2025-03-07
Forteto, il «mostro» in Commissione
L’ex capo della comunità, condannato per le violenze, ieri davanti ai parlamentari tra molti silenzi e amnesie. Luca Donzelli (Fdi): «Restano ancora troppe verità da scoprire».«Non sento nulla. Ci si mette una medaglia e si va avanti». Rodolfo Fiesoli, il fondatore della comunità Il Forteto, condannato a 14 anni e 10 mesi di carcere per maltrattamenti, violenze e gravi abusi sessuali, alla fine dell’audizione come testimone alla Commissione parlamentare d’inchiesta non vede l’ora di andare a casa. Anche se mostra di non sapere neppure dove vive. Del resto, nega anche di esser mai stato processato o accusato di qualcosa e neppure sa che la sua comunità è praticamente chiusa. Fiesoli, alias «il Profeta», due anni fa è stato messo ai domiciliari a Padova perché secondo il tribunale le sue condizioni di salute sarebbero incompatibili con il carcere. Ieri, a 84 anni, ha deposto per la prima volta. Ha risposto per due ore a tutte le domande dei commissari, ma oltre la metà o non le ha sentite o non le ha capite. Ogni volta che è sembrato completamente fuori fase, dopo poco ha avuto dei guizzi che fanno pensare esattamente il contrario. Il Profeta arriva in aula scortato dai carabinieri e da due uomini della Croce Rossa, con ancora indosso le cinture di sicurezza, a mo’ di bretelle. Gli tremano le mani, ha lo sguardo spento ed è anche parecchio sordo. Quando gli chiedono se hai mai conosciuto Sodi (Andrea), un magistrato del minorile suo amico, improvvisamente si anima e quasi urla: «Soldi? Non si pigliavano mica soldi, Dio santo!». Gli ripetono la domanda cinque volte e alla fine ammette: «Ah il giudice Sodi, veniva a mangiare da noi due volte a settimana». Il presidente della Commissione, Francesco Michelotti, lo tratta con grande comprensione, ma è costretto ha ricordargli per ben tre volte che ha l’obbligo di dire la verità. Quando gli chiedono perché è stato nella squadra anti-mostro, risponde spazientito: «Ma che mostro di Firenze! Ma che grullo di Firenze!»A Fiesoli viene domandato più volte chi frequentava il Forteto, tra politici e magistrati. «Venivano in tanti, ha voglia! Tutte persone meravigliose e che ci volevano bene». Ok, e qualche nome? Niente, solo una sfilza di «non ricordo» e «non so chi sia», perfino quando i nomi dei vip sono quelli trovati sulla sua agendina telefonica. Ma il famoso complotto evocato da sinistra? Giura Fiesoli che «non c’è mai stato un complotto al Forteto». Gli chiedono poi se ci siano stati maltrattamenti e lui nega, aggiungendo che «si aiutavano dei ragazzi in difficoltà, e quando si parla di Forteto si parla di persone che stanno profondamente male». A un certo punto parla di «carezze ai bambini». Gli chiedono di chiarire e lui spiega che intendeva in senso figurato. Più volte, Fiesoli nega di esser mai stato processato. E non sa che il «suo» Forteto è andato a rotoli. Non ricorda di esser stato in carcere tre anni e dice convinto che «stasera dormirò a Firenze o al Forteto». Invece torna nella rsa di Padova. In una nota il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli: «Ci sono ancora tante verità da scoprire, dal ruolo di magistrati, politici, sindacalisti e giornalisti compiacenti fino alle ingenti risorse economiche transitate».
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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