2021-07-25
Errori e immunizzati senza pass. La campagna sulle spalle dei cittadini
Francesco Figliuolo (Ansa)
La card per accedere ai luoghi pubblici sarà disponibile solo dopo 15 giorni dalla dose iniziale di vaccino. Un buco temporale in cui non è chiaro come occorra agire. E sotto Ferragosto è impossibile prenotarsi.Il decreto così come è monco: mancano settori e specifiche sull'applicazione. Intanto gli esercenti lamentano scarsa comunicazione: «Come dobbiamo agire?»Lo speciale contiene due articoli.Il decreto sull'estensione del green pass obbligatorio comporta nuovi oneri per i cittadini ma anche per il governo che deve mettere in grado i cittadini di rispettare le nuove regole. Lasciamo per un attimo da parte i grandi «boh» che riguardando i tre settori «scuola, trasporti, lavoro» su cui è stata rinviata di una settimana (o forse due) la discussione. E concentriamoci sul testo del decreto già pubblicato in Gazzetta ufficiale. Anzi, su quello che in questo testo manca, per capire bene come raccogliere l'appello di Mario Draghi a vaccinarci tutti, a non contagiare nessuno, passando comunque l'estate in maniera serena. Qualcuno li ha definiti dei bug normativi, che andranno comunque colmati o quantomeno spiegati meglio agli italiani. Per non parlare dei casi particolari, che finché non vengono classificati restano isolati lasciando molte persone sospese in un limbo interpretativo. Per capirci, portiamo degli esempi. Il passaporto verde si ottiene con il certificato di guarigione (valido 6 mesi), con l'esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti e una volta che si è in possesso di un certificato di vaccinazione. Il certificato di vaccinazione viene rilasciato 15 giorni dopo il primo shot (o dopo la monodose nel caso di Johnson&Johnson) , resta valido fino alla seconda. Fatta quella, ne arriva un altro che resta valido per 270 giorni ovvero nove mesi dalla data dell'ultima somministrazione. Per chi ha già avuto il Covid, «la certificazione verde Covid-19 è rilasciata altresì contestualmente all'avvenuta somministrazione di una sola dose di un vaccino» e ha validità «dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione».Ma prendiamo gli indecisi (tipo chi pensava di farsi vaccinare a settembre al ritorno delle ferie o il genitore di un under 14 preoccupato) che hanno subito risposto alla chiamata di Draghi e prenotato il vaccino. E anche chi avevano già prenotato ma ha ricevuto l'appuntamento a ridosso del 6 agosto. A queste persone basterà presentare la ricevuta della somministrazione della prima dose o dovranno comunque farsi tamponare in attesa della certificato di vaccinazione digitale/cartaceo? Nel decreto si legge che «nelle more dell'adozione del predetto decreto, per le finalità di cui al presente articolo possono essere utilizzate le certificazioni rilasciate in formato cartaceo». Per come verranno effettuate le verifiche delle certificazioni verdi, si rimanda poi al comma 10 dell'articolo 9 del decreto-legge 22 aprile 2021 dove si legge che le certificazioni verdi Covid-19 rilasciate dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, «assicurano la completezza degli elementi indicati nell'allegato 1» (che riporta la tabella sui contenuti essenziali che devono avere i certificati di avvenuta vaccinazione). La risposta dunque non è chiarissima. E c'è pure una postilla: nell'ultimo decreto approvato dal cdm di giovedì e pubblicato in Gazzetta ieri mattina viene infatti aggiunto che «il ministro della Salute con propria ordinanza può definire eventuali misure necessarie in fase di attuazione del presente articolo» ovvero quello del decreto del 22 luglio relativo all'impiego delle certificazioni verdi.Ci sono poi altri aspetti da considerare che non riguardano il decreto ma lo stato della campagna vaccinale. Basata, non ci stanchiamo di ripeterlo, sull'equilibrio tra le tre componenti della catena logistica: vaccini, vaccinatori e vaccinandi. Questi ultimi, è chiaro, aumenteranno. Anzi lo stanno già facendo seppur non a ritmi stellari di prenotazioni vantati dai cugini francesi e dai lirici del «facciamo come Macron» (ma quelli senza neanche una dose sono di certo 16 milioni).Sul fronte dei vaccini, alcune Regioni di recente hanno alzato la voce per lanciare l'allarme del «mancano le dosi». Non si può passare in poche ore a «le dosi ci sono, non sono un problema». Considerato il flusso extra di richieste concentrate tutte in un breve arco di tempo e considerando anche gli effetti dell'ultimo caos sui richiami Astrazeneca (e i limiti di età imposti al monodose di J&J) che ha complicato la programmazione e creato grossa confusione nei singoli punti vaccinali, siamo sicuri che le fiale a disposizione e le scorte saranno gestite adeguatamente per soddisfare tutte le richieste? Infine, i vaccinatori. Come abbiamo scritto qualche settimana fa, in questi giorni di fine luglio e soprattutto in agosto nei singoli hub (ma anche nelle farmacie, negli studi dei medici di famiglia e dei pediatri) vanno gestiti