tempo e non voleva essere disturbato». Così, dice, hanno deciso di ancorarsi «a tre pilastri imprescindibili: il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato». A proposito del simbolo, Grillo scrive che «non è solo un segno grafico, è un richiamo al cambiamento, è l’emblema di un’intera rivoluzione culturale e politica», rivendica. Per quanto riguarda il cambio del nome scrive: «MoVimento 5 stelle è il nome che ci ha guidato verso risultati concreti, difenderlo significa difendere la nostra storia e il nostro diritto di essere riconosciuti per ciò che siamo, ieri, oggi e domani». Infine la regola del secondo mandato «da cui tutto ebbe inizio». Poi chiude la sua lettera firmandosi «Garante e custode dei valori fondamentali dell’azione politica del MoVimento 5 stelle».Insomma, Grillo non fa prigionieri e non molla nulla. È passato meno di un mese dagli annunci che Conte ha dato sull’Assemblea costituente che dovrebbe dare la parola agli iscritti sull’opzione di modificare o confermare i principi fondanti, compresi quelli ritenuti intoccabili dai duri e puri. La regola del limite ai mandati, oltre ad essere stata fra le cause di frequenti emorragie di parlamentari migrati verso altri lidi politici, è considerata una delle principali cause della debolezza elettorale e organizzativa del Movimento da una larga parte degli esponenti di spicco e degli eletti del Movimento nelle istituzioni. È quindi scontro totale, Grillo scredita il capo politico e lo fa pubblicamente. Non una sorpresa perché la tensione c’era da tempo e se ne attendeva l’esplosione. La crisetta era latente, dunque, ma la sconfitta elettorale evidente delle europee ha fatto da detonatore. I due si scambiano già a luglio delle lettere al veleno, aprendo il valzer della diatriba. Grillo ha scritto a Conte lamentando uno scarso coinvolgimento. Conte ha risposto a Grillo che le nuove regole le dovrà scrivere la base del Movimento, non certo lui. Nel video di risposta pubblicato ieri in serata, Conte è duro con il fondatore del suo partito e rilancia l’Assemblea costituente che si svolgerà, come si legge in una nota diffusa subito dopo il video, in tre diverse fasi. «In questo processo non ci sono gerarchie, io stesso mi metto da parte, insieme ci mettiamo da parte con l’attuale gruppo dirigente. Lasciamo che siate voi iscritti simpatizzanti a indicarci le soluzioni, voi a votarle, è per questo che potremo discutere di tutto, potremo rifondarci integralmente: anche il simbolo, la denominazione, le regole organizzative, quelle consolidate, potranno essere discusse. Perché non possiamo ammettere che quando a pronunciarsi sia la comunità degli iscritti, si debba decidere da parte di alcuni arbitrariamente e preventivamente di cosa si può discutere, su cosa si può deliberare». Poi aggiunge: «In passato non è stato così, il simbolo è stato cambiato più volte, è stata cambiata anche la regola del doppio mandato. Ricordate la regola del mandato zero? Bene, non possiamo ammettere che quando queste decisioni sono prese da due, tre, quattro persone va tutto bene e quando invece si esprime la comunità degli iscritti, nell’ambito di un processo costituente così coinvolgente e così coraggioso e rivoluzionario» non va più bene. A decidere le sorti dei tre pilastri saranno 300 iscritti, selezionati casualmente. Almeno così promette Conte. Botte da orbi, scontro totale tra due primedonne. Un combattimento tra galli che coinvolge anche del pubblico. Come Danilo Toninelli, ex parlamentare ed ex ministro del Movimento 5 stelle che tifa per il fondatore: «Parole sante di Beppe Grillo! Al M5s serve solo un ritorno al futuro, non un ritorno al passato, cioè una trasformazione anche formale in un partito come tutti gli altri. Il Movimento deve mantenere la sua identità e la sua diversità, senza snaturarsi. Chi ama o ha amato il M5s, legga con attenzione le parole del nostro garante». Adesso si attende, inevitabile, la risposta del comico genovese. Se si può essere certi di qualcosa è che su questo non mollerà.
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
Sempre più risparmiatori scelgono i Piani di accumulo del capitale in fondi scambiati in borsa per costruire un capitale con costi chiari e trasparenti. A differenza dei fondi tradizionali, dove le commissioni erodono i rendimenti, gli Etf offrono efficienza e diversificazione nel lungo periodo.