2023-12-24
La Ferragni vuol silurare il manager?
Il murale comparso ieri a Padova (Ansa)
Secondo le indiscrezioni, la testa di Fabio Maria Damato sarebbe stata chiesta dal marito Fedez. A Padova spunta un murale che paragona i due a «borseggiatori».Neanche fosse Vladimir Putin, l’influencer Chiara Ferragni avrebbe deciso di decapitare il suo stato maggiore sull’altare dell’antica potenza da riconquistare. L’offensiva di Natale dell’Antitrust ha lasciato senza difese tutto un fianco della macchina da guerra Ferragnez. E per questo qualcuno dovrà pagare. Stando alle ricostruzioni che circolano insistentemente in rete, la testa che potrebbe cadere è quella di Fabio Maria Damato, general manager di Chiara Ferragni collection e di The Blonde Salad, oltre che suo carissimo amico. Laureato in Economia aziendale alla Bocconi nel 2008, Damato è stato fashion editor per Class Editor e per il Corriere della Sera. Ha scritto inoltre di moda per diverse testate, tra cui Amica e MF Fashion. Come in ogni impero che si rispetti, tuttavia, anche nel regno dei Ferragnez l’apparente monoliticità del comando cela in realtà una guerra di potentati. E quali potrebbero essere in questo caso i poteri in lotta se non le due teste dell’idra, lei e lui, lui e lei? A mettere Damato nel mirino sarebbe stato proprio il rapper, approfittando del momento di debolezza della sovrana bionda per ottenere un risultato da sempre bramato. Secondo le ricostruzioni più accreditate, come quella di Guia Soncini su Linkiesta, è solo in seguito allo scoppio del Pandoro gate che Fedez avrebbe appreso le vere cifre della sponsorizzazione. Dopo essere caduto dal pero, avrebbe reagito attaccando e facendo valere la sua linea. «Dicono», scrive la Soncini, «che sia stato il marito a costringere (o almeno convincere) la Ferragni a fare una donazione finalmente munifica, e ad assumere un consulente che le facesse fare il discorso contrito. Dicono che a mediare i malumori coniugali sia il padre del marito. Dicono anche che, in occasione della faccenda pandorica, il marito abbia tentato il colpaccio. Come i giornali si sono buttati sul Watergate dolciario, il marito ferragnico avrebbe mirato anche lui al bersaglio grosso: il licenziamento del principale esponente dello schieramento ferragnico, il collaboratore cui Chiara più s’affida, con cui il marito da sempre non va d’accordo e che questa volta, combinando questo pasticcio, gli ha offerto un’occasione se non d’oro almeno di zucchero a velo».Mentre le grandi manovre e le faide al vertice vanno avanti, la conta delle perdite fa spavento. La Procura di Milano, nel fascicolo aperto senza ipotesi di reato né indagati in cui si sta facendo luce sul Pandoro Pink Christmas, ha inserito pure il caso delle uova pasquali prodotte dalla Dolci preziosi. Sui pandori indaga anche la Procura di Cuneo, dato che l’azienda Balocco, produttrice del dolce natalizio, ha sede a Fossano. I grandi marchi associati all’influencer tacciono imbarazzati o si sfilano apertamente, come la multinazionale italiana degli occhiali Safilo, che ha interrotto la propria collaborazione con l’imprenditrice. Su un muro di Padova è invece comparso un murale che ritrae la coppia vip con in mano il pandoro e sopra la scritta «Attenzione pickpocket», cioè borseggiatori, riprendendo il tormentone con cui per le calli di Venezia i turisti venivano avvertiti della presenza dei ladri. Una caporetto reputazionale. Per chi ha come sola arma l’immagine, la cosa comincia a essere seria.