2022-02-03
Finalmente il governo ha scoperto i guariti
L’estensione temporale del documento varrà anche per chi si è ripreso dal virus e ha ricevuto due dosi. Gli altri, però (compreso chi s’è infettato dopo una puntura), passati 6 mesi saranno trattati da no vax, benché l’immunità naturale sia più forte di quella acquisita.Il governo mette una pezza alla assurdità che vedeva i guariti dal Covid, 10 milioni di italiani che hanno contratto il virus e sono quindi protetti da una immunità naturale molto più efficace di quella procurata dai vaccini, nella condizione di dover comunque procedere a farsi inoculare la dose per vedersi rilasciato lo stesso super green pass a durata illimitata concesso a chi ha ricevuto anche il booster. In realtà, restano comunque nel limbo gli italiani che hanno ricevuto una sola dose di vaccino, hanno poi contratto il virus e sono guariti: per loro il super green pass continuerà a durare solo sei mesi. È quanto emerge dal decreto Covid approvato ieri dal Consiglio dei ministri, che ha affrontato e risolto, almeno in parte, il problema sollevato ieri dalla Verità, che ha sottolineato per prima questa paradossale incongruenza. «A coloro che sono stati identificati come casi accertati positivi al Sars-Cov-2», si legge al comma b dell’articolo 1 del decreto approvato ieri in Cdm, «oltre il quattordicesimo giorno dalla somministrazione della prima dose di vaccino, è rilasciata, altresì, la certificazione verde Covid-19 che ha validità di sei mesi a decorrere dall’avvenuta guarigione. A coloro che sono stati identificati come casi accertati positivi al Sars-Cov-2 a seguito del ciclo vaccinale primario o della somministrazione della relativa dose di richiamo, è rilasciata, altresì, la certificazione verde Covid-19 che ha validità a decorrere dall’avvenuta guarigione senza necessità di ulteriori dosi di richiamo». In sostanza: il super green pass illimitato verrà rilasciato non solo a chi ha fatto le tre dosi di vaccino, ma anche a chi ne ha fatte due, ha preso il Covid ed è guarito. Resta invece di sei mesi la validità del super green pass di chi si è fatto inoculare solo la prima dose, poi ha preso il Covid ed è guarito: per ottenere il certificato verde illimitato, prima della scadenza, dovrà necessariamente sottoporsi a una vaccinazione. A ieri, 2 febbraio, il totale dei guariti era di 8.680.799 persone, mentre i positivi erano 2.407.626. La stragrande maggioranza di questi ultimi si aggiungerà giorno dopo giorno al totale dei guariti. Parliamo quindi, in prospettiva, di 10 milioni di persone nel giro di poche settimane. Bene: per fortuna, dentro l’esecutivo, qualcuno è stato colto da un’improvviso illuminazione. Non fosse stato per il «genio benigno», tutti questi italiani avrebbero dovuto sottoporsi al booster,entro sei mesi, esattamente come chi il coronavirus non lo ha mai preso. Sarebbe stata una assurdità: molti studi scientifici, infatti, dimostrano con cristallina evidenza che una persona che è stata infettata dal Covid ed è guarita ha una difesa immunitaria molto più forte e duratura di chi invece non si è mai ammalato ma si è vaccinato. La ragione è che gli anticorpi attivati dopo l’infezione riconoscono più regioni della molecola di virus e non la sola proteina Spike (sulla quale sono tarati i vaccini a mRna). Eppure, apparentemente il governo - e i media trombettieri - non avevano pensato a queste evidenze scientifiche. Si è rischiato che i guariti fosser costretti a sottoporsi a un’altra inoculazione per poter ricevere il super green pass illimitato. Restano tuttavia prigionieri del paradosso gli italiani che si sono contagiati dopo aver ricevuto la prima dose: per loro il super green pass durerà comunque solo sei mesi, e saranno quindi obbligati a farsi iniettare una dose prima della scadenza del certificato verde per poter poi ricevere la versione illimitata. Un’altra dimostrazione, l’ennesima, dell’astrusità di questo green pass, che tra versione base, versione super, versione a sei mesi, versione illimitata e così via non fa altro che complicare la vita degli italiani, basandosi oltretutto sul presupposto che i vaccinati possono andare in giro a fare ciò che vogliono, mentre è acclarato che anche chi è vaccinato può contagiarsi e trasmettere il contagio. Il super green pass, in parole povere, può essere addirittura controproducente dal punto di vista sanitario, perché spinge chi ne è in possesso a sentirsi immune dal contagio, mentre immune non è: semplicemente corre meno rischi di finire in ospedale. Molto netta la posizione della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: «Il governo, ormai incartato sulla Babilonia burocratica che ha generato», attacca la Meloni, «decide di modificare ancora il green pass rendendolo temporaneamente illimitato per chi ha avuto tre dosi o chi è guarito ma con due dosi. E chi ha semplicemente avuto il Covid, e chi si è reinfettato due volte? Non si capisce quali siano le fonti scientifiche di questo provvedimento, ma ormai nessuno si stupisce più. Il punto», argomenta la Meloni, «è che il green pass è stato un fallimento totale, è servito solo ad uccidere ancora di più l’economia reale e a creare tensione sociale e discriminazione. Il lasciapassare non va modificato, va semplicemente abolito».