2021-05-27
Età, situazione familiare e reddito. Tre pilastri per farsi la polizza vita
Secondo un'indagine di «Facile.it» per «La Verità» ci si può tutelare anche con 10 euro al mese. Le formule cambiano in base alle esigenze: proteggere i propri cari, pagare gli studi ai figli. O prevenire cali di guadagnoIl capo innovazione di Generali, Bruno Scaroni: «I rapporti con i clienti e i loro bisogni mutano grazie alla tecnologia»L'ad di Mediolanum Assicurazioni: «Dalle pensioni alla sanità il mondo è cambiato»Lo speciale contiene cinque articoliIn Italia, ancora oggi, sottoscrivere una polizza vita è considerata una cosa per pochi. Una di quelle stranezze da Vip o quasi. Eppure una polizza vita in grado di assicurare un futuro senza rischi per i propri cari può partire anche da meno di 10 euro al mese. È quanto emerge dall'indagine che Facile.it ha realizzato per La Verità, da cui emerge l'importanza della prevenzione. Chi inizia a sottoscrivere un prodotto del genere a 30 anni per un valore in caso di morte di 100.000 euro può arrivare a pagare meno di quello che tanti giovani spendono al mese per la tv o per la musica in streaming. «Si tratta di prodotti particolarmente indicati per le famiglie che hanno un solo portatore di reddito o anche per i nuclei esposti a un debito importante, come un mutuo o un prestito; nella scelta del capitale e della durata è quindi fondamentale valutare le proprie esigenze e definire con cura la somma che i beneficiari potranno ottenere in caso di imprevisto estremo», evidenzia Irene Giani, responsabile del team che si occupa delle polizze che non riguardano il mondo dei motori di Facile.it. «Attenzione anche all'età massima del contraente: questa non solo varia da compagnia a compagnia ma, qualora alla polizza venissero aggiunte garanzie opzionali come ad esempio l'invalidità permanente, bisogna considerare che anche le coperture accessorie potrebbero avere limiti anagrafici differenti da quello dell'assicurazione vita».Iniziamo subito col fare chiarezza: esistono molteplici tipi di polizze vita che corrispondono alle diverse esigenze degli assicurati. Le polizze caso morte pagano, ad esempio, un capitale al beneficiario nel momento in cui si certifica la morte del contraente. Questa è la formula che viene scelta da chi intende comunque assicurare una certa tranquillità ai suoi familiari. Ci sono poi quelle caso vita, quelle cioè che garantiscono una rendita o un capitale all'assicurato nel caso in cui risulti ancora in vita alla scadenza del contratto. Questa formula è adatta soprattutto per le persone più giovani. Ci sono, infine, le polizze miste, tra le più apprezzate dal mercato, che assicurano il pagamento del capitale sia quando l'assicurato è in vita alla scadenza prestabilita, sia in caso di decesso durante il periodo di contratto.Quali scegliere, dunque? I fattori da tenere in considerazione sono il tipo di polizza, la condizione economica della famiglia, il costo mensile della polizza, l'età anagrafica del contraente e la presenza di eventuali penali in caso di disdetta. «Una polizza vita deve rispondere a bisogni ben individuati: proteggere la propria famiglia in caso di difficoltà, pagare gli studi dei figli, anticipare la propria perdita di guadagno al pensionamento», dice alla Verità, Thomas Lausdat, direttore vita e linea persone di Groupama Assicurazioni. «È importante fare una scoperta a 360 gradi dei propri bisogni con un consulente. Ogni cliente è diverso. Bisogna tenere in considerazione la sua situazione familiare, il patrimonio, gli obiettivi, il suo profilo di rischio e l'orizzonte temporale». Da tenere a mente, inoltre, c'è che il pagamento del premio di una polizza vita non può essere effettuato in contanti. Tra le modalità di pagamento consentite ci sono: gli assegni bancari, postali o circolari, muniti della clausola di non trasferibilità, intestati o girati all'impresa di assicurazione oppure all'intermediario; gli ordini di bonifico, altri mezzi di pagamento bancario o postale, sistemi di pagamento elettronico, che presentino quale beneficiario uno dei soggetti indicati (impresa assicurativa o intermediario). L'andamento della polizza si può tenere sott'occhio grazie al rendiconto che arriva ogni anno e che permette di controllare le informazioni più importanti. «Nell'universo del risparmio/investimento, occorre diversificare e cercare soluzioni di qualità», ribadisce l'esperto di Groupama Assicurazioni. «Il rendimento delle gestioni separate continuerà a diminuire nei prossimi anni a causa del calo dei tassi di interesse». Inoltre, «l'investimento sostenibile deve essere una priorità unendo la ricerca della performance economica con l'impatto positivo sull'ambiente e sulla società». Del resto, conclude l'esperto, «la pandemia ha reso tutti più vulnerabili, quindi più sensibili al tema della protezione, come anche più esigenti di tecnologie e servizi a disposizione. In tale contesto, la trasformazione dell'assicurazione sulla vita è inevitabile e sta accelerando».