2022-02-15
Gentiloni sconfessa la sinistra: «Inutile l’obbligo vaccinale»
Il commissario Ue: «Aveva senso mesi fa». E i dem pro divieti ora invocano il bonus psicologo per le vittime delle loro azioni.«Non è più il momento di parlare di vaccinazione obbligatoria». Caduto sulla Terra dopo un lungo ed entusiasmante viaggio nell’Oltrespazio, il commissario all’Economia dell’Unione europea, Paolo Gentiloni, ha rassicurato il popolo. Quello tedesco. L’ex premier italiano nonché colonnello del Pd prestato a Bruxelles, in un’intervista al Funk Mediengruppe (un gruppo di quotidiani associati) ripresa dal Die Welt ha tenuto ad aggiungere: «La discussione sulla vaccinazione obbligatoria aveva una sua giustificazione mesi fa, ma ora siamo sulla stessa strada per allentare le restrizioni, paese per paese».È rassicurante che Gentiloni lanci messaggi di ritorno alla normalità a berlinesi, bavaresi, sassoni e anseatici, se non fosse che quelle parole suonano beffarde nei confronti degli italiani. O è uscito veramente da un fumetto di Moebius, oppure il commissario Ue è rimasto vittima di una gaffe da dissociazione, poiché proprio da stamane i suoi connazionali con più di 50 anni non possono andare al lavoro senza super green pass. E da qualche giorno è partita la stagione delle multe. La vicenda è paradossale perché lui aggiunge: «Non sarei contrario in linea di principio ai vaccini obbligatori, come per esempio i sieri contro il morbillo, ma una loro applicazione oggi sarebbe inattuale perché, con la variante Omicron, nel complesso il numero dei decessi e dei ricoveri sta diminuendo in modo significativo». Mentre lui blandisce i tedeschi, il suo partito continua a tenere sotto scacco gli italiani spingendo il governo a non prendere in considerazione alcun allentamento delle misure sanitarie, oggi ancora più invasive se rapportate ai numeri delle terapie intensive, dei contagiati, e se paragonate al progressivo ritorno alle libertà individuali deciso negli altri paesi europei. Se Roberto Speranza è ancora ministro lo deve al catenaccio del Pd. L’intervista, per ora rilanciata da pochi siti, è stata intercettata da Giorgia Meloni che subito ha fatto notare su Twitter: «Paolo Gentiloni manda in soffitta l’obbligo vaccinale. Vale anche in Italia? Come mai i media italiani non riportano la notizia?». La presidente di Fratelli d’Italia ha preso spunto dalla contraddizione per sottolineare che «proibire alle persone di potersi guadagnare da vivere penalizzando anche le aziende che dovranno fare meno della forza lavoro in un periodo di grande difficoltà economica, è semplicemente delirante».La doppia morale della sinistra sanitaria raggiunge qui una vetta impressionista: mentre Gentiloni riapre in Europa, il suo Pd tiene chiusa l’Italia. E prosegue nella propaganda allarmistica attraverso le parole degli scienziati ministeriali che sostengono ogni decisione politica anche quando è lontana dalle «evidenze sanitarie». In questo esercizio si distingue Sergio Abrignani, membro del Cts, che in un’intervista alla Stampa sostiene: «I vari obblighi sono utili, ma si tratta di scelte politiche nelle quali non entro. Dal punto di vista scientifico posso dire che la vaccinazione è fondamentale. Poi io ero per l’obbligo quando non c’era, figuriamoci adesso». E profetizza: «L’obbligo avrà senso fino a quando circolerà il virus, ho l’impressione che durerà anni». Sulla stessa lunghezza d’onda - e non c’erano dubbi - si posiziona Walter Ricciardi. Il consulente del ministro Speranza sembra agli antipodi di Gentiloni. «Il green pass serve ancora, insieme alla vaccinazione deve diventare uno dei due perni della nuova normalità e va mantenuto per tutto il 2022. Questo perché il virus non scomparirà: una nuova malattia si è aggiunta a quelle che già conoscevamo. Ed è molto più grave dell’influenza». Parole in libera uscita, evidenti contraddizioni sulla via Roma-Bruxelles, alle quali si aggiunge la curiosa posizione del sottosegretario alla Salute, il geometra Andrea Costa (Noi con l’Italia). Mentre annuncia che a marzo la capienza degli stadi passerà al 75%, si dichiara «favorevole all’obbligo vaccinale per gli atleti». E dimentica che di fatto c’è già, visto che senza super green pass non possono allenarsi.Predicare bene e razzolare male è uno sport molto praticato nei dintorni del governo e soprattutto al Nazareno, dove in questi giorni imperversa la retorica del bonus psicologico, un contributo economico per aiutare i cittadini (soprattutto giovani) che durante la pandemia hanno sofferto le misure rescrittive dei lockdown. In Lombardia, Lazio, Campania, Emilia Romagna i servizi sono attivi o si stanno avviando a livello regionale. A livello nazionale si distinguono i piddini Filippo Sensi e Lia Quartapelle. Lui: «Sono ore decisive e sono fiducioso che il governo, al quale sta a cuore questo tema che riguarda tanti giovani, farà tutto il possibile e oltre per dare una risposta concreta già nel decreto Milleproroghe». Lei: «Un adolescente su quattro ha sintomi da depressione da Covid, uno su cinque sintomi da ansia. Il governo si è impegnato ad aumentare le risorse per rispondere al loro disagio».Niente da obiettare se non fosse per un particolare: i proponenti appartengono al partito da due anni tifoso più di tutti delle chiusure indiscriminate, della Dad permanente, delle mascherine da indossare anche otto ore in classe, della caccia agli untori under 30, dei lockdown «per salvare il nonno», del riapertura mai, del vaccino ai neonati. Ora hanno scoperto il disagio e senza fare un plissé si intestano l’idea del supporto psicologico. Nel mondo del lavoro c’è una particolare tipologia di dipendenti: quelli che creano un problema per poi correre a risolverlo. Non li stima nessuno.
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Robert F.Kennedy Jr. durante l'udienza del 4 settembre al Senato degli Stati Uniti (Ansa)