Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin (Ansa)
Il sultano e lo zar parleranno dell’accordo sul grano. I media russi: «Prigozhin? Bomba nel condizionatore del suo jet». Varsavia, Riga e Vilnius a Minsk: «Cacciate la Wagner».
Il sultano e lo zar parleranno dell’accordo sul grano. I media russi: «Prigozhin? Bomba nel condizionatore del suo jet». Varsavia, Riga e Vilnius a Minsk: «Cacciate la Wagner».Fissata la data. Si terrà l’8 settembre l’atteso incontro tra il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e il leader del Cremlino Vladimir Putin, probabilmente a Sochi. Sul tavolo ci sarebbe il rilancio dell’accordo sui cereali del Mar Nero, non rinnovato da Mosca e sul quale Ankara ha speso molte energie affinché andasse in porto. L’informazione, anche se non così nel dettaglio, l’aveva già confermata il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: «L’incontro si terrà presto. Faremo un annuncio ufficiale». Il colloquio è di un’importanza straordinaria, non tanto per il grano, ma perché per la prima volta dall’inizio del conflitto, il leader di un Paese Nato si recherà a Mosca per parlare con Putin. E se è vero che chi tace acconsente, agli alleati di Anakara sta bene che ciò avvenga. La speranza, probabilmente, è che il presidente turco riesca a porsi come intermediario per un’eventuale trattativa di pace. La notizia del summit l’ha data Bloomberg, specificando che Erdogan dovrebbe volare in Russia prima di recarsi in India per partecipare al vertice del G20 a Nuova Delhi, dove invece non parteciperà Putin, inseguito dal mandato di arresto della Corte penale internazionale, che ne condiziona gli spostamenti all’estero, e perciò sostituito dal ministro degli Esteri, Sergej Lavrov. Lo ha comunicato lo zar al primo ministro indiano, Narendra Modi.Tra i partner, il presidente francese, Emmanuel Macron, è intervenuto ancora una volta per chiarire che esclude la possibilità che la Francia entri in guerra contro la Russia, aggiungendo che Parigi sta cercando di «evitare qualsiasi escalation del conflitto ucraino». Allo stesso tempo, l’inquilino dell’Eliseo ha osservato che «l’Unione europea fornisce la massima assistenza all’Ucraina in ambito umanitario ed economico, nonché in materia di fornitura di armi». Macron ha anche sottolineato che «la Russia non dovrebbe vincere questa guerra in nessuna circostanza».Intanto continuano a volare droni sui cieli dell’Ucraina, ma anche della Russia. «Questa notte è stato sventato un altro tentativo di Kiev di effettuare un attacco con un Uav di tipo aereo. Due veicoli aerei senza pilota sono stati distrutti dalle forze di difesa aerea in servizio sul territorio della regione di Bryansk», ha sostenuto Mosca. La difesa aerea ha abbattuto due droni ucraini anche sopra la penisola di Crimea, controllata da Mosca. Un’altra esplosione si è verificata nella sede della polizia della città di Energodar, occupata dai russi e nota per ospitare la centrale di Zaporizhzhia. La sede sarebbe stata usata dalle truppe di Ramzan Kadyrov. Il numero di morti e feriti tra i ceceni non è ancora certo. Raid aerei anche da parte dei russi. A Kherson almeno una persona ha perso la vita, mentre è di tre persone il bilancio dei morti dell’attacco russo nel villaggio ucraino di Gogolevo, nella regione di Poltava. Per quanto riguarda la morte dell’ex capo della Wagner, Evgenij Prigozhin, i media russi ora parlano di un ordigno piazzato nel condizionatore del jet con il quale è precipitato il mercenario golpista. Nel frattempo, il Cremlino ha chiarito che non è ancora stata presa alcuna decisione sul funerale. «Non ho ancora informazioni», ha detto Peskov, rispondendo a una domanda in proposito, «quindi non posso dirvi nulla. Sicuramente, non appena verrà presa una decisione, sarà resa pubblica». Putin, intanto, ha inviato le sue condoglianze alla famiglia di Prigozhin. Per conoscere il destino di ciò che resta del gruppo Wagner, si attendono le prossime mosse ma Varsavia, Vilnius e Riga hanno chiesto alla Bielorussia di espellere i miliziani dal Paese.
Leone XIV (Ansa)
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Ansa
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