2020-09-09
Gli ispanici possono far vincere Trump in Florida
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L'ultimo candidato repubblicano che vinse le presidenziali americane senza espugnare la Florida fu Calvin Coolidge nel 1924. Un elemento che mette chiaramente in evidenza come il cosiddetto Sunshine State risulti fondamentale per consentire a Donald Trump di mantenere il controllo della Casa Bianca il prossimo 3 novembre.Nonostante il presidente sia al momento indietro nei sondaggi in loco, non è affatto escluso che - alla fine - possa riuscire a conquistare questo Stato. E, in tal senso, un aiuto decisivo potrebbe arrivare dall'elettorato ispanico.Una certa vulgata sostiene che i latinos nutrano ostilità nei confronti di Trump, a causa della sua linea dura nei confronti dell'immigrazione clandestina (si pensi soltanto alla proposta del muro al confine con il Messico). Eppure la situazione appare molto più complessa. Secondo il Pew Research Center, circa il 32% degli elettori ispanici a livello nazionale avrebbe intenzione di votare per l'attuale presidente il prossimo novembre: un significativo incremento rispetto a quattro anni fa, quando il voto latino a favore di Trump raggiunse quota 28%. Del resto, una ricerca, condotta dallo stesso Pew Research Center nel 2016, mostrò come gli elettori ispanici si definissero per un 36% moderati e per un 32% conservatori. Appena il 28% di costoro tendeva invece a considerarsi di orientamento progressista. Alla luce di tutto questo, sempre restando al livello nazionale, si comprende come una quota consistente di latinos sia tendenzialmente conservatrice in materia di temi etici (a partire dall'aborto) e favorevole a politiche di sostegno alle piccole e medie imprese (si pensi solo alla defiscalizzazione): tutti elementi su cui, non a caso, Trump ha puntato nei suoi quattro anni di presidenza. A tutto questo si aggiunga infine che il candidato dem, Joe Biden, abbia sempre riscontrato dei problemi con gli elettori ispanici: elettori che tendenzialmente, alle ultime primarie democratiche, gli preferirono il senatore socialista, Bernie Sanders. Certo: è indubbio che l'ex vicepresidente sia in testa nel voto dei latinos. Ma - come abbiamo visto - sta comunque perdendo terreno a favore di Trump: un Trump che mira ovviamente ad erodere il più possibile i pilastri su cui si basa la coalizione elettorale dell'avversario.Ed è proprio venendo alla Florida che la situazione si fa preoccupante per Biden. Ricordiamo che nel Sunshine State il voto dei latinos pesi circa il 23% a livello complessivo. Secondo un recente sondaggio di Equis Research (società di ricerca vicina ai democratici) l'ex vicepresidente in loco avrebbe il 53% del voto latino, mentre l'attuale inquilino della Casa Bianca sarebbe al 37%. Dati che non vanno tanto considerati in termini assoluti, quanto - semmai - sotto il profilo dei trend elettorali: se la rilevazione fosse corretta, rispetto al 2016 Biden avrebbe 11 punti in meno di Hillary Clinton, mentre Trump ne avrebbe contemporaneamente conquistati 2. D'altronde, che il presidente guardi con particolare interesse agli ispanici della Florida è risultato chiaro anche dalla Convention nazionale del Partito repubblicano: durante l'evento - in cui ha parlato anche la vicegovernatrice dello Stato, Jeanette Nuñez - Trump ha ribadito la sua battaglia antiabortista e - al contempo - ha ferocemente criticato il socialismo. In particolare, il presidente ha puntato molto sull'anticastrismo, cercando di attrarre a sé soprattutto gli immigrati di origine cubana, venezuelana e colombiana. Probabilmente Biden sconta diversi problemi con gli ispanici del Sunshine State. In primo luogo, l'ex vicepresidente non ha una posizione troppo chiara nei confronti dell'ala sinistra del Partito democratico: un'ala che soprattutto gli ispanici anticastristi non hanno troppo in simpatia. In tal senso, ricordiamo che, tra le papabili candidate vice di Biden, figurò anche la deputata californiana, Karen Bass: figura che, nel 2016, aveva elogiato Fidel Castro. Ecco che dunque ben difficilmente il candidato dem possa risultare troppo convincente ad ampie quote conservatrici e moderate dell'universo latino. In secondo luogo, non dimentichiamo che il ticket Biden-Harris si sia collocato su posizioni fortemente abortiste: un ulteriore elemento che potrebbe infastidire non pochi ispanici di forte convinzione religiosa (soprattutto cattolica). Infine, si guardi all'economia: il 48% degli appartenenti a questa minoranza in Florida afferma di fidarsi maggiormente di Trump per quanto riguarda la ripresa economica, laddove il 45% dice altrettanto di Biden.Del resto, sarà un caso: ma, secondo la media sondaggistica di Real Clear Politics, il candidato dem è passato nel Sunshine State da un vantaggio di 8 punti (al 24 luglio) a uno di appena 0,8 punti (al 9 settembre). La strada è ancora lunga, certo. Ma i timori nutriti internamente dall'asinello appaiono sempre più giustificati.