Il Covid ha dimezzato il trasporto italiano dei passeggeri e ha levato il 18% a quello delle merci. Eppure il settore sarà al centro della sperimentazione, dall'idrogeno (con la Lombardia capofila) all'elettrico.
Il Covid ha dimezzato il trasporto italiano dei passeggeri e ha levato il 18% a quello delle merci. Eppure il settore sarà al centro della sperimentazione, dall'idrogeno (con la Lombardia capofila) all'elettrico.Per il settore ferroviario l'anno passato non è stato certamente entusiasmante. In Italia si stima un crollo del 50% per il trasporto passeggeri e una flessione del 18,7% per quello merci a seguito della pandemia. Nel futuro però la cara e vecchia ferrovia potrebbe ritornare in partita e anche alla grande secondo diversi analisti dei trasporti. Grandi sfide sono in cantiere, a partire dalla sostenibilità ambientale alla riduzione delle emissioni, fino alla sicurezza e alla velocità e il settore ferroviario sembra proprio destinato a essere banco di prova di numerose innovazioni. Elon Musk, patron di Tesla, con Virgin Hyperloop e la China railway group in Cina, stanno per realizzare treni ultraveloci a zero emissioni che sfruttano la levitazione magnetica e che saranno in commercio, almeno quelli cinesi, dal 2027. La combinazione tra i trasporti ferroviari e la più recente tecnologia basata sui combustibili a idrogeno garantirà la sostenibilità del sistema e un sostegno all'ambiente. Il progetto Hyrail, completamente finanziato dall'Ue, si prefigge l'obiettivo di promuovere lo sviluppo di tale tecnologia attraverso la valutazione degli ultimi risultati in materia di ricerca e sviluppo sulla propulsione a idrogeno e sulle celle un combustibile.Dal 2023 in Italia dovrebbero essere in funzione i primi treni a idrogeno. E la sperimentazione partirà dalla Lombardia grazie a un accordo tra il costruttore francese Alstom e Ferrovie Nord Milano, il principale gruppo di trasporto e mobilità del Nord Italia. E questa svolta green prevede anche nel prossimo futuro l'entrata in funzione dei primi treni elettrici a batteria, che sostituiranno i vecchi treni diesel e potranno circolare anche su reti elettrificate. In Italia un campione della produzione ferroviaria è stato per lungo tempo Breda costruzioni ferroviarie unita ad Ansaldo trasporti sotto Finmeccanica (attuale Leonardo) e poi nel 2015 il ramo ferroviario è passato alla giapponese Hitachi. Fra i leader europei e mondiali c'è Alstom (che in Italia ha assorbito l'antica Fiat ferroviaria di Savigliano) che ha completato da poche settimane l'acquisizione di Bombardier transportation. Alstom vanta un portafoglio prodotti che spazia da treni ad alta velocità, alle metropolitane, dai monorotaia ai tram, dagli autobus elettrici ai sistemi integrati. E con l'acquisizione di Bombardier il gruppo sembra apprestarsi a quasi raddoppiare le dimensioni a partire dal 2021, con vendite aggiuntive corrispondenti all'80% del suo fatturato attuale, stimato in 7,7 miliardi di euro per l'intero esercizio in corso. «In Borsa non esistono fondi d'investimento o Etf specializzati nel settore ferroviario, ma si possono trovare alcuni dei campioni di questo settore nei fondi o Etf specializzati nelle infrastrutture o altrimenti puntare direttamente sulle società che producono materiale ferroviario o gestiscono le infrastrutture ma con un rischio evidentemente maggiore», ricorda Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert Scf.
La Philarmonie (Getty). Nel riquadro, l'assalto dei pro Pal
A Parigi i pro Pal interrompono con i fumogeni il concerto alla Philarmonie e creano il caos. Boicottato un cantante pop per lo stesso motivo. E l’estrema sinistra applaude.
In Francia l’avanzata dell’antisemitismo non si ferma. Giovedì sera un concerto di musica classica è stato interrotto da militanti pro Pal e, quasi nello stesso momento, un altro concerto, quello di un celebre cantante di origine ebraica, è stato minacciato di boicottaggio. In entrambi i casi, il partito di estrema sinistra La France Insoumise (Lfi) ha svolto un ruolo non indifferente.
Guido Crosetto (Cristian Castelnuovo)
Il ministro della Difesa interviene all’evento organizzato dalla «Verità» dedicato al tema della sicurezza con i vertici del comparto. Roberto Cingolani (Leonardo) e Nunzia Ciardi (Acn): bisogna prevenire le minacce con l’Ia.
Mai, come nel periodo storico nel quale stiamo vivendo, il mondo è stato più insicuro. Attualmente ci sono 61 conflitti armati attivi, il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale, che coinvolgono oltre 92 Paesi. Ieri, a Roma, La Verità ha organizzato un evento dal titolo «Sicurezza, Difesa, Infrastrutture intelligenti», che ha analizzato punto per punto i temi caldi della questione con esponenti di spicco quali il ministro della Difesa Guido Crosetto intervistato dal direttore della Verità, Maurizio Belpietro.
Donald trump e Viktor Orbán (Ansa)
Il premier ungherese è stato ricevuto a pranzo dall’inquilino della Casa Bianca. In agenda anche petrolio russo e guerra in Ucraina. Mosca contro l’Ue sui visti.
Ieri Viktor Orbán è stato ricevuto alla Casa Bianca da Donald Trump, che ha definito il premier ungherese «un grande leader». Di più: tessendo le sue lodi, il tycoon ci ha tenuto a sottolineare che «sull’immigrazione l’Europa ha fatto errori enormi, mentre Orbán non li ha fatti». Durante la visita, in particolare, è stato firmato un nuovo accordo di cooperazione nucleare tra Stati Uniti e Ungheria, destinato a rafforzare i legami energetici e tecnologici fra i due Paesi. In proposito, il ministro degli Esteri magiaro, Péter Szijjártó, ha sottolineato che la partnership con Washington non preclude il diritto di Budapest a mantenere rapporti con Mosca sul piano energetico. «Considerata la nostra realtà geografica, mantenere la possibilità di acquistare energia dalla Russia senza sanzioni o restrizioni legali è essenziale per la sicurezza energetica dell’Ungheria», ha dichiarato il ministro.
Bivacco di immigrati in Francia. Nel riquadro, Jean Eudes Gannat (Getty Images)
Inquietante caso di censura: prelevato dalla polizia per un video TikTok il figlio di un collaboratore storico di Jean-Marie Le Pen, Gannat. Intanto i media invitano la Sweeney a chiedere perdono per lo spot dei jeans.
Sarà pure che, come sostengono in molti, il wokismo è morto e il politicamente corretto ha subito qualche battuta d’arresto. Ma sembra proprio che la nefasta influenza da essi esercitata per anni sulla cultura occidentale abbia prodotto conseguenze pesanti e durature. Lo testimoniano due recentissimi casi di diversa portata ma di analoga origine. Il primo e più inquietante è quello che coinvolge Jean Eudes Gannat, trentunenne attivista e giornalista destrorso francese, figlio di Pascal Gannat, storico collaboratore di Jean-Marie Le Pen. Giovedì sera, Gannat è stato preso in custodia dalla polizia e trattenuto fino a ieri mattina, il tutto a causa di un video pubblicato su TikTok.






