2024-12-30
Fedriga si schiera con chi ha negato le cure
Massimiliano Fedriga (Ansa)
Il governatore, già tifoso del green pass, interviene sul caso del paziente non operato perché rifiutava la profilassi, prendendosela con i no vax: «Minacciano il primario di Trieste». Riemerge il ministro, che fa il vago: «Seguo la vicenda, difendo il diritto alla salute».prima di finire sotto ai ferri: anti Covid, antinfluenzale, anti pneumococco, anti herpes zoster. Ieri, con un post su X, anziché difendere i diritti costituzionali del malato, che magari sarà anche una testa calda però dev’essere curato a prescindere dalle sue convinzioni, il governatore leghista si è schierato al fianco di Enzo Mazzaro. Costui è il primario della cardiochirurgia che ha firmato la lettera indirizzata a Franco e che, sabato, si è sospeso, presentando una denuncia per via delle minacce social ricevute, estese anche ai suoi familiari. «Solidarietà al prof Mazzaro», ha twittato Fedriga. «Una campagna d’odio basata su falsità (anche dopo chiarimento dell’Asugi, che ricostruisce tutta la vicenda) ha portato a minacce di morte al professionista e alla sua famiglia. Ringrazio tutto il personale sanitario che ogni giorno salva vita umane». Anche se non sono vaccinate, giusto? Chiariamoci: nessuno, ammesso abbia sbagliato, merita di essere intimidito; men che meno si possono mettere a repentaglio la serenità e l’incolumità di mogli e figli di chi è bersaglio delle intollerabili vessazioni. È giusto che i responsabili di certi gesti inqualificabili siano individuati e perseguiti. Dopodiché, l’impressione è che le istituzioni, magari per difetto d’arguzia, magari per timore di essere considerate antiscientifiche, magari per un banale riflesso di autotutela, guardino il dito anziché la Luna.A parte che l’odio social sta colpendo in misura simile il povero sessantatreenne. Ma il punto più importante è un altro. Si deve riconoscere che è possibile condannare i babbei che hanno minacciato il dottor Mazzarro, criticando al contempo la scelta del reparto da lui diretto. Tanto più che la replica dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano-isontina, al contrario di ciò che sostiene il presidente della Regione, non spiegava proprio nulla. Anzi: in sostanza, confermava quello che aveva scritto La Verità. Il nosocomio provava, semmai, a scaricare la colpa sul paziente stesso: l’uomo sarebbe stato cancellato dalla lista d’attesa perché, dopo il tira e molla sui vaccini, era stato lui a rifiutare l’operazione. Che sarebbe stata possibile, garantivano i camici bianchi, se egli avesse firmato il «modulo di consenso per l’assunzione di responsabilità in caso di complicanze causate dalla mancata profilassi».A noi, Franco ha dato una versione molto diversa: ha giurato che nessuno gli ha mai prospettato questa possibilità, né gli ha parlato di un formulario che, altrimenti, avrebbe sottoscritto - ha assicurato lui - «senza indugio». D’altro canto, l’Asugi è stata costretta ad ammettere che, «nella lettera inviata al paziente, in effetti si fa menzione al solo aspetto del rifiuto alle vaccinazioni raccomandate e non al rifiuto a sottoporsi anche alla procedura chirurgica». Al netto dell’italiano un po’ zoppicante, la nota ha certificato che l’ospedale (per una svista? Per una dimenticanza? Perché voleva proprio punire il renitente?) non aveva accennato alla presunta rinuncia all’intervento da parte di Franco.Chi ha ragione? In un caso simile, quando a rinviare operazioni, comunque non essenziali, causa diniego del vaccino, fu Fabrizio Pregliasco, si mosse il pm di Milano. Pertanto, ora potrebbe intervenire la Procura di Trieste. Solo che, quando abbiamo contattato gli uffici del magistrato, i funzionari sono caduti dal pero. La sentenza l’ha scritta sui social Fedriga, il quale si è premurato pure di rispondere a chi gli obiettava che, con quel post, il governatore rischiava di «acuire la tensione»: «Evidentemente lei non ha letto cosa ha scritto l’azienda sanitaria». Meglio così: come abbiamo dimostrato, la toppa era peggiore del buco.Forse, meravigliarsi è inutile, considerati i precedenti dell’esponente del Carroccio: a dicembre 2021, allorché imperversava il ceppo Omicron del coronavirus, pur di non riconoscere l’evidenza, cioè che i vaccini non bloccavano i contagi, mentre la variante, dalle manifestazioni cliniche più blande, stava immunizzando naturalmente la popolazione, il presidente del Friuli-Venezia Giulia, insieme ai suoi colleghi, spinse per un inasprimento delle regole. L’esecutivo di Mario Draghi ne approfittò per suggellare l’apartheid vaccinale, introducendo il green pass rafforzato.A proposito di governo. Ieri, dopo che la deputata di Fdi, Alice Buonguerrieri, aveva annunciato un’interrogazione al ministro della Salute sulla storia di Trieste, Orazio Schillaci è uscito dal cono d’ombra. E ha fatto sapere alla Verità che «sta seguendo la vicenda ed è impegnato per assicurare il diritto alla salute di tutti i cittadini italiani». Per il resto, se ne parlerà dopo le vacanze di Natale. Lui, a differenza del signor Franco, se le può permettere.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.