
La filippica durante la puntata di «Muschio Selvaggio» con Piercamillo Davigo.In Oriente lo chiamano karma, ma forse in Italia, dove l’unica religione rimasta è il calcio, sarebbe più corretto chiamarlo autogol. Alla fine di una delle ultime puntate del suo podcast, Muschio Selvaggio, condotto con Mr. Marra, Fedez ha ritirato fuori la querelle giudiziaria, risalente agli anni del Covid, che lo ha visto contrapporsi al Codacons. In dialogo con l’ospite dell’episodio, Piercamillo Davigo, il rapper ha ricordato le accuse pubblicamente mosse, allora, contro l’Associazione dei consumatori, cioè di aver condotto una pubblicità truffaldina facendo credere ai donatori di devolvere denaro per l’emergenza del coronavirus, quando in realtà esso veniva utilizzato per fini propri. Denuncia che gli è costata - si lamenta - un processo per calunnia. Pochi giorni dopo, però, un’accusa non dissimile veniva lanciata contro sua moglie, Chiara Ferragni.La vicenda risale ai primi mesi del 2020, quando Fedez pubblicò un post in cui denunciava il Codacons di condurre una «campagna di raccolta fondi apparentemente “contro il coronavirus” quando basta cliccare sul banner per scoprire che le donazioni servono a sostenere solo loro stessi». All’inizio di quest’anno, però, il Tribunale di Roma ha riconosciuto la legittimità dell’iniziativa dell’Associazione, in quanto «il banner incriminato solo da un lettore disattento poteva apparire ambiguo e fuorviante». «Invero», ha aggiunto il giudice Gabriele Tomei nell’ordinanza di archiviazione, «dalla lettura del sito e degli approfondimenti dell’iniziativa del Codacons descritti nei link collegati emergeva con sufficiente chiarezza che quei fondi servivano a supportare l’azione della Associazione e, nel raggiungimento di scopi, di pubblico interesse, a tutela di tutti i consumatori». Secondo i vertici del Codacons, l’astio del rapper nei loro confronti derivava dalla richiesta precedentemente rivolta all’Antitrust di vigilare sulla raccolta fondi avviata dallo stesso Fedez e dalla moglie Chiara Ferragni, sempre agli inizi della pandemia, volta all’apertura di una nuova terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano. La piattaforma Gofundme, il canale utilizzato per raccogliere le donazioni, era considerato poco trasparente, poiché offre la possibilità di trattenere una percentuale dei soldi ricevuti e non vincola chi li prende a girarli a chi di dovere. La soluzione, secondo il Codacons, era di far arrivare il denaro direttamente alla Protezione civile, ed è per questo che, sempre secondo loro, Fedez li avrebbe attaccati. Per ironia della sorte, però, pochi giorni dopo aver ritirato fuori la vicenda con Davigo, sempre con quel suo tono moralizzatore che ricorda coloro che, in una celebre parabola evangelica, sono definiti «intimamente persuasi di essere giusti», uno scandalo per motivi molto simili ha investito la moglie, con cui condivide non solo il matrimonio ma tutto una serie di attività pubbliche (e social). Facendoci così riscoprire l’attualità di un’altra immagine contenuta nei Vangeli, quella della pagliuzza e della trave.
Il villaggio di Baghouz nella provincia orientale siriana di Deir Ezzor (Getty Images)
Dopo la caduta di Bashar al-Assad e l’ascesa di Ahmad al-Sharaa, lo Stato Islamico riemerge dalle rovine della Siria. Nelle province orientali, tra Deir Ezzour e l’Eufrate, i jihadisti tornano a colpire approfittando del vuoto di potere e del caos politico.
Carlo Galli (Ansa)
Il filosofo: «Chi usa la nuova tecnica per accrescere il suo potere finge che il progresso sia inevitabile. Un’alternativa politica, però, deve sempre esistere: si chiama libertà».
Alberto Stefani (Imagoeconomica)
Il leghista in corsa per il Veneto: «È vero, qui mancano lavoratori, ma serve formazione tecnica, non immigrazione incontrollata».






