2021-02-23
Il giudice che non rispetta le regole c’è anche negli Usa, ma è una serie tv
Su Sky arriva «Your honor»: il protagonista è una toga inflessibile, che però sceglie di infrangere la legge per salvare il figlio da una condanna. Tema caldo pure qui: dietro ogni magistrato ci sono umane debolezze. Tutto, pur di salvare il figlio. Your Honor, sulla carta, il più classico tra i gialli, è la cronaca di quanto possa la disperazione di un padre, mosso unicamente dall'umano istinto di conservazione. Michael Desiato, giudice intransigente di New Orleans, avrebbe voluto denunciare il suo «bambino», Adam, adolescente fragile, timido, scappato dal luogo in cui ha investito e ucciso un coetaneo. Ma una scoperta improvvisa, scampoli di un discorso raccolti tra i corridoi della centrale di polizia, hanno cambiato le carte in tavola. Desiato, cui Adam ha raccontato di aver lasciato un diciassettenne a morire sul ciglio della strada, una gamba spezzata e i polmoni pieni di sangue, si è reso conto che costituendosi il suo ragazzo non sarebbe andato incontro a nessuna misericordia, nessun perdono, soprattutto nessuna giustizia. Perché la vita falciata dalla vecchia Volvo di famiglia, il cellulare buttato in fretta e furia in un canale è appartenuto a Rocco Baxter, figlio del criminale più temuto di New Orleans. «Ovunque tu sia, io ti prenderò», è la promessa che Jimmy Baxter, mafioso con moglie bigotta e primogenito in carcere, affida alle telecamere della televisione nazionale, chiedendo vendetta. Altro sangue, un'altra morte. Qualcosa che Desiato non potrebbe permettere di vedere accadere al proprio figlio, l'unico avuto da Robin, la moglie uccisa dodici mesi prima della tragedia di Adam. Il severo e implacabile giudice di New Orleans, uomo di legge e sostanza, si tramuta, allora, in quel che un tempo si sarebbe chiamato «fixer»: un individuo pronto a tutto, a tendere i confini del lecito, a piegarli e ripiegarli una volta di più pur di raggiungere il proprio fine. Michael Desiato, nella serie tv al debutto su Sky Atlantic alle 21.15 di domani, si scopre disposto a violare la stessa legge cui ha votato la vita. «Le regole sono come le ciambelle: ciascuna ha un buco», si sente ripetere nei dieci episodi di Your Honor, dove Bryan Cranston, il Walter White di Breaking Bad, è il solo e unico, vero protagonista. Cranston, cui l'interpretazione di Michael Desiato è valsa una nomination ai Golden Globes, è al contempo motore e meta dell'azione. Perché a catturare lo spettatore, nell'economia di una serie all'interno della quale non tutto è meritevole di una lode, non è il piccolo Adam, con il suo dramma personale. Non sono i Baxter, trionfo degli stereotipi di genere, e non è nemmeno New Orleans, città dicotomica, dove solo i bianchi danarosi sembrano poter vivere con dignità e decenza. A dare un senso ai dieci episodi di Your Honor, regalando alla serie la propria eccellenza, è la performance di Cranston, cui il personaggio del giudice ha restituito la possibilità di continuare il lavoro di ricerca - filosofica, quasi - iniziato con Walter White. Your Honor e Breaking Bad, serie culto la cui corsa televisiva si è conclusa nel 2013, hanno trame e antefatti differenti, ma un filo comune le lega. Michael Desiato, come Walter White, è indotto a cercare in sé un istinto criminale che gli consenta di tenere insieme la propria famiglia e, al contempo, la propria vita. In Breaking Bad era la droga, la ragione quella economica. In Your Honor è la violazione della giustizia, conseguenza inevitabile dell'istinto a preservare l'incolumità del figlio. Michael Desiato deve manipolare la legge per garantire ad Adam (Hunter Doohan) la sopravvivenza. «Oggi è ieri», gli dirà, costringendolo a vivere una giornata-alibi, «a mesi di distanza, se mai ti chiedessero dov'eri o che stavi facendo il 9 di ottobre, avrai la memoria motoria di ciò che hai fatto. Non dovrai costruire una bugia, se l'avrai vissuta». Allora, davanti alla tomba di Robin, la cui morte Adam stava piangendo quando ha investito Rocco Baxter, Your Honor cambia rotta. Desiato, per tutelare il figlio, manda al patibolo un capro espiatorio, un ragazzino di colore, povero e appartenente ad una gang. E il giallo diventa un interrogarsi, attualissimo, sulla giustizia e sul suo uso personalistico. Benché la vicenda di Desiato sia fittizia e lontana dalla cronaca italiana, nel guardare Your Honor è impossibile non pensare ad alcune vicende nostrane. Il giudice di Bryan Cranston, nel suo abuso di potere, ricorda l'arbitrarietà con cui chi dovrebbe essere garante di giustizia ne manipola l'applicazione, così da soddisfare bisogni e necessità personali. In Italia, abbiamo avuto toghe determinate a perseguire fini politici, come le chat di Palamara hanno rivelato una volta finite sui giornali. Poi, abbiamo visto uomini di potere ritrovarsi nella scomodissima posizione di non rispettare le regole e finire sotto i riflettori. Nunzio Sarpietro, presidente dell'ufficio del gip di Catania, è stato sorpreso dalle Iene, quando, nella Roma di Covid-19 e restrizioni - in piena zona arancio - ha pranzato in un noto ristorante, servito e riverito, insieme alla figlia e al futuro genero.