2023-07-29
Fondi per la scuola e stabilizzazione per i docenti precari delle paritarie
Giuseppe Valditara (Ansa)
Dal governo 50 milioni per assumere amministrativi necessari ai progetti del Recovery. Emendamenti al dl Pa bis: abilitazione facilitata per i professori sia delle pubbliche sia delle private con 3 anni di servizio.Sul fronte della scuola sono in arrivo novità importanti e attese da tempo, e che vanno incontro sia alle esigenze del personale sia al rafforzamento del principio della parità scolastica, con l’assicurazione di un’effettiva libertà di educazione. Alla Camera dei deputati - precisamente in commissione Lavoro - nelle scorse ore è stato difatti approvato un emendamento al decreto Pubblica amministrazione bis che costituisce un’ottima notizia sia per 15.000 docenti finora in una condizione di incertezza, sia per gli stessi istituti paritari, che grazie a esso potranno non perdere i requisiti per la parificazione.L’emendamento in questione, infatti, stabilisce come, dal prossimo settembre, saranno riattivati - dopo ben otto anni -i corsi di abilitazione all’insegnamento per i docenti delle scuole pubbliche e paritarie. Quello varato è per l’esattezza un percorso facilitato, che vedrà come qualificanti all’abilitazione il riconoscimento degli anni di insegnamento; chi ha infatti insegnato tre anni in una scuola anche paritaria, negli ultimi cinque, di cui almeno uno nella classe di concorso in cui si sceglie di abilitarsi, potrà conseguire l’abilitazione con soli 30 crediti formativi universitari (Cfu), anziché 60. Non è finita, dato che si è stabilita anche una misura per fronteggiare il fatto che l’avvio dei percorsi abilitanti necessiterà di tempo per entrare a pieno regime in modo tale da soddisfare, anno per anno, la richiesta di abilitazioni da parte di tutti gli interessati; per questo - nei casi in cui appunto non si renda possibile l’iscrizione ai percorsi abilitanti per carenza dell’offerta formativa - si è previsto che, per i prossimi tre anni, si possa prescindere dal possesso dell’abilitazione da parte dei docenti che abbiano almeno tre anni di servizio negli ultimi dieci. Si tratta, come si diceva, di una svolta significativa, che segna un netto cambio di passo e soprattutto ne compie uno davvero importante verso quel principio di libertà educativa che dagli esecutivi precedenti era stato spesso poco considerato. «Il governo Meloni», ha commentato al riguardo Lorenzo Malagola, deputato di Fratelli d’Italia e segretario della commissione Lavoro alla Camera, «in questo modo compie un altro importate passo verso la parità scolastica per garantire il principio intangibile della libertà di educazione».Anche Maurizio Lupi di Noi moderati ha salutato positivamente questa svolta, rimarcando come con l’emendamento in oggetto - approvato dopo che era stato presentato lo scorso 7 luglio - si chieda «l’acquisizione dell’abilitazione per i docenti con tre anni di servizio, riconoscendo pari dignità all’insegnamento nelle scuole paritarie e in quelle statali». Sempre verso tale emendamento, nei giorni scorsi, aveva espresso un appoggio l’avvocato Domenico Menorello, portavoce del network di circa 100 associazioni Ditelo sui tetti, spiegando come così «finalmente anche i docenti delle paritarie potranno diventare insegnanti non di una serie cadetta», grazie al fatto che consentirà a «gran parte dei 15.000 docenti di approcciarsi a un nuovo mondo, professionalmente parlando». Di «attesa finalmente compiuta» e di «importante risultato» hanno inoltre parlato le Associazioni di gestori e genitori di scuole paritarie cattoliche e d’ispirazione cristiana.L’approvazione di tale misura, avvenuta alla Camera, è dunque davvero rilevante, anche se non è la sola degna di nota. Nella medesima seduta della commissione Lavoro, infatti, grazie a un altro emendamento dei relatori al dl Pa bis si è voluto rispondere alla necessità di rafforzare le segreterie scolastiche, che risultano assai impegnate in una fase in cui, a essere chiamate ad attuare la parte più consistente delle azioni previste dal Pnrr, sono proprio le scuole. Per questo, è stato previsto per l’anno in corso - già a partire da settembre - uno stanziamento di 50 milioni di euro affinché le scuole possano dotarsi di personale amministrativo aggiuntivo, ivi compreso quello ausiliario. Tali fondi sono stati reperiti nella disponibilità del ministero dell’Istruzione, in considerazione del mancato avvio dei percorsi universitari di abilitazione.Ancora, una ulteriore misura approvata è quella che fornirà a famiglie e studenti una piattaforma unica come canale di accesso a tutti i servizi offerti dal ministero dell’Istruzione e del merito dedicati a orientamento, offerta formativa, arricchimento dell’esperienza scolastica, fruizione di prestazioni a sostegno del diritto allo studio. «Con queste misure», ha commentato il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, «si potenzia la scuola, sostenendola nell’attuazione del Pnrr e dando una risposta ai docenti precari sia delle scuole statali che paritarie, si semplificano le procedure per l’accesso ai servizi scolastici e per l’erogazione degli aiuti: grande attenzione ai lavoratori della scuola e alle famiglie». Soprattutto l’attenzione verso la libertà educativa delle famiglie, viene da concludere, rappresenta una virtuosa inversione di tendenza rispetto ai rischi di una piena statalizzazione dell’istruzione che non farebbe rima con democrazia.