2023-10-03
L’Italia è ferma, la Francia si scuote. Oggi il suo ministro visita l’Armenia
Parigi approfitta dell’immobilismo generale Ue: il titolare degli Esteri transalpino, Catherine Colonna, in missione a Erevan. L’Unicef dà i numeri della tragedia: più di 98.000 sfollati, 29.000 sono bambini.Sono passati più di trent’anni dall’inizio del conflitto che coinvolge l’ormai ex enclave armena del Nagorno-Karabakh. Uno stato piccolissimo, l’Artsakh, conteso appunto da Azerbaijan e Armenia, che ha saputo tenere in piedi un conflitto conclusosi con un vero e proprio genocidio e l’annessione del territorio da parte di Baku. L’offensiva lanciata dall’Azerbaijan fra il 19 e il 20 settembre scorsi ha provocato circa 600 morti e ha spinto alla fuga oltre 100.000 abitanti della regione di origine armena. Almeno 170 sono morti mentre cercavano di scappare a causa dell’esplosione di un deposito di carburante che si trovava proprio sulla strada che collega il territorio annesso all’Armenia. Adesso Samvel Shahramanian, leader della regione separatista del Nagorno-Karabakh, ormai annessa dall’Azerbaijan, ha assicurato che resterà lì con il suo staff fino a quando non saranno completate le operazioni di ricerca e soccorso per i feriti e i dispersi vittime dell’operazione militare di Baku.I numeri di quanto è successo sono stati diffusi da Unicef e sono impressionanti. Più di 98.000 persone sfollate e di queste si stima che 29.000 siano bambini. L’organizzazione per questo ha creato uno spazio sicuro nella città sudorientale di Goris, dove ogni giorno vengono accolti in circa 300. Sono state forniti alle autorità sanitarie medicinali e materiali essenziali da distribuire alle strutture nelle aree ad alta concentrazione di sfollati. Sono stati consegnati kit per l’igiene familiare a tutte le 100 famiglie registrate presso il centro di coordinamento recentemente istituito a Yerevan. Secondo Nazeli Baghdasaryan, portavoce del governo di Erevan, sono ormai 100.514 i profughi arrivati in Armenia, precisando che l’ultimo autobus carico di profughi armeni ha lasciato il Nagorno-Karabakh mentre altri sono fuggiti a bordo di veicoli privati. Lo ha annunciato Baghdasaryan che ha sottolineato che molti dei rifugiati soffrono di problemi di salute e alcuni di loro non sono allettati. Tutti gli armeni rimasti nel Nagorno-Karabakh devono rivolgersi alla Croce Rossa, ha aggiunto.Il conflitto, nonostante l’annessione, è tutt’altro che finito. L’Armenia accusa l’esercito azero di avere aperto il fuoco su un veicolo che trasportava forniture di cibo per le truppe armene in un avamposto. Il ministero della Difesa azero ha «fermamente smentito» in una nota questa ricostruzione definendo l’accusa una menzogna. Un copione già scritto, una sceneggiatura che si conosce ormai a memoria. Oggi però gli equilibri geopolitici sono cambiati e non si può fare finta di nulla, in molti, se già non lo hanno fatto, cominciano a schierarsi. L’Iran ad esempio, ha messo in guardia contro «qualsiasi cambiamento geopolitico» nel Caucaso, riconoscendo la sovranità dell’Azerbaigian sul Nagorno-Karabakh. Ma perché gli azeri tengono così tanto a quel fazzoletto di terra?Baku mira alla creazione del cosiddetto corridoio Zangezur, un collegamento di trasporto strategico che dall’Azerbaigian dovrebbe transitare attraverso la provincia armena di Syunik e arrivare nel Nakhichevan, exclave azerbaigiana incastonata fra Armenia, Iran e Turchia. Questo corridoio faciliterebbe i collegamenti diretti fra Azerbaigian e Turchia, alleati storici, favorendo scambi commerciali e non solo. La Russia ribadisce i suoi legami con l’Armenia e auspica che questi legami non vengano distrutti da nessuno. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che ha anche aggiunto che il Paese è al lavoro con i colleghi per stabilizzare la situazione nel Karabakh. Il resto della comunità internazionale si muove quanto meno a rilento. In Occidente sono tutti fermi, compresa l’Italia, intanto però è la Francia a muoversi per prima. Il ministro degli Esteri francese, Catherine Colonna, oggi visiterà l’Armenia. Colonna «ribadirà in questa occasione l’impegno della Francia al fianco dell’Armenia» e «riaffermerà il sostegno della Francia alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Armenia», ha fatto sapere il Quai d’Orsay in un nota diffusa dopo l’annuncio. Colonna sarà ricevuta dal primo ministro armeno Nikol Pashinyan.Per il resto al vertice informale dei capi di Stato europei di Granada che si terrà giovedì parteciperanno 50 delegazioni europee. Tra i leader presenti, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azero Ilham Aliyev ci si attende dunque un incontro sul Nagorno Karabakh. L’incontro, se dovesse essere confermato, avverrà nel solito formato utilizzato finora, quindi con la presenza del presidente del Consiglio dell’Unione Europea Charles Michel, del presidente francese Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Allo stesso tempo a Granada arriveranno il presidente serbo Aleksandar Vucic e la presidente del Kosovo Vjosa Osmani. Nessuna conferma e nessuna smentita per l’eventuale presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.