2023-11-07
Europei e calcio rosa, nuovi flop di Gravina
Gabriele Gravina (Imagoeconomica)
Mentre il Pomigliano si ritira dalla serie A femminile lamentando mancati versamenti (e non è l’unico club con questi problemi), l’Italia è in ritardo nella preparazione del torneo continentale del 2032. Che ora la Uefa potrebbe assegnare tutto alla Turchia.A quasi un mese di distanza dall’assegnazione del campionato Europeo Euro 2032 alla candidatura unica di Italia e Turchia, nei corridoi della Figc inizia già a serpeggiare il timore che la kermesse calcistica alla fine sarà organizzata solo da Istanbul. Il nostro Paese è già in ritardo nell’organizzazione dell’evento e l’Uefa potrebbe decidere di assegnare tutto il pacchetto europei a Recep Tayyip Erdogan. Del resto, non abbiamo stadi pronti, si litiga su chi deve guidare l’organizzazione e persino il calcio femminile professionistico italiano è in crisi: nel fine settimana la squadra del Pomigliano si è ritirata dal campionato attaccando la Figc. Dopo i mondiali di calcio in Qatar dello scorso anno, la Turchia potrebbe quindi essere il prossimo Paese islamico a ospitare questa volta una manifestazione europea, per di più non facendo neppure parte dell’Unione. D’altra parte, è già iniziata una guerra strisciante tra il ministro dello Sport Andrea Abodi, il presidente della Figc Gabriele Gravina e il numero uno del Coni Giovanni Malagò, su chi sarà il commissario di Euro 2032. Serve un uomo solo al comando, con poteri straordinari, sennò si rischia di perdere altro tempo. In ballo c’è la gestione di almeno un miliardo di euro di investimenti. Anche per questo motivo, al momento, sarebbero almeno tre i candidati per diventare direttore d’orchestra della manifestazione che si svolgerà tra 9 anni. Si parla del solito Michele Uva, già vicepresidente Uefa, unico che in questo momento sta visionando il dossier e quindi capace di dialogare con le istituzioni europee che dovranno valutare il lavoro dell’Italia. Ma nel mondo politico c’è chi propone anche Vito Cozzoli, ex numero uno di Sport e Salute. Oppure, un altro candidato potrebbe essere Gian Paolo Montali, che di recente ha fatto bene come direttore generale del progetto Ryder Cup 2023. Lo stallo sembra difficilmente superabile al momento. E i ben informati suggeriscono che dovrebbe essere Giorgia Meloni a prendere in mano il fascicolo per sbrogliare definitivamente una matassa che rischia di ingarbugliarsi sempre di più. Per di più non è un periodo così semplice per il nostro calcio. Gravina deve fare i conti in queste settimane con il fallimento del calcio femminile, che dipende dalla Figc. Dopo l’impasse sui diritti televisivi, nel fine settimana il Pomigliano del presidente Raffaele Pipola ha comunicato il ritiro dal campionato di Serie A femminile. È un fallimento su tutta la linea. Che conferma come gli accordi del 2019, tra Gravina e l’ex ministro Vincenzo Spadafora, per il professionismo in rosa furono totalmente fallimentari. In una nota la società campana - caso vuole della città dell’ex vicepremier Luigi Di Maio strenuo sostenitore dell’operazione Gravina-Spadafora («il professionismo femminile accresce la reputazione dell’Italia all’estero» diceva) - spiega invece che la «Divisione Calcio femminile da un lato pretende il rispetto delle tempistiche e delle modalità di versamento, mentre dall’altro non riesce a garantire una programmazione certa sulla gestione dei versamenti da effettuare condizionando la reale programmazione interna della società». Il Pomigliano non sarebbe l’unico in queste condizioni. Di certo non un bel biglietto da visita per l’Italia in vista degli Europei. Non solo. Il nostro Paese, non ha mai spiccato nella velocità di realizzazione delle infrastrutture. Ne sa qualcosa Beppe Sala a Milano, arrivato con l’acqua alla gola, a ridosso dell’inaugurazione per completare i padiglioni di Expo 2015. Allo stesso modo, anche le Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 non stanno dando un bell’esempio di efficienza italica. C’è un ritardo spaventoso nella realizzazione di diverse strutture che dovranno ospitare le gare, tanto che nelle scorse settimane è stata persino accantonata la realizzazione di una nuova pista da bob. Il Comitato Olimpico Italiano ha escluso definitivamente il rinnovo di quella di Cesana, usata a Torino 2006. Ora verrà usata una pista in Svizzera o Austria. Per Euro 2032 c’è già una scadenza ufficiale. È il 2026, quando l’Uefa sbarcherà in Italia per controllare lo stato di avanzamento dei lavori negli stadi e farà il punto sull’organizzazione. Ma lo stato della situazione si capirà sin dall’inizio del 2024, quando si dovrà ragionare su un dossier Euro 2032 che non è ancora stato presentato. Il nostro Paese, infatti, arriva per la prima volta a un evento senza una vera pianificazione. Nei mesi scorsi la Figc si era limitata a inviare all’Uefa una lista di potenziali 10 città ospitanti. Peccato che dopo l’assegnazione a due Stati, ora le città saranno 5. E non sono ancora state individuate. A parte Torino con lo Juventus Stadium, nessun’altra città è pronta. Certo, c’è chi sostiene che Milano e Roma potrebbero andare bene. Ma lo stadio Olimpico non va bene. Servono almeno 100 milioni di euro per rimetterlo in sesto secondo le regole Uefa. Che dire poi di San Siro. Non si sa neppure se ci sarà ancora nel 2032, anche perché a Milano Inter e Milan progettano di costruire due nuovi stadi a San Donato e Rozzano. La società rossonera si è dichiarata disponibile a ospitare gli Europei, peccato che l’impianto non ci sia ancora. Gli stadi delle altre città sono datati, alcuni non sono mai stati rinnovati dopo la costruzione alla fine degli anni Ottanta. Firenze non va bene, Cagliari neppure, neanche Udine o Genova. Figuriamoci le altre. Il Comitato organizzatore, una joint venture tra Uefa e Figc, nascerà forse nel 2028. Anche su questo Gravina e Malagò litigano su chi dovrà gestirlo. Di fondo, al momento, in Italia esiste solo un comitato che non ha neppure un valore formale. È noto per aver assunto Filippo, il figlio del ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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