2021-02-09
Anche l'Emilia Romagna imbarazza la Figc. «Possibili brogli per l'elezione del comitato regionale»
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Non solo il caso Tavecchio in Lombardia. E' stato presentato un ricorso contro la nomina di Simone Alberici al comitato regionale dilettanti. C'è infatti il sospetto che a votare sarebbero state altri componenti invece di quelle dichiarate. La vicenda rischia di allargarsi. Viene contestata la violazione dell'articolo 494 del codice penale, ovvero la sostituzione di persona.Dopo il caso della Lombardia - già evidenziato dalla Verità con il sospetto di brogli per l'elezione di Carlo Tavecchio alla presidenza del comitato regionale dilettanti - anche in Emilia Romagna è partito un nuovo ricorso contro l'elezione di Simone Alberici. A presentare l'esposto al tribunale federale della Figc è questa volta Paolo Braiati. Ma la vicenda non potrebbe esaurirsi solo nell'ambito della giustizia sportiva, perché le modalità di votazione mostrano ampi profili di violazione dell'articolo 494 del codice penale, ovvero la sostituzione di persona. Per di più il ricorrente non è ancora riuscito ad avere il verbale «della Commissione Verifica Poteri e dalla Commissione Scrutinio». E in tutto questo mancano meno di 2 settimane alla sfida tra Cosimo Sibilia e Gabriele Gravina per la presidenza della Figc. Chi vincerà comanderà sul calcio per i prossimi 4 anni. In Emilia Romagna c'è infatti il sospetto che a votare sarebbero state altre persone invece di quelle dichiarate. Anche qui, come nel caso lombardo, protagonista è il sistema «informatico denominato Skyvote», della società Multicast Srl, scelto dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio. Il tema è sempre lo stesso. Le «norme statutarie e regolamentari della Figc e della Lega nazionale dilettanti non prevedono tra le modalità di svolgimento delle Assemblee Ordinarie elettive, quella del voto on line». Per questo motivo, la celebrazione «dell'Assemblea è avvenuta in violazione delle norme statutarie e regolamentari ed in assenza di regole predefinite e legittimate dall'approvazione degli organi competenti, semplicemente seguendo uno schema elaborato dalla società privata della quale si serviva la Figc». Ma non basta. L'assemblea è avvenuta il 10 gennaio. E nel ricorso sono evidenziati tutti le possibili violazioni. Tra queste non è stata svolta alcuna attività di verifica poteri, né da parte della Commissione Scrutinio. Soprattutto, si legge, «non vi era corrispondenza tra i soggetti dichiarati come votanti in sede di assemblea e quelli che effettivamente risultano dai tabulati come votanti». Anche in questo caso il termine temporale della votazione è stato prolungato. Non solo. E' stata fatta due volta la votazione dei componenti del Consiglio direttivo. Sulla piattaforma Skynote risultava che «446 società venivano rappresentate da soggetti non legittimati al voto, tra cui anche soggetti non tesserati». A questo si aggiunge che «soggetti delegati da specifiche società esprimevano il voto per affiliata diversa rispetto a quella che aveva loro conferito delega». Altri non sono nemmeno riusciti a votare. Ma soprattutto non è mai stato «verificato che il soggetto che esprimeva il voto fosse quello che effettivamente aveva il diritto di farlo, né veniva permesso il riconteggio dei voti». Per questo motivo, sostengono i ricorrenti, «è evidente che Il sistema di voto "on line " adottato dal Comitato regionale e fornito dalla Figc non sia stato in grado di far esercitare regolarmente alle affiliate il loro diritto di voto, avendo sostanzialmente permesso a soggetti non accreditati e/o non affiliati e/o non aventi diritto di voto di esercitare il voto, anche per conto di società diverse rispetto a quelle in cui rivestivano le rispettive cariche di appartenenza. Il sistema non garantiva che il soggetto effettivamente accreditatosi fosse poi quello che avrebbe espresso il voto. Il rischio è che l'attuale comitato sia illegittimo e possa rendere nulle anche le prossime votazioni per la presidenza nazionale della Figc».
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson