
Dall'ennesima visita del fondatore di Repubblica all'amico Francesco, emerge la scombiccherata teologia di monsignor Scalfari. Che parte dalla falsa retromarcia di Joseph Ratzinger sul sacerdozio per arrivare all'elogio del meticciato e dell'ambientalismo di Greta Thunberg.La Chiesa cattolica non ha più due Papi, ma tre. Sì, dopo Benedetto XVI e Francesco, l'uno emerito e l'altro in carica, ecco spuntare il terzo Pontefice, ossia Eugenio I, che dall'alto del suo magistero ieri su Repubblica ha pubblicato la nuova enciclica. Si tratta di un'omelia che si estende su due pagine, frutto di un'ampia riflessione dopo un colloquio con l'attuale successore di Pietro. Papa Scalfari, già autore di due prediche sconfessate dalla Santa Sede e dichiarate apocrife, questa volta però si è cimentato con temi di altissimo livello. Non soltanto la polemica del momento, ossia quella sui preti sposati, ma anche argomenti che vanno alle radici stesse della religione, vale a dire l'esistenza di Dio e in quale forma, il futuro del pianeta e quello che il Pontefice di Repubblica definisce il meticciato, ossia l'immigrazione.Cominciamo con la questione numero uno, cioè quella riguardante il celibato di cui anche questo giornale si è occupato nei giorni scorsi. Nuntio vobis gaudium magnum: papa Eugenio ha risolto il giallo della doppia firma sul libro in uscita in questi giorni. Nonostante le notizie circolate di una condivisione di Benedetto XVI delle posizioni contrarie all'addio al celibato per chi amministra i sacramenti, Ratzinger non la pensa assolutamente così. Sì, Scalfari dopo il colloquio con il Santo Padre ne è certo. L'anziano Pontefice «che si è dimesso dalla carica dopo averla gestita (sì, gestita, come un'azienda o un giornale, ndr) per otto anni», è stato turlupinato da un cardinale che voleva contrastare il magistero di Francesco. Ma il disegno che poteva produrre una crisi notevole, «radunando sotto le bandiere d'un cardinale e d'un Papa dimissionario ma ancora pienamente attivo una quantità di vescovi malcontenti del pontificato in corso, mettendo Francesco in notevole difficoltà», è stato scongiurato dallo stesso Benedetto XVI. Papa Eugenio ha notizie di prima mano su quello che è successo dentro le mura vaticane e lo svela nella predica su Repubblica. «Questa essendo la situazione, Ratzinger aveva fatto sapere di non essersi schierato affatto con Sarah (il cardinale «cospiratore», ndr) né di avere mai autorizzato un libro a doppia firma con lui. Benedetto ha dunque fatto arrivare a Francesco tutta la sua solidarietà. Il nostro Papa (cioè Francesco, ndr) non aveva affatto preso sul serio il tentativo d'un gruppo di porporati alle spalle di Sarah e ha accolto l'offerta amichevole e addirittura fraterna di Ratzinger». L'enciclica scalfariana, titolata come se fosse una pronuncia di Bergoglio «Il caso è chiuso», in realtà contiene un falso ma anche una conferma. Il Papa laico di Repubblica da un lato racconta di una solidarietà e di una retromarcia sul libro a doppia firma che non risulta, in quanto Benedetto XVI - come è ormai evidente - era perfettamente a conoscenza della pubblicazione del volume sul celibato, del quale ha condiviso i contenuti contribuendone a scriverne una parte. Dall'altro però Eugenio I attesta l'esistenza di uno scontro vero e proprio all'interno della Chiesa sul tema dei preti sposati. La congiura di Sarah e dei porporati, alla quale si sarebbe unito anche Ratzinger, riguardava un punto fondamentale della Chiesa cattolica, ovvero il celibato dei pastori di anime. Che cosa c'è di così dirompente nel ritenere che il sacerdozio si eserciti fuori dal matrimonio e non dentro? Perché contrastare le posizioni che papa Bergoglio potrebbe anticipare nei prossimi giorni sul celibato è ritenuta un'eresia? Questo il terzo Pontefice che si erge sul soglio di Pietro non lo spiega.In compenso il Santo Padre della Repubblica ci annuncia che per Francesco esiste un solo Dio e, probabilmente anche una sola religione. Allah, Cristo, Saguna Brahman, Yahweh in fondo sono, secondo il pensiero riferito da Eugenio I, la stessa cosa, perché esiste un Dio unico, per cui non ha senso sbattersi, in quanto conviene affratellarsi tutti.La nuova religione prevede una Chiesa più moderna, che si preoccupi dell'ambiente, perché secondo l'enciclica papale scalfariana, che attinge direttamente al pensiero bergogliano, «adesso c'è il problema del clima. In alcune zone l'altezza del mare è in aumento, in altre in diminuzione. È uno dei temi maggiori del quale dobbiamo farci carico». Avete capito? La nuova dottrina della Chiesa si ispira a Greta, perché questa è la materia più urgente. Ed è anche la ragione che rende inevitabile il meticciato, perché si tratta «di una tendenza naturale dei popoli quella di cercare nel mondo luoghi e società in grado di ospitarli». Chiari i concetti? Per Francesco-Scalfari non c'è da salvare la Chiesa, il suo messaggio, i principi cattolici, il celibato dei preti. E nemmeno urge rispondere alla crisi di vocazioni e a quella terribile che spinge i fedeli ad allontanarsi dalle funzioni, svuotando seminari, conventi e cattedrali. C'è solo da salvare la Terra e da assecondare il meticciato. Ecco la prima emergenza sull'altare della nuova Repubblica papalina.
