2023-11-29
I fedeli sanno di finanziare un ex mangiapreti?
Il presidente della Cei Matteo Maria Zuppi (Imagoeconomica)
Da tempo mi chiedevo senza trovare risposta, perché Luca Casarini si fosse convertito, trasformandosi da noglobal antagonista in sì global immigrazionista. Alla fine, sono riuscito a risolvere il quesito: per soldi. Lo si capisce chiaramente leggendo l’inchiesta condotta per Panorama da Giacomo Amadori. Nel numero in edicola da questa mattina, il settimanale ricostruisce infatti un flusso di denaro ininterrotto che da tempo finisce nelle tasche di colui che nei primi anni Duemila avevamo imparato a conoscere come leader dei Disobbedienti, movimento che agitò le piazze scontrandosi anche di frequente con la polizia. Cresciuto nell’ambiente dei centri sociali di Padova, ex candidato a sindaco per la città veneta (prese l’1,4%) ed ex aspirante parlamentare europeo con Tsipras, Casarini negli ultimi anni sembrava sparito dalla scena, ma poi eccolo ricomparire in Sicilia, come segretario di Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni, e, più di recente, come armatore della Mare Jonio, nave messa in acqua da un’Ong di nome Mediterranea.Il mese scorso il duro e puro della contestazione, l’uomo che occupava le case e protestava contro le agenzie per il lavoro e i treni ad alta velocità, ha addirittura fatto la sua comparsa al Sinodo dei vescovi, invitato speciale di papa Francesco. Avvenire, il quotidiano della Cei, gli ha pure dedicato un titolo strappa lacrime: «Fra i migranti in mare ho riscoperto il mio essere cristiano». Gran frequentatore di assemblee studentesche fin dai tempi dell’Università, mai avrei pensato che Casarini fosse anche un habitué di oratori e sacrestie. Come si sarà convertito, mi sono chiesto? Che cosa lo avrà spinto a «riscoprire» il suo essere cristiano? Come detto, la risposta sta negli schei, per dirla in dialetto veneto. Soldi, denaro, quattrini. E anche tanti. Sono quelli che i vescovi hanno messo a disposizione della pecorella smarrita ritornata all’ovile. Che Casarini non se la passasse benissimo si era capito, anche perché tempo fa, dopo aver messo su famiglia e fatto un figlio, si era scoperto oltre che cristiano anche imprenditore, al punto di scendere in piazza contro il Fisco iniquo. A sentirlo, sembrava di ascoltare i No tax, quelli che un tempo rivendicavano il diritto a sospendere i pagamenti delle imposte da parte di artigiani, professionisti e piccole imprese. «Siamo la nuova classe debole», sosteneva arringando le masse in favore della disobbedienza fiscale.La protesta, tuttavia, non deve essere riuscita a far molto per la sua azienda di consulenza, marketing e design pubblicitario, anche perché a leggere le ricostruzioni fatte dagli inquirenti negli ultimi tempi Casarini avrebbe addirittura fatto fatica a fare quadrare i conti. Ma poi, all’improvviso, ecco il miracolo. All’orizzonte si sono stagliate una serie di tonache e l’ex disobbediente ha trovato la sua via. Non si tratta di una conversione sulla via di Damasco, ma di una giravolta in direzione Lampedusa. Come diceva tempo fa un esperto del calibro di Salvatore Buzzi, perno di quell’inchiesta che la Procura di Roma denominò «Mafia capitale», con i migranti si guadagna più che con la droga. E in effetti Panorama ha ricostruito un fiume di denaro, che è iniziato a sgorgare nel 2021 per poi proseguire nel 2022 e pure nel 2023. A finanziare Mediterranea sarebbero state numerose diocesi italiane, con la benedizione del presidente della Cei Matteo Maria Zuppi, ma anche con l’imprimatur di Papa Francesco, del quale l’11 aprile del 2020, alla vigilia di Pasqua, Avvenire aveva pubblicato una lettera rivolta proprio a Casarini. Nel messaggio Bergoglio ringraziava il no global convertito chiamandolo fratello e rassicurandolo di essere a disposizione per dare una mano. A quanto pare la mano del Papa è arrivata e in totale fanno più di due milioni, giunti tramite la Caritas, le arcidiocesi di Napoli e Palermo, la Fondazione Migrantes, la diocesi di Modena e anche dalla presidenza delle conferenze episcopali della Ue. Ma quanti migranti hanno salvato questi soldi? Non molti. Se si considera che la Mare Jonio guidata da Casarini ha effettuato solo quattro missioni, i migranti condotti in porto sono 422 in tutto. In pratica il recupero di ogni naufrago è valso a Casarini e soci quasi 5 mila euro. Con quale motivazione è stato erogato questo denaro e soprattutto su quale conto di appoggio? Gli investigatori scoprono che i fondi sono approdati all’indirizzo bancario di Beppe Caccia, compagno di bisbocce di Casarini. In una captazione, l’antagonista e fondatore di «Radio onda d’urto» ammette «che non è stato bello tenersi i soldi delle donazioni di Facebook e domandarli in prestito», ma al telefono Casarini, destinatario di 6 mila euro di emolumenti mensili, ammette che «’sta roba» è stata messa su da lui e gli ha permesso di «pagare l’affitto di casa e la separazione» senza dover «andare a lavorare in un bar». C’è altro da aggiungere? Sì, solo due note. La prima è che Casarini e compagni sono indagati dalla Procura di Ragusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione del codice della navigazione: il 6 dicembre compariranno davanti al giudice per la discussione della richiesta di rinvio a giudizio. La seconda è che immagino la gioia dei fedeli quando scopriranno che con le loro offerte le diocesi finanziano Casarini e favoriscono l’immigrazione clandestina.
(Totaleu)
Lo ha dichiarato l'europarlamentare della Lega Roberto Vannacci durante un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles.