2019-03-19
Gli sfasciavetrine mischiati ai gilet gialli sono tutti difesi da legali di sinistra
Dopo le accuse alla destra, si scopre che i casseur sono «rossi». Intanto, in seguito agli scontri di sabato, salta il prefetto di Parigi.La «peste bruna» e la «lebbra» populista tanto care a Emmanuel Macron c'entrano poco con i casseur che si mischiano ogni sabato ai gilet gialli. Semmai sono i movimenti dell'estrema sinistra extra parlamentare, che non si fanno problemi a devastare, rubare, aggredire. Il segreto di Pulcinella è stato svelato e adesso, anche governo e maggioranza macronista, sono costretti ad ammettere che le azioni dei gruppuscoli dell'estrema destra extraparlamentare sono del tutto marginali rispetto a quelle dei loro «omologhi» di ultra sinistra. L'ultima conferma è arrivata dal tribunale di Parigi dove, da sabato in poi, sono stati giudicati per direttissima varie persone fermate dopo i disordini degli Champs-Elysées. Una fonte giudiziaria, citata da Le Figaro, aiuta a farsi un'idea del profilo dei prevenuti dell'atto XVIII. Più del 90% di loro ha un'età compresa tra i 20 i 30 anni, il 37% tra 30 e 40. Solo il 10% ha più di quarant'anni. Uno spaccato che, sottolinea il giornale, «sposa esattamente quella della delinquenza classica». Se questo non bastasse, va segnalato che tra gli avvocati difensori dei presunti vandali figurano i legali «dei collettivi di manifestanti di estrema sinistra». Per anni la Francia socialista, e più in generale di sinistra, ha tollerato gli «antifa» che, tra l'altro, si sono mescolati anche a movimenti antisemiti e vicini agli islamisti. Nel 2016, ad esempio, mentre in Place de la République si svolgeva la Nuit debout - una specie di sit in illimitato voluto da varie anime della sinistra francese - numerose sono state le devastazioni provocate da gruppuscoli di casseur partiti proprio dalla piazza parigina. Su queste scelte politiche in molti, dopo i fatti di sabato scorso, hanno versato lacrime di coccodrillo. Tra i «piagnoni» un posto di primo piano l'hanno avuto: Christophe Castaner, ministro dell'interno; Anne Hidalgo, sindaco socialista di Parigi; Gaspard Gantzer, già consigliere della comunicazione di Hollande e candidato alle municipali nella capitale transalpina. La drammaticità delle devastazioni del 16 marzo scorso ha colto di sorpresa l'esecutivo francese. Nonostante varie figure mediatiche del movimento in giallo avessero previsto una partecipazione importante all'atto XVIII, il presidente della Repubblica e i membri del governo hanno deciso di «andare al mare», anzi in montagna. Macron è partito per un weekend rilassante sulle piste da sci pirenaiche. Il ministro dell'interno Christophe Castaner ha tentato di tenere un profilo basso dopo il video in cui lo si vedeva festeggiare in una discoteca parigina. Le immagini provenienti dagli Champs-Elysées l'hanno però obbligato ad esprimersi. Edouard Philippe è corso in suo aiuto a metà pomeriggio, con una visita improvvisa alle forze dell'ordine. Ma la frittata ormai era fatta. E così, ieri dopo una riunione d'emergenza all'Eliseo, il primo ministro ha annunciato una serie di misure per evitare nuove violenze. «Da sabato prossimo», ha dichiarato il capo del governo d'oltralpe, «vieteremo le manifestazioni affiliate ai gilet gialli nei quartieri maggiormente interessati, non appena apprenderemo della presenza di ultras che hanno l'intenzione di distruggere». Tra i quartieri off limit per le manifestazioni in giallo, ha citato gli Champs-Elysées, ma anche zone di altre città, come la piazza Pey-Berland a Bordeaux o la place du Capitole a Tolosa. Tra le altre misure d'urgenza annunciate dal primo ministro figurano anche l'aumento dell'importo delle multe previste per la partecipazione a manifestazioni non autorizzate. Ma anche la possibilità per le forze dell'ordine di identificare i manifestanti con i video delle telecamere di sorveglianza e quelli dei droni. Il premier d'oltralpe ha anche chiesto al ministero dell'interno di «ricorrere sistematicamente alla giustizia» per denunciare quei leader del movimento che «hanno incoraggiato e legittimato le violenze e continuano a farlo senza alcuna vergogna». Parole che si rivolgono, senza citarli, a due «falchi» dei gilet gialli: Eric Drouet e Maxime Nicolle. Dopo i fatti di sabato, i due hanno diffuso su internet dei video messaggi nei quali, sostanzialmente, approvavano l'accaduto sugli Champs Elysées. Le devastazioni di sabato scorso nel cuore della capitale francese, hanno avuto anche una vittima istituzionale: Michel Delpuech, l'ormai ex prefetto di Parigi. Questo alto funzionario aveva resistito anche alla bufera Alexandre Benalla, anche dopo aver mentito alla commissione d'inchiesta dell'Assemblea Nazionale, ma ha dovuto lasciare il posto davanti a una malgestione dell'ordine pubblico di sabato. Di cui molti, però, cominciano ad accusare direttamente il governo.