2024-08-28
La domanda di gas sale, l’offerta cala. Dal 2030 rischiamo il buio e il freddo
Un rapporto presentato da Snam e Rystad energy lancia l’allarme sulle forniture di metano: fra sei anni il mondo sarà in deficit per l’aumento dei consumi e gli scarsi investimenti. Obiettivi ambientali irraggiungibili.Se la domanda di gas dovesse continuare a crescere come negli ultimi quattro anni, «senza uno sviluppo aggiuntivo della produzione si prevede un deficit dell’offerta globale del 22% entro il 2030». L’allarme viene lanciato dal Global gas Report 2024 presentato dall’International gas Union (IGU), Snam e da Rystad Energy in occasione della Conferenza ONS a Stavanger, in Norvegia. «I mercati globali del gas rimangono in uno stato di equilibrio fragile, con una crescita limitata dell’offerta mentre la domanda aumenta costantemente, con un incremento dell'1,5% nel 2023 e un’accelerazione prevista al 2,1% entro la fine del 2024. L’Asia continua a essere il motore principale della crescita, mentre il Nord America e il Medio Oriente sono in testa alle esportazioni». Se la domanda continuerà a rafforzarsi, il deficit sarà ancora più marcato. Questo sottolinea l’urgente necessità di aumentare gli investimenti. Nel report si legge, inoltre, che la domanda di energia ha continuato ad aumentare nelle regioni sviluppate e in quelle in via di sviluppo, mentre il consumo del carbone è aumentato più che mai nel 2023, rimanendo la principale fonte di emissioni e battendo un altro record. Se le attuali tendenze della domanda e dell’offerta di energia persistono, gli obiettivi al 2030 delineati negli scenari di decarbonizzazione resteranno molto probabilmente irrealizzati. A proposito degli investimenti, nel rapporto si fa presente che «attualmente il gas naturale offre l’opportunità immediata di ridurre del 50% le emissioni del carbone e del 30% quelle del petrolio, grazie a una conversione efficace dal punto di vista dei costi. Il biometano è un sostituto diretto del gas naturale. Oggi la sua portata è significativamente inferiore al suo potenziale, pari a circa l’1% del mercato del gas naturale, ed è prodotto principalmente in Nord America e in Europa.Tuttavia, stanno emergendo nuovi centri di produzione in Cina e India». Anche la capacità di cattura della CO2, cruciale per la transizione energetica, «sta guadagnando slancio, ma la sua portata è ancora molto al di sotto di quella necessaria, così come per il biometano e l'idrogeno a basse emissioni di carbonio». Sullo sfondo del report presentato ieri, bisogna inoltre tenere conto che i consumi energetici nei prossimi 35 anni raddoppieranno, secondo alcuni scenari, o triplicheranno secondo altri che enfatizzano la necessità sempre crescente di data center, e per conservare i dati serve energia, e l’impiego dell’intelligenza artificiale e delle blockchain, settori energivori irrinunciabili se vogliamo continuare ad essere un paese industrializzato. É evidente che le sole fonti rinnovabili non bastano. Per produrre energia serve energia e tutto questo ha un costo. Serve un intervento simultaneo su tutte le fonti. Se il piano della Ue coinvolgerà tutte le fonti esistenti, con attenzione alla decarbonizzazione, allora sarà credibile. La scienza e le tecnologie dovrebbero essere indipendenti dalle ideologie ma problema è che per le politiche di Bruxelles serve ancora il condizionale. Ricordiamo, infine, la relazione sulla sicurezza delle forniture energetiche presentata dalla Corte dei Conti della Ue a fine giugno. Dove era stato già lanciato un monito: «Se la UE vuole essere preparata ad affrontare una nuova crisi del gas vi è ancora molto da fare. Nonostante le misure di emergenza adottate in risposta all’uso delle forniture di gas come arma da parte della Russia, i benefici apportati da tali azioni della Ue non sono sempre chiari». E nuove sfide dovranno essere affrontate per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di gas a lungo termine, come la maggiore dipendenza dal gas naturale liquefatto e la necessità di decarbonizzare parte del proprio consumo di gas. La strategia adottata sin qui presenta parecchie falle. E questo non ci lascia tranquilli in caso di una nuova crisi. Guardando al futuro, infatti, la Corte conclude che la Ue deve consolidare il quadro per l’accessibilità economica del gas. Avverte inoltre che molti Stati membri sono riluttanti a firmare accordi bilaterali di solidarietà. Alcuni paesi dell’Unione taglierebbero persino le forniture di gas a un vicino in caso di emergenza. Infine, la Corte sottolinea gli insufficienti progressi in materia di cattura, stoccaggio e utilizzo del carbonio, che potrebbero rappresentare un’ulteriore sfida per la sicurezza dell’approvvigionamento.
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.