Altra stangata sulle auto con l’Euro 7. Costeranno almeno 2.000 euro in più

Un’altra tegola sta per abbattersi sugli automobilisti. Dopo i maggiori costo legati alle vetture elettriche, il rebus dei motori e-fuel e l’incognita dei biocarburanti, ad aumentare il caos della transizione ecologica si aggiunge l’arrivo della normativa Euro 7. La proposta della Commissione europea, a soli tre anni dall’entrata in vigore (dal 1° luglio 2025), contiene ancora molti punti da definire ma una cosa è certa: le nuove auto con gli standard aggiornati per le emissioni inquinanti, costeranno di più.
La norma Euro7 contiene vincoli più stringenti sul rilascio di CO2, in quanto prende in considerazione anche quello derivante dall’usura di freni e pneumatici mentre per le vetture diesel è prevista una stretta sul rilascio di ossidi di azoto con limiti pari a quelli delle auto a benzina. I nuovi standard si applicano sulle immatricolazioni da luglio 2025 mentre chi guida un’Euro 6 o di livello inferiore, deve confrontarsi con le limitazioni poste al traffico nelle diverse città e con i divieti di accesso nelle Ztl metropolitane. È probabile che, entrando in vigore nuovi standard, ci sarà un inasprimento dei blocchi.
Ma il problema sarà soprattutto quello dei maggiori costi. L’Acea, l’associazione che riunisce i maggiori costruttori europei, ha già lanciato l’allarme. Gli investimenti necessari per adeguare le emissioni a quel 5% di condizioni di guida mancanti rispetto all’attuale Euro 6, porteranno ad un aumento medio di 2.000 euro per le nuove vetture. Anche Massimo Nordio, vicepresident group government relations di Wolkswagen Italia, stima rincari di qualche migliaio di euro proprio per il maggior costo industriale determinato dagli aggiornamenti per soddisfare le esigenze green. Nel corso di un’audizione in commissione Politiche Ue alla Camera, il manager ha sottolineato che bisognerebbe rinviare l’introduzione delle norme più stringenti sulle emissioni di almeno un anno e mezzo, ovvero alla fine del 2026. «Non essendo pronti a rispettare i nuovi standard, dovremo ridurre l’offerta con il rischio di tagli alla produzione e con un problema di tipo ambientale e sociale» ha spiegato Nordio. L’Anfia, che rappresenta la filiera italiana dell’automobile, ipotizza rincari dell’ordine del 3%. È evidente che, se i listini sono destinati a crescere, le famiglie saranno portate a rinviare il rinnovo del parco auto.
«Siccome gli standard Euro 7 regolamentano le emissioni anche di freni e pneumatici, andranno a impattare anche sulle auto elettriche. Entro il 2035 le particelle rilasciate dai freni dovranno scendere del 27% e le microplastiche disperse dalle ruote dovranno essere nettamente inferiori a quelle attuali. Questo impone un’attenzione in più e, quindi, maggiore ricerca e investimenti per l’elettrico. Nonostante l’attenzione delle case automobilistiche a rendere più accessibili le vetture green, i maggiori costi degli aggiornamenti da qualche parte dovranno essere scaricati, se non altro all’inizio» commenta alla Verità il direttore generale dell’Unrae (l’associazione delle case automobilistiche estere che operano in Italia), Andrea Cardinali.
E ravvisa un problema in più per l’elettrico e l’e-fuel. «Dovendo investire di più sui nuovi standard, le case automobilistiche potrebbero essere disincentivate a lavorare sui motori di nuova generazione. La conferma che il mercato si è messo in attesa di un chiarimento è data dal fatto che solo la Porsche ha dichiarato di voler procedere con l’e-fuel» aggiunge il manager.
Pertanto, sono in molti a chiedere di rinviare, se non proprio abolire, l’Euro 7 perché è un fattore in più di caos. La discussione dovrebbe iniziare a breve mentre è ancora da definire la transizione nell’endotermico, magari dando spazio anche ai biocarburanti, fortemente voluti dall’Italia che ha la leadership nel settore. La proposta della Commissione Ue sui nuovi standard dovrà seguire l’iter consueto, ovvero ottenere l’approvazione da Parlamento e dal Consiglio europeo e la conversione in norme obbligatorie.
Nel frattempo si naviga a vista con l’unica certezza che comunque vada, per l’automobilista sarà una stangata.






