
Per i procuratori federali si è trattata della più grande frode negli aiuti pandemici degli Stati Uniti. Con 77 imputati di reati tra i quali associazione a delinquere finalizzata a commettere corruzione in programmi federali, frode telematica, corruzione e riciclaggio di denaro, e al momento cinque condanne, la vicenda ruota attorno a un’organizzazione no-profit chiamata Feeding Our Future.
La Ong durante la pandemia Covid aveva ottenuto circa 250 milioni di dollari da un programma di nutrizione infantile del dipartimento americano dell’Agricoltura. Assieme ad altre associate affermava di fornire pasti a bambini bisognosi del Minnesota, le cui condizioni erano peggiorate durante l’emergenza Covid. Dichiararono falsamente di aver servito 91 milioni di pasti «Quel denaro non è stato utilizzato per sfamare i bambini», sostiene il procuratore Lisa D. Kirkpatrick.
«Per anni, agenti federali scelti e i nostri esperti contabili hanno rintracciato denaro rubato e smascherato una rete tentacolare di società fittizie e false dichiarazioni di pasti. Grazie al loro lavoro, abbiamo scoperto non solo un singolo schema, ma una crisi di frode di vasta portata che sta travolgendo il Minnesota», ha dichiarato il procuratore statunitense facente funzioni Joseph H. Thomspon.
Nell’inchiesta sono coinvolti diversi somali, tutti intascarono milioni di dollari per attività «benefiche». Tra questi Abdiaziz Shafii Farah, condannato questa settimana a 28 anni di carcere, come riporta il New York Times, dopo aver frodato il governo per 28 milioni di dollari, rubandone 8 milioni per sé destinati all’acquisto di una Porsche, di un camion GMC, di una Tesla, di immobili in Minnesota e Kentucky, dirottando inoltre 700.000 dollari a una società immobiliare keniota. E c’è Mahad Ibrahim, che ha ricoperto il ruolo di direttore finanziario di Afrique Hospitality Group che riceveva rimborsi per 3.500 pasti al giorno alla moschea e alla comunità islamica di Bloomington. Frodava il programma federale di nutrizione infantile attraverso un’organizzazione no-profit chiamata ThinkTechAct Foundation.
Hamdi Hussein Omar assieme a complici aveva creato un falso sito di distribuzione alimentare in un piccolo supermercato di un centro commerciale. «Supportavano le loro richieste di rimborso con falsi registri di presenze e con elenchi inventati di bambini di cui compariva pure l’età […] hanno causato una perdita per i contribuenti di 1,4 milioni di dollari», si legge nel comunicato del dipartimento di Giustizia del Minnesota.
Hibo Salah Daar aveva partecipato al programma Feeding Our Future attraverso un’entità da lei controllata, la Northside Wellness Center Corporation. Nel gennaio del 2021 dichiarava di fornire 40.000 pasti la settimana, la sua organizzazione ha causato perdite fiscali per 2,4 milioni di dollari. Un elenco lungo e dettagliato, che ha rivelato vergognose truffe così pure assenza di controlli durante la pandemia.
Aimee Bock, ex direttrice esecutiva di Feeding Our Future, ha testimoniato di aver ricevuto tangenti per aiutare altri a ottenere milioni di dollari in fondi federali. Nel luglio di due anni fa, il deputato repubblicano Brad Finstad dichiarava di non avere avuto chiarimenti dopo dieci mesi di richiesta di trasparenza: «È del tutto inaccettabile che le amministrazioni Biden e Walz (il governatore democratico del Minnesota, ndr) non siano andate a fondo della frode di Feeding Our Future», tuonava, considerati i milioni di dollari dei contribuenti finiti nelle tasche di truffatori. Nella sentenza di condanna 28 anni, il giudice Nancy E. Brasel della Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto del Minnesota ha affermato che Farah, nato in Somalia, aveva agito per «pura avidità senza freni» e che le ripercussioni del suo crimine si faranno sentire «sulla comunità dei rifugiati, per molto tempo».






