2025-11-23
Addio Gaza, Greta riprende le eco-follie
Greta Thunberg prosegue il suo tour da attivista, tingendo di verde il Canal Grande per denunciare un presunto «ecocidio», consapevole che nessun magistrato si muoverà per lei. Luca Zaia tuona: «Sono gesti che rovinano Venezia, necessari interventi».Se c’è di mezzo Greta Thunberg e il vandalismo viene fatto passare come «grido di dolore» per il pianeta Terra «distrutto dall’uomo», i magistrati tacciono. Forse le toghe condividono lo scempio operato ancora una volta nelle nostre città tingendo di rosso o di verde la Laguna di Venezia, fiumi, laghetti, torrenti.Ieri il blitz ambientalista contro «l’ecocidio» si è svolta con la consueta arroganza di chi sa di restare impunito. In dieci Comuni italiani gli attivisti hanno versato coloranti non tossici, ma dimostrando di essere i primi a non rispettare i corsi d’acqua e la legge.A Venezia, la pasionaria svedese ha inscenato la protesta assieme ai militanti di Extinction Rebellion perché non si sta facendo abbastanza per «contrastare il collasso climatico e sociale». Il compromesso raggiunto alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima di Belém, in Brasile, sarebbe «insufficiente e decisamente tardivo rispetto a quanto la comunità scientifica considera indispensabile a contenere il riscaldamento globale e a proteggere miliardi di persone dagli impatti più gravi della crisi climatica».Allora giù nel Canal Grande fluoresceina, tracciante idrico colorato, mentre le grottesche Red Rebels, la Brigata ribelle rossa dal volto bianco e le vesti a rappresentare il sangue che unisce tutte le specie viventi, sfilavano sul Ponte di Rialto per la gioia dei turisti che avranno pensato a un Carnevale tardivo, e lo scazzo dei veneziani.«Si consuma un altro attacco al cuore del nostro patrimonio. Condanno con fermezza questo ennesimo blitz: non è con azioni vandaliche che si difende l’ambiente», si è fatto subito sentire il governatore del Veneto Luca Zaia. «Sono gesti che danneggiano Venezia, costringono a interventi di ripristino e paradossalmente generano inquinamento» Il giorno prima Gretina era stata a Verona richiamando studenti sensibili al clima ma anche pro Pal, che trascinati dai collettivi Tamr e Cau avevano invaso l’aula dell’Università scaligera negata all’attivista piagnona e al suo seguito. Infischiandosene dei divieti, hanno intonato le solite lagne green intrise di odio per Israele. La Thunberg, tra una frottola ambientalista e un appello a ribellarsi al genocidio contro il popolo palestinese, ha condannato «il sistema globale costruito sul sangue di persone oppresse, costruito su massacri e disuguaglianze che oggi vediamo solo aumentare». Però si commuove solo sulla Striscia di Gaza.Assieme a lei, sul palco dell’aula occupata c’erano Simone Zambrin, il veronese che si era imbarcato sulla Global Sumud Flotilla alla volta di Israele (dopo aver violato il blocco navale si era lamentato della reazione israeliana), e Maya Issa del movimento studenti palestinesi. Erano tutti così presi dalla questione ambientale che hanno chiesto «le dimissioni del governo Meloni» dal momento che «l’Italia è stata tra i Paesi che hanno maggiormente ostacolato le misure più ambiziose». Il pubblico sdegnato applaudiva, cresceva la voglia di correre a spargere tanta vernice ovunque.Sabato, dunque, è stata la giornata dedicata al vandalismo ambientale per opera degli attivisti, bravi ragazzi che sono sempre giustificati poveri cari nel loro sacro furore climatico. Come a Venezia, anche a Padova le acque sono state imbrattate tingendo con colorante verde la fontana dell’Isola Memmia di Prato della Valle mentre si svolgeva il sit-in «Stop all’ecocidio».Il Po è diventato verde a Torino, all’altezza dei Murazzi; stessa storia a Bologna, colorante nel Reno che passa all’interno del canale delle Moline, uno dei punti più turistici della città; verde buttato pure nelle acque dei Navigli e della Darsena, a Milano; nel canale di Ponterosso a Trieste; nel torrente Parma dell’omonima città; nella fontana di De Ferrari a Genova; nel fiume Tara a Taranto, nella Cala a Palermo.Il blitz è stato sventato invece a Roma, dove otto attivisti di Extinction Rebellion sono stati bloccati nell’area verde vicino al laghetto dell’Eur, mentre stavano per versare colorante ed esporre manifesti «per fermare il collasso climatico».Da Torino il movimento fa sapere che «è il momento di fermare l’ecocidio e pretendere scelte politiche coraggiose, che siano finalmente all’altezza della più grande crisi che l’umanità abbia mai affrontato e capaci di proteggere la vita e i diritti di ogni essere vivente sulla Terra». Per essere ascoltati si arrogano il diritto di spargere un tracciante idrologico colorato, autorizzato per altri scopi. Nessun pm chiederà che siano rinviati a giudizio per condotta abusiva.