Maria Chiara Monacelli
Maria Chiara Monacelli, fondatrice dell’azienda umbra Sensorial è riuscita a convertire un materiale tecnico in un veicolo emozionale per il design: «Il progetto intreccia neuroscienze, artigianato e luce. Vogliamo essere una nuova piattaforma creativa anche nell’arredamento».
In Umbria, terra di saperi antichi e materie autentiche, Maria Chiara Monacelli ha dato vita a una realtà capace di trasformare uno dei materiali più umili e tecnici - il cemento - in un linguaggio sensoriale e poetico. Con il suo progetto Sensorial, Monacelli ridefinisce i confini del design artigianale italiano, esplorando il cemento come materia viva, capace di catturare la luce, restituire emozioni tattili e raccontare nuove forme di bellezza. La sua azienda, nata da una visione che unisce ricerca materica, manualità e innovazione, eleva l’artigianato a esperienza, portando il cemento oltre la funzione strutturale e trasformandolo in superficie, texture e gioiello. Un percorso che testimonia quanto la creatività, quando radicata nel territorio e nel saper fare italiano, possa dare nuova vita anche alle materie più inattese.
Diego Fusaro (Imagoeconomica)
Il filosofo Diego Fusaro: «Il cibo nutre la pancia ma anche la testa. È in atto una vera e propria guerra contro la nostra identità culinaria».
La filosofia si nutre di pasta e fagioli, meglio se con le cotiche. La filosofia apprezza molto l’ossobuco alla milanese con il ris giald, il riso allo zafferano giallo come l’oro. E i bucatini all’amatriciana? I saltinbocca alla romana? La finocchiona toscana? La filosofia è ghiotta di questa e di quelli. È ghiotta di ogni piatto che ha un passato, una tradizione, un’identità territoriale, una cultura. Lo spiega bene Diego Fusaro, filosofo, docente di storia della filosofia all’Istituto alti studi strategici e politici di Milano, autore del libro La dittatura del sapore: «La filosofia va a nozze con i piatti che si nutrono di cultura e ci aiutano a combattere il dilagante globalismo guidato dalle multinazionali che ci vorrebbero tutti omologati nei gusti, con le stesse abitudini alimentari, con uno stesso piatto unico. Sedersi a tavola in buona compagnia e mangiare i piatti tradizionali del proprio territorio è un atto filosofico, culturale. La filosofia è pensiero e i migliori pensieri nascono a tavola dove si difende ciò che siamo, la nostra identità dalla dittatura del sapore che dopo averci imposto il politicamente corretto vorrebbe imporci il gastronomicamente corretto: larve, insetti, grilli».
Leonardo
Il fondo è pronto a entrare nella divisione aerostrutture della società della difesa. Possibile accordo già dopo l’incontro di settimana prossima tra Meloni e Bin Salman.
La data da segnare con il circoletto rosso nell’agenda finanziaria è quella del 3 dicembre. Quando il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, parteciperà al quarantaseiesimo vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), su espressa richiesta del re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa. Una presenza assolutamente non scontata, perché nella Penisola araba sono solitamente parchi con gli inviti. Negli anni hanno fatto qualche eccezione per l’ex premier britannica Theresa May, l’ex presidente francese François Hollande e l’attuale leader cinese Xi Jinping e poco altro.
Emmanuel Macron (Ansa)
Bruxelles apre una procedura sull’Italia per le banche e tace sull’acciaio transalpino.
L’Europa continua a strizzare l’occhio alla Francia, o meglio, a chiuderlo. Questa volta si tratta della nazionalizzazione di ArcelorMittal France, la controllata transalpina del colosso dell’acciaio indiano. La Camera dei deputati francese ha votato la proposta del partito di estrema sinistra La France Insoumise guidato da Jean-Luc Mélenchon. Il provvedimento è stato approvato con il supporto degli altri partiti di sinistra, mentre Rassemblement National ha ritenuto di astenersi. Manca il voto in Senato dove l’approvazione si preannuncia più difficile, visto che destra e centro sono contrari alla nazionalizzazione e possono contare su un numero maggiore di senatori. All’Assemblée Nationale hanno votato a favore 127 deputati contro 41. Il governo è contrario alla proposta di legge, mentre il leader di La France Insoumise, Mélenchon, su X ha commentato: «Una pagina di storia all’Assemblea nazionale».






