2021-12-03
Fi chiede più fondi per i transessuali
Un emendamento alla manovra propone di stanziare 15 milioni in tre anni per i cambi di sesso. Pro vita & famiglia: «Si cerca di incentivare una sessualità fluida e incerta».La riedizione del ddl Zan, affondato in Senato dalla «tagliola» per poi esser riesumato a colpi di emendamenti, è un dato di fatto. L’emendamento gender nel dl Infrastrutture - che vieta «sulle strade e sui veicoli pubblicità il cui contenuto proponga» dei «messaggi lesivi» in tema di «diritti civili» o in ordine «all’identità di genere» - e i 4 milioni di euro che l’Unar ha suddiviso tra 37 organizzazioni Lgbt attive «contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere», in proposito, parlano chiaro.Il punto è che, forse complice il clima natalizio, gli omaggi al mondo Lgbt non sembrano essere esauriti. Tutt’altro. Continuano a fioccare più generosamente che mai. L’ultimo dono, anche se pare riduttivo chiamarlo così, è contenuto in un emendamento alla manovra di bilancio. E che emendamento: una generosa previsione da 15 milioni di euro, spalmati negli anni 2022, 2023 e 2024. L’iniziativa, nata con il fine «del sostegno al percorso di transizione per il cambio di sesso e per l’operazione di cambio di sesso», reca la firma della senatrice Urania Papatheu di Forza Italia.Va sottolineato che si tratta, per ora, solo di un emendamento e che, come poc’anzi evidenziato, esso è a sola firma Papatheu. Inoltre è noto che, nelle scorse ore, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha chiesto ai partiti di ridurre gli oltre 6.000 emendamenti presentati a qualche centinaio al massimo. Non è dunque improbabile che dei 15 milioni per il «cambio di sesso» - proposta che, francamente, ci si sarebbe aspettati più da Monica Cirinnà che da una senatrice di Forza Italia - non se ne faccia poi nulla.Resta però, intanto, che quella proposta è stata avanzata. Il che è curioso non solo perché già molti transessuali, negli anni, si sono avvalsi del Sistema sanitario nazionale per il loro intervento chirurgico, ma anche perché non risulta che vi fosse carenza di fondi in tal senso. Anzi, a fine settembre 2020 l’Agenzia italiana del farmaco aveva pubblicato in Gazzetta ufficiale una delibera con cui inseriva pure i farmaci ormonali per le persone trans nell’elenco di quelli erogabili a totale carico del Sistema sanitario nazionale, rendendoli gratuiti su tutto il territorio. Comprensibile, dunque, lo stupore dell’associazionismo pro family davanti all’emendamento. «Siamo sconcertati dall’emendamento con cui la senatrice Papatheu di Forza Italia intende finanziare con 15 milioni di euro dei cittadini italiani gli interventi chirurgici per il cambio di sesso per i prossimi tre anni», ha dichiarato Jacopo Coghe, vicepresidente di Pro vita & famiglia, chiedendosi come mai «tali operazioni debbano gravare sulle spalle di lavoratori, famiglie e pensionati, in un momento di gravissima crisi sanitaria in cui sono a stento garantiti i livelli minimi di assistenza per malati oncologici e per altre categorie a rischio di vita».Secondo Coghe, si vuole approfittare del «mare magnum di migliaia di emendamenti» alla manovra finanziaria per «far passare surrettiziamente la cultura gender e incentivare una sessualità fluida e incerta». «Allarma che l’emendamento sia stato presentato da Forza Italia, una forza politica che si è più volte opposta al progressismo “politicamente corretto” promosso dalla sinistra», conclude, non senza incredulità, l’esponente di Pro vita & famiglia. Staremo a vedere che ne sarà dell’emendamento della Papatheu, se cioè si tratterà di una iniziativa isolata o se, invece, si rivelerà una polpetta avvelenata, pardon arcobaleno, infilata furtivamente tra le pieghe del bilancio. Certo, sarebbe curioso che un Paese sotto pandemia, con un sistema sanitario sotto stress o comunque sul chi va là, stanziasse milioni e milioni per il «cambio di sesso» dei suoi cittadini. Ma, visto l’andazzo, non si può escludere nulla.
Jose Mourinho (Getty Images)