2023-02-19
L’ipotesi di Fdi per i crediti ceduti: «Trasformarli in una specie di Btp»
Domani il governo incontra le imprese. Pressing degli azzurri: «Niente fiducia sul dl». Qualcosa sul superbonus verrà rivisto, su questo sono tutti d’accordo; per decidere cosa cambiare, invece, bisognerà attendere la prossima settimana. Il primo appuntamento è domani, alle 17.15: a Palazzo Chigi sono stati convocati dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, i leader delle categorie interessate dalla norma, ovvero i presidenti dell’Ance, Federica Brancaccio, di Confindustria, Carlo Bonomi, di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, di Confapi Cristian Camisa e dell’alleanza delle Cooperative italiane, Maurizio Gardini. Saranno presenti anche rappresentanti delle professioni tecniche. «Per l’esistente», anticipa alla Verità Spaziani Testa, «chiederemo che si faccia di più per sbloccare i cantieri. Per il futuro diremo che ci sembra sbagliato eliminare del tutto, e per tutti gli incentivi immobiliari, il sistema della cessione del credito e dello sconto in fattura. Ricorderemo al governo che questo sistema è nato ben prima del superbonus, buttare via tutto insieme ci sembra assurdo». La discussione quindi è aperta, e che la prospettiva sia quella di apportare alcune modifiche al decreto in sede di conversione in Aula è ormai acclarato: «Si deve fare una cosa ordinata», dice alla Verità un big di maggioranza, «le regole non le puoi cambiare dall’oggi al domani. Bisogna dare certezze alle imprese e alle persone. Ci vuole una uscita graduale, senza inutili scossoni, da concordare con le banche, con le imprese, con tutti i settori interessati. Una soluzione si troverà». La soluzione alla quale Fratelli d’Italia sta pensando è la cartolarizzazione: «Una strada percorribile», spiega il capogruppo alla Camera di Fdi, Tommaso Foti, ad Agorà, su Rai 3, «è quella di valutare la cartolarizzazione dei crediti ceduti. Potrebbero essere dei fondi, che non gravano sul bilancio dello Stato, che possono dare una minima rendita a coloro i quali li acquistano e che vanno nella stessa direzione dei Btp. Tutti possiamo dire che il provvedimento può essere migliorato», aggiunge Foti, «certo che siamo pronti a modifiche». Anche dal governo arriva l’apertura a modifiche al decreto: «Molti hanno passato il cerino a quelli che venivano dopo», argomenta il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, alla Rai, «alcune modifiche si potranno fare ma il problema è gigantesco, non poteva essere accantonato. I conti pubblici sono minacciati da una voragine di 110 miliardi di debito generati dal superbonus. È una questione dolorosa che andava affrontata». Forza Italia intanto dice «no» all’ipotesi di porre la fiducia sul decreto: «La prima cosa che abbiamo chiesto da subito», dice alla Verità Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia molto esperta della materia, «è che intanto il governo non metta la fiducia sul provvedimento e che se ne possa discutere in aula dopo aver ascoltato le categorie economiche che andranno a Palazzo Chigi lunedì, e che anche noi come Forza Italia incontreremo. Bisogna salvare le imprese, i professionisti e i cittadini che hanno investito credendo in una legge dello Stato che consentiva la cessione del credito con lo sconto in fattura. Questo è l’obiettivo principale», aggiunge la Mazzetti, «come del resto ha detto in campagna elettorale tutto il centrodestra». «Lunedì (domani, ndr)», sottolinea il presidente della commissione Attività produttive della Camera, Alberto Gusmeroli, della Lega, «ci sarà un incontro con le associazioni di categoria per cercare soluzioni condivise. Ci rendiamo conto che i cassetti fiscali delle aziende sono pieni e bisogna trovare una via d’uscita».