2022-06-17
Giorgino cacciato dal «Tg1» delle 20. Tensioni su Annunziata e D’Amico
Francesco Giorgino (Imagoeconomica)
Secondo indiscrezioni, la Maggioni vuole spostare lui, la D’Aquino e la Chimenti all’edizione delle 13.30 dopo il rifiuto di coprire il turno dell’alba. L’ad Fuortes furibondo.Niente messa, niente castagnata. Facendo appello a ricordi oratoriani, la zarina Monica Maggioni ha silurato uno dei più autorevoli anchor men del Tg1, Francesco Giorgino, che dopo 28 anni di onorata carriera lascia la tolda dell’ammiraglia Rai dell’informazione. Chi si chiedeva il motivo del saluto con la mano in favore di telecamera dopo l’ultima conduzione in doppiopetto color crema stile Casablanca, ha la risposta: Giorgino farà altro, si dedicherà al notiziario delle 13.30. Con lui altri due volti conosciuti scendono dalla nave: Emma D’Aquino e Laura Chimenti (quest’ultima forse ci ripensa e verrà ripescata). La decisione è stata presa dopo il reiterato diniego rispetto alla richiesta di andare in onda a turno alle 6.30 di mattina con la rassegna stampa in aggiunta all’edizione delle 20.La lunga stagione bollente della prima azienda culturale del Paese continua fra polemiche e dispetti. Ed è decisamente un’estate al femminile. La Maggioni non ha voluto mediare, ha preso di petto il problema e lo ha risolto con la grinta che la contraddistingue. Il declassamento di Giorgino (uno dei giornalisti più equilibrati, rispettati e politicamente al di sopra delle parti) avrebbe una seconda motivazione: l’interessamento di quest’ultimo alla possibile conduzione di un programma di approfondimento su Rai2, che ha acuito il cattivo umore della direttrice. È possibile che la vicenda crei strascichi perché i giornalisti, rimossi pur in presenza di certificati medici, sono pronti a rivolgersi ai legali. L’amministratore delegato Carlo Fuortes, uscito da pochi giorni da una tempesta politica per l’accantonamento di Mario Orfeo quale direttore degli Approfondimenti, è tornato in fibrillazione. Avrebbe appreso delle rimozioni dai siti specializzati, cosa che non aiuta a mantenere un’olimpica serenità. Chi frequenta il settimo piano di Viale Mazzini lo descrive come «contrariato al massimo grado» per questi continui cambiamenti e tensioni dentro la macchina del telegiornale più importante, che da mesi deve fare a meno pure di Maria Luisa Busi, anch’essa defilata quando non assente, perché (si dice) in rotta con la direzione.Riguardo al caso conduttori accantonati, la notizia ha creato malumore anche in commissione di Vigilanza. Il segretario Michele Anzaldi (Italia viva) non ha risparmiato critiche alla Maggioni. «Se la faccenda fosse confermata ci troveremmo davanti a una situazione tafazziana. Prima la Rai ha fatto crescere questi volti del tg dandogli incarichi, spazio, responsabilità, e ora li rimanda alla casella iniziale della carriera? Nessuna azienda si comporterebbe così. A meno che non ci siano altre motivazioni preoccupanti». Poi, in un’intervista a Fanpage, aggiunge: «Una rimozione del genere farebbe pensare a un regolamento di conti interno alla redazione». E infine: «In un ambito come quello della Rai, dove le promozioni vengono assegnate a cuor leggero e la politica decide scatti e mansioni, non si capisce perché sia stato preso un provvedimento così restrittivo solo per questi tre giornalisti». Tutto questo mentre i report delle morning news fortemente volute dalla Maggioni sono tutt’altro che confortanti e indicano un mezzo flop. Il Tg1 delle otto di mattina perde addirittura dieci punti di share rispetto al Tg5 (16% a 26%) e il TgUnomattina galleggia sotto il 13%. La rivoluzione della zarina non decolla, pur nell’indifferenza generale: il potente sindacato Usigrai - solitamente solerte nel prendere partito su ogni polemica politica - in questo caso non ha ancora aperto bocca. In mezzo alla bufera, la direttrice ha trascorso il weekend elettorale e referendario negli Stati Uniti. Un’altra regina sulla graticola è Lucia Annunziata che passerà l’estate in Ucraina con un ruolo particolarissimo: corrispondente per i programmi di approfondimento. Lo ha annunciato il nuovo direttore Antonio Di Bella in via informale ai consiglieri d’amministrazione. Subito la faccenda ha fatto storcere il naso nelle redazioni; con 1.700 redattori interni a disposizione, ad andare in prima linea per la supervisione dei programmi è una consulente esterna. Dopo Marco Damilano, ecco un’altra sconfitta per i giornalisti Rai. Anche qui, i cavalieri del sindacato («La valorizzazione del personale interno deve essere strategia fondamentale dell’azienda pubblica») hanno altre priorità.In autunno il talk show su Rai2 ci sarà. Andrà in onda il giovedì ma a condurlo non sarà Giorgino, bensì ancora una risorsa esterna: la diva Ilaria D’Amico, che in passato fuori dalla comfort zone sportiva ha collezionato qualche flop. Nonostante le macumbe politiche del Pd, rimane salda Bianca Berlinguer, che da settembre riparte su Raitre con Cartabianca. Non dovrebbe subìre sordine, anche se la commissione di Vigilanza avrà per lei un occhio di riguardo. Particolare che non le impedirà di dormire serenamente la notte.