2025-11-13
Fico navigava sereno nel Golfo. A proteggerlo c’era la sua scorta
Ha il gozzo ormeggiato alla banchina gestita dall’Aeronautica e in mare è seguito da vistose imbarcazioni delle Forze dell’ordine.Roberto Fico e la sua barca, anzi barchetta, anzi gozzo, anzi gozzetto: da settimane la politica campana e nazionale si sta dedicando alla imbarcazione dell’ex presidente della Camera, candidato alla guida della Regione Campania per il centrosinistra allargato. La Verità è in grado di raccontare per filo e per segno questa storia, correggendo una serie di imprecisioni che sono state riportate, e aggiungendo particolari gustosi che i diportisti napoletani conoscono benissimo. E’ bene ribadire sin da ora che nulla di quello che raccontiamo è illegale o illegittimo: si tratta solo di mettere in luce che i proclami dei sedicenti «anticasta» spesso non corrispondono ai comportamenti individuali. Punto primo: la barca che veniva ormeggiata presso l’area della banchina di Nisida gestita dall’Aeronautica militare, a quanto ci risulta, non sarebbe il «Paprika», il cabinato la cui foto ha fatto il giro dei media italiani con Fico a bordo, bensì un gozzo in legno scoperto, di colore blu, senza cabine e con un albero al centro. Non sappiamo se Fico abbia successivamente acquistato un’altra barca più grande, ma non è questo il tema.È interessante invece sapere che, come hanno avuto modo di osservare con i propri occhi centinaia di diportisti napoletani, durante il suo mandato di Presidente della Camera, terminato nel 2022, e nel periodo successivo, Fico è stato regolarmente accompagnato durante le sue uscite in gozzo da una imbarcazione delle forze dell’ordine. Che Fico abbia mantenuto la scorta anche dopo il termine del suo mandato è perfettamente regolare: si può scegliere di avvalersene o no. La scena, che si è ripetuta più volte, ha attirato la curiosità di chiunque si è trovato nelle vicinanze. Fico, soprattutto come è naturale nel periodo estivo, arrivava a bordo del suo gozzo accompagnato dalla autovettura di scorta (a volte anche due). Una volta raggiunto il suo gozzetto, Fico saliva a bordo e iniziava la sua gitarella nel golfo. Dietro di lui, una nave delle forze dell’ordine, di dimensioni enormi, a dir poco appariscente, teneva d’occhio l’ex Presidente della Camera. Ovunque andasse, sia che stazionasse nello specchio d’acqua antistante Napoli sia che raggiungesse le isole del golfo, la scorta lo seguiva dappertutto, attirando la curiosità di tutti quelli che si trovavano nei paraggi. Ribadiamo ancora una volta: Fico aveva tutto il diritto di mantenere la scorta anche dopo aver concluso il suo mandato da Presidente della Camera. Detto ciò è inevitabile che una scenetta del genere, ovvero un gozzetto che scorrazza nel golfo di Napoli con a bordo il notissimo Presidente della Camera seguito da una imbarcazione delle forze dell’ordine abbia suscitato curiosità e attenzione in chiunque l’abbia vista di persona. In estate a Napoli le banchine sono affollate come e più delle vie del centro della città, così come sono letteralmente migliaia le imbarcazioni di ogni tipo che si aggirano tra Napoli, Ischia, Capri e Procida. Per sostare e farsi un bagnetto a volte è necessario divincolarsi tra le altre imbarcazioni, in un clima di sostanziale promiscuità. Detto ciò, resta aperta anche la questione dell’ormeggio: «Fico risponda», ha detto il capogruppo di Fi al Senato, Maurizio Gasparri, «è vero che tempo fa ottenne un posto barca nel porto militare dell'Aeronautica, area interdetta ai civili, a canone agevolato di appena 500 euro l'anno?». C’è poi il tema sollevato dal segretario regionale di Fdi, il senatore Antonio Iannone: «Fico», scrive Iannone su Facebook, «da Presidente della Camera dei Deputati dovrebbe sapere che ogni anno si dichiara il proprio stato patrimoniale. Non ci sembra che entro tre mesi dalla cessazione del suo ufficio abbia comunicato che intanto era diventato proprietario di una barca. Dalla documentazione pubblicata dalla Camera dei Deputati non vi è traccia». Fico commenta le accuse: «Non rispondo alle offese», dice all’Ansa il candidato alla presidenza della Regione, «sicuramente rimango molto sorpreso dall’atteggiamento di coloro che circondano Cirielli visto il tenore degli attacchi che mi stanno arrivando negli ultimi giorni: la barca, la scorta, quale lavoro facevo, tutte queste stupidaggini con cui pensano di delegittimarmi. Forse a questo punto è giusto ricordare che da presidente della Vigilanza Rai e poi della Camera ho volontariamente rinunciato o restituito circa 700.000 euro di indennità. Tutto ciò che ho fatto», aggiunge Fico, «e che faccio è assolutamente trasparente». Una domanda la facciamo anche noi: quanto è costato al contribuente questo servizio-scorta al quale, ricordiamolo, Fico poteva anche rinunciare alla scadenza del mandato?
Jeffrey Epstein e Donald Trump (Ansa)
L'ad di SIMEST Regina Corradini D'Arienzo
La società del Gruppo Cdp rafforza il proprio impegno sui temi Esg e conferma anche la certificazione sulla parità di genere per il 2025.
SIMEST, la società del Gruppo Cassa depositi e prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha ottenuto l’attestazione internazionale Human Resource Management Diversity and Inclusion – ISO 30415, riconoscimento che certifica l’impegno dell’azienda nella promozione di un ambiente di lavoro fondato sui principi di diversità, equità e inclusione.
Il riconoscimento, rilasciato da Bureau Veritas Italia, arriva al termine di un percorso volto a integrare i valori DE&I nei processi aziendali e nella cultura organizzativa. La valutazione ha riguardato l’intera gestione delle risorse umane — dal reclutamento alla formazione — includendo aspetti come benessere, accessibilità, pari opportunità e trasparenza nei percorsi di crescita. Sono stati inoltre esaminati altri ambiti, tra cui la gestione degli acquisti, l’erogazione dei servizi e la relazione con gli stakeholder.
L’attestazione ISO 30415 rappresenta un passo ulteriore nel percorso di sostenibilità e responsabilità sociale di SIMEST, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite, in particolare quelli relativi alla parità di genere e alla promozione di condizioni di lavoro eque e dignitose.
A questo traguardo si affianca la conferma, anche per il 2025, della certificazione UNI/PdR 125:2022, che attesta l’efficacia delle politiche aziendali in tema di parità di genere, con riferimento a governance, crescita professionale, equilibrio vita-lavoro e tutela della genitorialità.
Valeria Borrelli, direttrice Persone e organizzazione di SIMEST, ha dichiarato: «Crediamo fortemente che le persone siano la nostra più grande risorsa e che la pluralità di esperienze e competenze sia la chiave per generare valore e innovazione. Questi riconoscimenti confermano l’impegno quotidiano della nostra comunità aziendale nel promuovere un ambiente inclusivo, rispettoso e aperto alle diversità. Ma il nostro percorso non si ferma: continueremo a coltivare una cultura fondata sull’ascolto e sull’apertura, affinché ciascuno possa contribuire alla crescita dell’organizzazione con la propria unicità».
Con questo risultato, SIMEST consolida il proprio posizionamento tra le aziende italiane più attive sui temi Esg, confermando una strategia orientata a una cultura del lavoro sostenibile, equa e inclusiva.
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