2025-03-18
Tra i finanziatori segreti di Sala spuntano due imprenditori edili
«La Verità» scopre parte dei nominativi oscurati dal sindaco meneghino nelle rendicontazioni elettorali del 2021: si tratta di costruttori, di cui uno coinvolto nel caso Toti, che hanno elargito 12.000 euro in totale.Milano continua a essere una delle città più attrattive del mondo per gli investimenti immobiliari. E anche il sindaco Beppe Sala non è da meno. La Verità ha scoperto infatti che nel 2021, in occasione della campagna elettorale per il secondo mandato, il primo cittadino ha ricevuto ben due contributi elettorali da imprenditori nel settore immobiliare, entrambi con interessi economici nel capoluogo lombardo e uno persino coinvolto in un’inchiesta per corruzione a La Spezia, in uno dei filoni di indagine che ha portato all’arresto, tra gli altri, anche dell’ex presidente della Liguria Giovanni Toti. Non bisogna dimenticare che chi si occupa di compravendita e riqualificazione di immobili ha rapporti costanti con l’amministrazione comunale, in particolare con l’ufficio urbanistico per ottenere permessi da costruire o autorizzazioni. Non è di certo un buon momento per l’urbanistica milanese, dopo le inchieste a tappeto della procura di Milano (con sequestri e lavori bloccati in decine di cantieri) e con il recente arresto di Giovanni Oggioni, ex numero due della Commissione del Paesaggio. I fondi, 12.000 euro, fanno parte di quelle rendicontazioni elettorali (per un totale di 217.903,39 euro) che erano state oscurate dal Comune di Milano e su cui il nostro giornale aveva più volte scritto agli inizi di gennaio. A colpi di pennarello nero, era stato persino oscurato il nome del mandatario elettorale Luigi Di Marco come quello di tutti i dati dei sostenitori del candidato. In chiaro, sui dieci documenti consultabili, erano rimaste solo le somme, dai 10 ai 30.000 euro. Ebbene, ora La Verità può rivelare che uno dei sostenitori di Sala per la campagna elettorale del 2021 è stato il milanese Mirko Paletti, che in qualità di presidente del Consiglio di amministrazione e legale rappresentante di Società Trading Immobiliari Sti, ha versato nel corso del mese di settembre 2021, «a mezzo di bonifico bancario, la somma complessiva di 10.000 euro a titolo di contributo elettorale». L’altro finanziatore è invece Pietro Guidobono Cavalchini, amministratore della società Real Step Srl che ha versato 2.000 euro come contributo elettorale. Guidobono Cavalchini si sta occupando della riqualificazione di Certosa District. Il suo nome è meno conosciuto. Mentre quello di Mirko Paletti (il cognome è di una storica famiglia lombarda) non è nuovo alle cronache milanesi, insieme a quello di suo fratello Raffaele. Già presidente di Milanosport tra il 2008 e il 2011, le dimissioni di Mirko dalla municipalizzata durante la giunta Pisapia finirono sui quotidiani. «Non appartengo a quella che è stata definita “la categoria dei trombati”» scrisse all’allora giunta di centrosinistra che ne contestava l’operato. E di certo Paletti non si può definire un trombato. Vanta incarichi in diverse società che spaziano dalla compravendita allo sviluppo immobiliare, dagli alberghi fino allo sport, come calcio e padel, ma ha interessi anche in case di produzione cinematografica, internet e persino componentistica per ascensori. È anche consigliere della società Brav Fieu, che in dialetto milanese vuol dire bravo ragazzo. Lo scorso anno i nomi dei fratelli Paletti sono balzati agli onori delle cronache per l’inchiesta che ha travolto il governatore ligure Toti. Entrambi sono finiti agli arresti domiciliari. A febbraio la procura di La Spezia ha firmato l’avviso di conclusione indagini per un filone dove sono indagati Matteo Cozzani, ex sindaco di Portovenere e capo di gabinetto di Toti e per i due fratelli milanesi insieme con altri: sono accusati di concorso in corruzione e turbativa d’asta. I Paletti sono i proprietari del Grand Hotel di Portovenere e avrebbero concesso benefit, tra cui partite a San Siro e gran premi di Monza, in cambio di agevolazioni fornite dall’ex sindaco Cozzani in favore delle loro società. La Filcasa, dove Mirko è presidente, avrebbe anche versato 15.000 al partito di Toti Italia al centro per favorire l’elezione di Ilaria Cavo alla Camera dei deputati. Ma i Paletti sono molto presenti anche a Milano. Secondo Milanotoday avrebbero avuto come consulente anche l’ex assessore e avvocato Ada Lucia De Cesaris, il cui nome (non è indagata) compare nelle carte dell’inchiesta su Oggioni. Del resto, i loro investimenti immobiliari spaziano da via Paolo Sarpi a via De Amicis fino a via Ettore Ponti o corso Vercelli. Proprio qui nel 2020 hanno acquistato per oltre 10 milioni di euro una scuola affittata dal Comune in corso Vercelli 22, dove un tempo sorgeva l’istituto Fondazione Giovanni e Irene Cova, scuola professionale di eccellenza che è stata costretta a spostarsi in periferia. L’edificio, come aveva raccontato anche LaPresse, era inserito nei piani di «valorizzazione» del Comune e conferito nei fondi immobiliari gestiti da Bnp Paribas. A condurre l’operazione era stata un’altra società della galassia Paletti, la Chris Real, controllata a sua volta da Filcasa. L’operazione era andata in porto dopo due bandi, anche se forse per palazzo Marino sarebbe stato più vantaggioso farne solo uno. Proprio ieri il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Enrico Marcora ha chiesto a Sala che si faccia chiarezza sui finanziatori dell’ultima campagna elettorale. «Quali autorizzazioni edilizie hanno richiesto al Comune di Milano questi operatori immobiliari finanziatori del sindaco Sala? Hanno partecipato ad aste immobiliari o acquistato beni del Comune di Milano? Hanno avuto rapporti diretti o indiretti con il sindaco Sala?». Secondo Marcora, «il sindaco deve pubblicamente dichiarare se suoi amici, con cui intrattiene rapporti di frequentazione abituali, sono coinvolti in “affari urbanistici” nel Comune di Milano e se hanno rapporti economici con i suddetti gruppi di investitori immobiliari o con altri gruppi immobiliari che operano a Milano».
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.