2018-11-16
Incarichi all'Enit, in pista un ex assessore di Vendola
True
Martedì prossimo il consiglio dei ministri dovrebbe nominare Giorgio Palmucci di Federturismo come nuovo presidente dell'ente del turismo. Poi dovranno essere indicati i due esponenti del consiglio di amministrazione. Regioni come Puglia, Basilicata e Molise sostengono Massimo Ostillo, già parlamentare della Margherita, poi alla corte dell'ex ministro di Grazia e Giustizia Clemente Mastella per poi diventare assessore al turismo in quota Udeur nella prima giunta della regione Puglia guidata da Nichi.Continuano le grandi manovra intorno all'Enit, l'ente del turismo che da più di tre mesi deve rinnovare il consiglio di amministrazione. A quanto pare, dopo la lettera formale inviata dal ministero per le politiche agricole e del turismo di Gian Marco Centinaio alle Regioni - chiamate ad esprimere un consigliere - cominciano a circolare i primi profili che potrebbero far parte del nuovo board. Sono vecchie conoscenze del mondo della Margherita vicino all'ex ministro Dario Franceschini, come Massimo Ostillo, ex assessore della giunta pugliese di Nichi Vendola. Nel frattempo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti avrebbe garantito pochi giorni fa a Giorgio Palmucci, vice presidente di Th resorts e Federturismo, che la sua designazione a presidente arriverà in consiglio dei ministri martedì prossimo. Ma c'è chi non è convinto. A quanto pare il capo di gabinetto Luigi Fiorentino (che vanta ancora il 35% delle azioni della società di famiglia a Partenopoli per la produzione di vini, come raccontato dalla Verità nei mesi scorsi) avrebbe avanzato più di un dubbio sulla candidatura di Palmucci, che potrebbe incappare in conflitti di interesse, per le cariche già occupate. E su questo aspetto arriverebbero conferme anche da palazzo Chigi. Le Regioni intanto si muovono. Il Veneto starebbe sostenendo Magda Antonioli, professore associato di Politica economica e direttore del master in Economia del turismo all'Università Bocconi di Milano. Pare non abbia grosse possibilità. La Lombardia al momento tace, ma proprio da Milano potrebbero arrivare sorprese nelle prossime ore. Nel frattempo Puglia, Basilicata e Molise sostengono invece Ostillo, appoggiato anche da Confindustria vista la storica amicizia con Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federterme, con cui ha condiviso l'esperienza di consigliere di amministrazione di Promuovitalia, ente pubblico finito in fallimento tre anni fa. Ostillo fu parlamentare della Margherita, poi transitò per un certo periodo alla corte dell'ex ministro di Grazia e Giustizia Clemente Mastella per poi diventare assessore al turismo in quota Udeur nella prima giunta di Vendola in Puglia: finì impallinato nel 2009 con un rimpasto.Il nome di Ostillo oltre che quello di Pecci saranno per sempre legati al caso Promuovitalia, la società in house del Mibact messa definitivamente in liquidazione con il decreto Art Bonus voluto da Dario Franceschini nel 2014 e poi pilotata verso il fallimento, ma entrata in un vortice di difficoltà e travolta pure da scandali sull'uso improprio delle risorse europee destinate alla formazione l'anno precedente. Quando cioè proprio Jannotti Pecci ne era presidente, affiancato come vice dall'eterno amico Ostillo. Altro nome che circola è quello di Francesco Palumbo, sostenuto dalle democratiche Emilia Romagna e Toscana. Targato Pd, già dirigente cultura alla regione Puglia e cooptato sempre da Ostillo al tempo in cui era Assessore al turismo, rottamato con l'elezione di Michele Emiliano, è arriva il 2 novembre 2015 ai piani alti del Mibact nel ruolo di direttore generale del Turismo grazie alla benedizione della potente Michela De Biase, seconda moglie di Franceschini, già consigliere del Pd in Campidoglio. Dal 31 ottobre, giorno in cui è terminato il suo mandato al ministero, Palumbo è senza lavoro. Si fa poi il nome di Raimondo Orsetti, dirigente del Servizio sviluppo e valorizzazione delle regione Marche. In ogni caso, come in altre partecipate, continuano le frizioni tra 5 Stelle e Lega. E sul fronte femminile, infine, potrebbe uscire il nome di Manuela De Carlo, docente allo Iulm e molto vicina a Palmucci, anche perché entrambi di Comunione e liberazione. In tutto questo va considerato che la trasformazione in ente pubblico economico voluta da Franceschini e rivelatasi un disastro, fu giustificata anche dalla necessità di far viaggiare nel tempo Enit con gambe proprie in forza di finanziamenti privati che avrebbe dovuto essere in grado di raccogliere fondi. Ma allo stato attuale nel bilancio Enit non c'è un euro di risorsa raccolta da soggetti privati, visto che nessuna partnership è stata costruita ed in pochi si sognano di affidare ad Enit delle commesse. In questo quadro i Cinquestelle, in conflitto con la visione leghista, stanno spingendo perché Enit sia incorporata nell'Ice (che era poi una idea dall'ex ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda) e passata dunque sotto la gestione di Luigi Di Maio.
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson