2020-10-17
Ci chiudono in casa e la tassano pure
Siccome l'Italia non sta tanto bene, prova ne sia che salgono i malati e scende il Pil, l'ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni sta pensando di darle il colpo di grazia. Premiato con un posto a Bruxelles di commissario europeo per aver perso le elezioni, Er moviola (il soprannome credo sia dovuto alla rapidità con cui si muove) ora si è messo al servizio della Germania e, come desiderano i tedeschi, chiede una tassa patrimoniale sui beni degli italiani.Sì, da responsabile dell'economia per conto della Ue, Gentiloni non sgancia un euro dei tanto annunciati miliardi del Recovery fund, ma in compenso vorrebbe svuotare i portafogli dei contribuenti. Non ci credete? Beh, per rendersene conto è sufficiente leggere la risposta fornita dall'ex premier del Pd a nome della Commissione europea. Interpellato sulla situazione italiana, Gentiloni ha scoperto l'acqua calda, ossia che in Italia ci sono troppe tasse, ma anche troppi furbi che, grazie all'inefficienza del fisco, le imposte le evadono. Che si fa dunque per porre rimedio a una situazione che esiste dalla notte dei tempi e che neppure Er moviola quando era a Palazzo Chigi è riuscito a correggere? Semplice, ha detto il capo di un governo bocciato alle elezioni dagli italiani: basta reintrodurre l'Imu sull'abitazione principale. Lo so che vi sfugge la logica della proposta, soprattutto perché da uno che segnala un carico eccessivo di tributi non ci si aspetta che proponga l'introduzione di un altro balzello. Tuttavia, questo è ciò che ha detto Gentiloni, il quale ha spiegato che tassando la prima casa - come fece Mario Monti, con il risultato di uccidere il mercato immobiliare - si potrebbero trovare risorse utili per abbassare il prelievo fiscale sul lavoro. La balzana idea di far pagare le imposte a chi è proprietario dell'alloggio in cui vive allo scopo di ridurre le tasse sulle buste paga, non tiene conto di una cosa. E cioè che la maggioranza degli italiani sono proprietari delle quattro mura in cui risiedono e dunque quello del fisco sarebbe un gioco delle tre carte, perché con una mano si distribuirebbe qualche spicciolo di stipendio in più e con l'altra lo Stato si riprenderebbe i soldi con gli interessi. Per di più punendo le persone che si sono indebitate pur di possedere il tetto sotto il quale vivere.Tuttavia, pur sapendo che cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia e dunque l'unico modo per ridurre «l'elevato carico fiscale» (parole sue, del super commissario all'Economia dell'Europa, non dell'Italia) è tagliare le tasse e non spostarle da un fattore all'altro, Gentiloni raccomanda a nome della Ue di trasferire le imposte dal lavoro a settori «meno penalizzanti per la crescita». Dietro le parole involute dell'ex presidente del Consiglio, ovviamente si nasconde la formula magica che tanto piace alla sinistra, ossia il patrimonio. È quello l'obiettivo che da sempre fa gola ai compagni e, a dire il vero, anche alla Germania, la quale vede nel tesoretto che gli italiani hanno risparmiato una preda da aggredire, così da rendere un po' più povere le famiglie del nostro Paese guardate con troppa invidia, quasi fossero delle cicale, da quelle dei nostri vicini. Per chi non avesse capito dove voglia andare a parare l'Europa in un momento in cui l'Italia è provata dalla pandemia, ecco Gentiloni andare in soccorso con parole meno oscure, onde rendere più evidenti i progetti coltivati a Bruxelles. «Le raccomandazioni formulate nell'ambito del semestre europeo 2017 specificavano che quest'obiettivo (quello di ridurre il carico fiscale sul lavoro) doveva essere raggiunto anche “con la reintroduzione dell'imposta sulla prima casa a carico delle famiglie con reddito elevato"». Chiaro il concetto? La Ue vuole la patrimoniale sulla prima casa. Il che induce a tre riflessioni che svilupperemo in breve. Prima questione: ma se nell'ambito del semestre europeo del 2017 si indicava come traguardo la reintroduzione dell'Imu sull'abitazione principale, perché Gentiloni, che a quell'epoca era presidente del Consiglio, non l'ha fatto? Temeva che mettendo una tassa sulla casa degli italiani questi ultimi avrebbero messo una taglia sulla sua testa. Dunque, per suggerire l'ideona dell'imposta sul patrimonio immobiliare, ha aspettato di emigrare a Bruxelles, così da evitare rischi. Seconda questione: l'ex capo del governo nominato da Matteo Renzi parla di colpire le famiglie con reddito elevato? Ma a parte che il reddito non c'entra nulla con il patrimonio, lo sa Gentiloni quante sono le famiglie con un reddito elevato in Italia? Glielo diciamo noi: lo 0,1 per cento dei contribuenti, perché tale è la percentuale di chi dichiara più di 300.000 euro lordi l'anno. Per finanziare un vero e robusto taglio delle tasse sul lavoro bisognerebbe dunque espropriare questo 0,1 per cento dell'intero stipendio, altrimenti i soldi non ci sono. Terza questione: ma invece di chiacchierare di nuove tasse, il signor Gentiloni non farebbe prima a dirci quando la Ue sgancerà i soldi del Recovery fund su cui il governo Conte, sostenuto dai compagni di Er moviola, gioca tutte le sue carte per tirare a campare fino al 2023?Ps. Verso sera, impaurito dalle reazioni, il commissario cuor di leone ha provato a correggere il tiro, ma più della sua smentita vale ciò che ha scritto. Difficile sbagliarne l'interpretazione.
Francesca Albanese (Ansa)
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