Il coronavirus non ferma il Giappone. E i turisti diventano virtuali

True
Il coronavirus non ferma il Giappone. E i turisti diventano virtuali
iStock
  • Sebbene non si conoscano ancora le tempistiche di riapertura dei voli verso l'Oriente, i tour digitali spopolano sul web e mostrano le bellezze di un Paese che, nell'anno delle Olimpiadi, si è ritrovato ad affrontare per la prima volta l'assenza totale di visitatori dall'estero.
  • Il gruppo teamLab, responsabile di due musei interattivi a Tokyo, ha dato vita a una nuova installazione completamente digitale a cui tutti possono partecipare. Basta disegnare un fiore.
  • Il museo dello Studio Ghibli, responsabile per i più celebri film d'animazione giapponesi, ha creato il suo profilo Youtube dove ogni settimana carica video tour virtuali.
  • Trascorri mezz'ora con una geisha di Hakone tra balli e canzoni. Su Zoom.
  • A 75 anni dalla distruzione di Hiroshima, visitate il «parco della pace» e partecipate alla cerimonia delle lanterne.

Lo speciale contiene cinque articoli e gallery fotografiche.

Zaia lancia il nome di Venezia per le Olimpiadi estive. «Due Carrocci? Parliamone»
Luca Zaia intervistato ieri dal direttore della Verità e di Panorama Maurizio Belpietro (Cristian Castelnuovo)
Il governatore all’evento di «Panorama»: «È grazie a noi se l’autonomia è in agenda e da questo percorso non si torna indietro». Anche Stefani apre al modello Cdu-Csu.
Edicola Verità | la rassegna stampa del 22 ottobre

Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 22 ottobre con Carlo Cambi

La Lega alza il pressing sulle banche: «Chiederemo un miliardo in più»
Claudio Borghi (Ansa)
L’annuncio di Borghi: «E se si lamentano raddoppiamo l’importo. Vigileremo perché neanche un centesimo venga scaricato sui clienti». Altolà di Tajani: «Se resta l’aumento sugli affitti brevi non votiamo la manovra».
Macron e Sánchez danno il colpo di grazia all’auto
Emmanuel Macron e Pedro Sánchez (Getty Images)

Francia e Spagna richiudono il timido spiraglio aperto dall’ammissione della Von der Leyen («Così favoriamo la Cina») e impongono di rispettare la data del 2035 per il «tutto elettrico». Una condanna a morte per il settore.

Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy