2019-06-20
Extra gettito Iva da 1,5 miliardi. Munizioni per abbassare il deficit
I maggiori prelievi, dovuti anche alla fattura digitale, serviranno al tavolo con Jean-Claude Juncker.Il maggiore incasso dell'Iva può far evitare all'Italia la procedura di infrazione da parte dell'Unione europea. Nelle trattative Roma-Bruxelles il governo potrebbe infatti puntare anche sul miliardo e mezzo di extra gettito Iva generato nel 2019, oltre che sul risparmio che deriverà dalle operazioni quota 100 e reddito di cittadinanza. Per entrambe le misure, introdotte dal governo gialloblù, ci sono al momento molte meno adesioni rispetto a quanto era stato stimato. Questo significa che le spese effettive che lo Stato dovrà sostenere saranno inferiori rispetto a quanto era stato messo a bilancio. Per quanto riguarda, ad esempio, quota 100 era stato stimato che 330.000 lavoratori avrebbero usufruito della misura e dunque era stata considerata una spesa di quattro miliardi di euro. Al momento, però, risultano solo 101.000 le domande accolte dall'Inps e in stand-by ce ne sono ancora 127.000, che non necessariamente verranno accettate tutte. Per quanto riguarda invece l'Iva si stima un incasso notevole per il 2019, grazie ad un extra gettito di circa un miliardo e mezzo, se il trend di crescita rimanesse stabile al 4%, per i prossimi due quadrimestri. Secondo l'ultimo rapporto delle entrate tributarie e contributive dei primi quattro mesi dell'anno (gennaio-aprile) pubblicato dal Ministero dell'economia e della finanza, le imposte indirette hanno registrato un +0,2% rispetto allo stesso periodo del 2018. Nel dettaglio viene evidenziato come le entrate Iva, comprese di scambi interni (tra questi c'è anche la parte relativa allo split payment) e importazioni, hanno registrato un +4,6% ottenendo un extra gettito di un miliardo e mezzo. Se dunque si dovesse ipotizzare una crescita costante del 4% per i prossimi otto mesi (maggio-dicembre) si dovrebbe arrivare a fine anno con un incasso Iva pari a circa tre miliardi e mezzo di euro. Tendo conto che a bilancio per il 2019, il governo aveva stimato che l'introduzione della fattura elettronica avrebbe portato a entrate per due miliardi di euro (provvedimento messo in atto per cercare di combattere l'evasione Iva ed entrato in vigore per i privati a partire dal 1° gennaio 2019) ci sarebbe un extra gettito di circa un miliardo e mezzo. Questo potrebbe dunque essere usato da governo per ridurre il deficit al 2,1%, ed evitare la procedura di infrazione da parte della Commissione europea. La crescita dell'incasso dell'Iva è supportata dagli ancora numerosi adempimenti fiscali che pesano nelle tasche dei contribuenti italiani da qui alla fine dell'anno. Ci sono infatti ancora tutte le liquidazioni mensili e trimestrali dell'Iva, le comunicazioni annuali, l'esterometro (la fattura elettronica per le aziende che lavorano all'estero e devono comunicare digitalmente all'Agenzia delle entrate le transazioni effettuate) e la fattura elettronica, ovviamente. Inoltre, sulla fattura digitale da luglio (o ottobre per chi fattura mensilmente) partono anche le sanzioni se la si emette in ritardo. Aspetto che non è stato considerato nelle entrate fiscali dei primi quattro mesi del 2019, dato che il governo aveva concesso l'esenzione delle sanzioni nei primi mesi dell'anno. Ci sarà dunque da tener conto nell'ammontare totale dell'Iva a fine 2019 anche delle sanzioni per i ritardatari. Oltre all'Iva c'è inoltre da considerare che sono stati riaperti i termini per diversi adempimenti fiscali come la pace fiscale e la rottamazione ter. Anche da questi deriverà un piccolo tesoretto che potrà essere usato dal governo per cercare di ridurre il deficit ed evitare la procedura di infrazione della Commissione europea. Resta solo da capire se in Europa saranno soddisfatti dai conti presentati dal governo o richiederanno una manovra bis per aggiustare i bilanci dello Stato.