anche i turni per le ferie degli operatori sanitari, per non parlare dei volontari che comprensibilmente potranno diminuire. Non sorprende, quindi, che ieri chi ha provato a prenotare il vaccino nelle prossime settimane a Milano (in qualsiasi punto vaccinale della città), stranamente non ha trovato slot liberi nei giorni 13, 14 e 15 agosto ma solo nei giorni precedenti e in quelli successivi. Possibile che ci sia stata un imbuto di richiami che ingolfano le prime dosi? O molti vaccinatori fanno il ponte di Ferragosto anche se è stato emesso un decreto che invita tutti a vaccinarsi il prima possibile? E cosa succederà a settembre quando non ci saranno problemi di turni ma di strutture perché molti grandi punti vaccinali (palestre, centri congressi, fiere) cominceranno ad essere smantellati per tornare a svolgere i ruoli per i quali sono preposti? Attendiamo risposte, Sperando che a qualcuno non venga la tentazione di dissotterrare le Primule. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/errori-e-immunizzati-senza-pass-la-campagna-sulle-spalle-dei-cittadini-2653941584.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="mancano-le-regole-per-i-vaccinatori" data-post-id="2653941584" data-published-at="1627165770" data-use-pagination="False"> Mancano le regole per i vaccinatori L'ultimo decreto varato dal governo Draghi ha bisogno entro il 6 agosto di linee guida e istruzioni per l'uso. Perché i settori che verranno coinvolti dall'estensione del green pass obbligatorio sono numerosi. Al già lungo elenco di attività comprese dal decreto approvato il 22 luglio in Consiglio dei ministri vanno infatti aggiunti anche quelli previsti dal decreto di aprile. E le perplessità su come applicare le nuove regole - vecchie e nuove - sono ancora di più. A cominciare dalle modalità di verifica della validità e dell'autenticità dei green pass che i cittadini potranno mostrare sia in versione cartacea che digitale. Dal punto di vista tecnologico, i controlli saranno effettuati tramite la app VerificaC19, sviluppata dal ministero della Salute per il tramite di Sogei. La app VerificaC19 può essere utilizzata solo dai soggetti «verificatori», ovvero chi è deputato al controllo delle certificazioni verdi, che erogano servizi per fruire dei quali è prescritto il possesso della certificazione e gli organizzatori di eventi ed attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso della medesima certificazione, nonché i pubblici ufficiali nell'esercizio delle relative funzioni. Il processo di utilizzo dell'app di verifica si articola, in particolare, nelle seguenti fasi: il verificatore richiede la certificazione all'interessato, il quale mostra il relativo Qr Code (in formato digitale oppure cartaceo). La app legge il Qr Code, ne estrae le informazioni e procede con il controllo di autenticità tramite la verifica della firma digitale e poi mostra graficamente al verificatore l'effettiva autenticità e validità della certificazione nonché il nome, il cognome e la data di nascita dell'intestatario e all'identificativo univoco della stessa. L'intestatario, su richiesta del verificatore, esibisce un proprio documento di identità in corso di validità ai fini della verifica di corrispondenza dei dati anagrafici presenti nel documento con quelli visualizzati dalla app. Tutti i dati sensibili contenuti nel green pass non saranno memorizzati dalla app nel rispetto della privacy. Nel frattempo, le categorie navigano a vista. «Siamo preoccupati per l'assenza di informazioni chiare in merito al nuovo provvedimento sul green pass che a partire dal 6 agosto si applicherà a molte attività che riguardano la quotidianità delle vacanze», ha detto ieri Maria Carmela Colaiacovo, presidente dell'Associazione italiana confindustria alberghi. L'associazione sottolinea infatti che l'entrata in vigore coincide proprio con le settimane centrali delle vacanze estive e le aziende associate stanno ricevendo moltissime richieste di chiarimenti da parte delle persone che si metteranno in viaggio in quei giorni. «Il nostro settore soffre di un fermo quasi totale da oltre un anno e mezzo, chiediamo quindi con estrema sollecitudine tutte le informazioni indispensabili per continuare a garantire soggiorni in assoluta sicurezza e serenità per i nostri ospiti». Più chiare le sanzioni: per chi viola le regole c'è una sanzione da 400 a 1.000 euro sia a carico dell'esercente sia dell'utente. Se le violazioni si ripetono in tre giorni diversi, l'esercizio potrebbe essere chiuso da uno a dieci giorni. Non solo. Per la falsificazione del green pass scattano le multe previste dal decreto legge Covid, sia per i documenti cartacei che per quelli digitali. Lo hanno precisato fonti di Palazzo Chigi, rispetto a informazioni inesatte circolate in Rete, secondo le quali le sanzioni si applicherebbero soltanto ai Green pass cartacei.
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo in occasione del suo incontro con il premier greco Kyriakos Mitsotakis.
Antonella Bundu (Imagoeconomica)