2024-01-05
La bella influencer fa impazzire i vip. Peccato solo che l’abbia creata l’Ia
Emily Pellegrini, influencer creata dall'intelligenza artificiale (foto dal profilo Instagram)
Emily Pellegrini è l’invenzione di un computer, ma tanti (pure famosi) le hanno fatto la corte su Instagram. Oltre l’aspetto comico, però, la vicenda inquieta per i risvolti negativi che può avere l’Intelligenza artificiale.Fino a non molto tempo fa, l’uomo o la donna dei sogni erano persone quasi impossibili da conquistare, fornite di una straordinaria capacità di seduzione (magari perché famose o ricche, o eccezionalmente avvenenti, o tutte queste cose insieme) e pressoché inavvicinabili per noi comuni mortali. Ma quantomeno erano in carne e ossa, per cui sussisteva una pur remotissima possibilità di incontrarle e, chissà, magari di affascinarle (trasformando in questo modo la realtà in una «favola», come talvolta è accaduto). Oggi non è più così, e tutto lascia credere che domani sarà ancora peggio. Le donne e gli uomini dei sogni rimarranno un sogno, sempre e comunque, e non soltanto per chi non è né facoltoso né celebre né particolarmente brillante o piacente, ma anche, democraticamente (unico aspetto in un certo senso positivo della faccenda), per superstar globali e nababbi, per chi ha dalla sua il potere o la bellezza. Gli attuali uomini e donne dei sogni, difatti, non esistono: sono - come si dice - virtuali, un parto verosimile ma nient’affatto veridico dell’Intelligenza artificiale. La quale, debitamente istruita da qualcuno (e ormai, con la diffusione su larga scala di software come ChatGpt, questo qualcuno può essere chiunque, non serve essere degli esperti programmatori), tende a proporre questi desiderabili esseri umani virtuali in veste di influencer, cioè individui in grado, per qualche motivo (e spesso questo motivo è proprio la bellezza), di attirare le attenzioni di un mucchio di gente riuscendo a condizionarne i gusti, le preferenze e, di conseguenza, i consumi.Ultima arrivata nella già abbastanza consistente lista di donne tanto fatali quanto artificiali è Emily Pellegrini, una giovane californiana mozzafiato (di origini italiane, stando al cognome, ma non giureremmo sia motivo di vanto) così battezzata da colei che, servendosi del già citato programma ChatGpt, l’ha dapprima «creata» per poi farla debuttare nel web aprendole un profilo sui social Instagram e Fanvue. L’ideatrice, rimasta anonima, ha spiegato al quotidiano britannico Daily Mail: «Ho domandato a ChatGpt quali caratteristiche avesse la ragazza dei sogni dell’uomo medio e mi è stato risposto: fluenti capelli castani e gambe lunghe. Ho quindi chiesto di elaborarla precisamente in quel modo». ChatGpt, dal canto suo, alle gambe e ai capelli ha aggiunto carnagione chiara, lineamenti regolari, magrezza e un seno assai prosperoso. Il tutto, grazie a strumenti di animazione digitale sempre più sofisticati, in maniera credibilissima. A quel punto numerosi iscritti a Instagram hanno pensato che Emily Pellegrini esistesse davvero (ancora per qualche tempo persisterà questa «ingenuità» degli utenti, poi inevitabilmente prevarrà il disincanto), e tra coloro che hanno abboccato non sono pochi i vip. È la stessa «inventrice» di Emily Pellegrini a raccontarlo, parlando tra l’altro - sempre al Daily Mail - di non meglio precisati calciatori e di un «noto amico di Cristiano Ronaldo». Nello specifico, la donna ha riferito di una chat fra Emily e un calciatore tedesco, il quale pare abbia avviato una corte serratissima nei confronti dell’inesistente fanciulla. «Com’è possibile che una donna bella come te non abbia un fidanzato?», si sarebbe domandato il malcapitato cascamorto. Poi, non dandosi pace, avrebbe anche chiesto a Emily il numero di telefono, salvo vedersi rispondere che lei comunica esclusivamente tramite Instagram e Fanvue. Al che lui, non si sa se più indomito o più disperato, le avrebbe rivolto un ultimo accorato appello, presumibilmente caduto nel vuoto: «Come possiamo restare in contatto per conoscerci?». Speriamo che nel frattempo qualche anima pia gli abbia spiegato che stava chattando con nessuno…Al di là degli aspetti comici, o tragicomici, della vicenda di Emily Pellegrini e di altre analoghe che l’hanno preceduta e che la seguiranno, la diffusione e l’affermazione di queste entità virtuali pone ovviamente questioni di enorme portata. Di natura economica, anzitutto, dal momento che, come già detto, questi Vi (virtual influencer) si sono dimostrati in grado di indirizzare le scelte commerciali di chi li segue, peraltro facendosi pagare una sponsorizzazione, almeno per il momento, molto meno di influencer reali - i quali dunque si staranno sicuramente preoccupando - come il citato Cristiano Ronaldo o la nostra (pur declinante per lo scandalo dei pandori e delle uova pasquali) Chiara Ferragni. Ma anche questioni di carattere sociale, visto che un numero sempre crescente di persone, soprattutto tra giovani e giovanissimi, spende tempo e denaro (in modo indiretto, facendosi influenzare negli acquisti, ma anche diretto, come nel caso di chi paga per visionare in esclusiva contenuti inediti, solitamente erotici) per seguire figure inaccessibili - anche qualora in carne e ossa e non virtuali, come per adesso accade sul social Onlyfans - e quindi di fatto pure e semplici immagini in movimento. E la sensazione, come già accennato, è che presto non sarà necessario neppure che si produca l’equivoco per cui si scambia per vero un parto dell’Intelligenza artificiale: per abitudine, comodità e conformismo si seguirà serenamente un avatar, purché bellissimo e sexy, nella piena consapevolezza che appunto di un avatar si tratta e non di un essere umano. Attenzione, però. Un vecchio detto ammoniva che «vedere e non toccare è una cosa da crepare»: siccome adesso ai primi due verbi bisogna aggiungerne un terzo, «pagare», sarebbe il caso di prendere - e in fretta - le debite contromisure.
Antonella Bundu (Imagoeconomica)
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