2022-09-04
Emergency lancia il suo nuovo taxi del mare
L’Ong annuncia l’acquisto: la Life Support salperà presto alla ricerca di migranti. Intanto, mentre il Paese va incontro a una crisi nera, sulla Stampa il commissario Onu per i rifugiati taccia l’Italia di razzismo. E avverte la destra: chiunque dovrà essere accolto. A quanto pare, in questa disgraziata nazione qualcuno che ha ancora due soldi da investire c’è. Il problema è che qui si tratta di un investimento del tutto particolare, che non crea lavoro ma al massimo lo distrugge, e che non porta benessere ma sofferenza e povertà. Emergency, colosso italiano del ramo Ong, ha annunciato tra gli applausi del suo festival a Reggio Emilia un importante acquisto. Pietro Parrino, direttore del Field Operations Department dell’associazione, ha fatto sapere di aver provveduto a comprare una nave: si chiama Life Support, fa base nel porto di Genova e indovinate a che cosa servirà? Ovvio: a recuperare migranti nel Mediterraneo. Certo, si può pensare che esistano modi migliori di investire il denaro a fini umanitari: andiamo incontro al razionamento del gas, ci sono famiglie che non riescono a pagare le bollette e rischiano a breve di restare al gelo, magari un po’ di assistenza in più da questo punto di vista gioverebbe. Emergency, tuttavia, preferisce prendere il largo, e unirsi alla già robusta flotta di imbarcazioni che pattugliano il (fu) Mare nostrum in cerca di barchini da soccorrere.La concorrenza nel settore, dicevamo, è notevole. Tra i vari vascelli che solcano i flutti c’è ad esempio la celebre Ocean Viking, gestita da Sos Mediterranee. Proprio ieri alla nave è stato assegnato dalle autorità italiane un porto di sbarco, nel quale saranno fatti scendere i 459 immigrati recuperati nel corso di 10 operazioni. Fatto curioso: prima di ottenere il via libera, i taxisti del mare hanno atteso 8 giorni. Per aver fatto aspettare la metà del tempo (4 giorni) un’altra imbarcazione qualche anno fa, Matteo Salvini è finito sotto processo. Luciana Lamorgese, invece, continua con grande serenità a occupare la poltrona, e a condurre i giochi come le pare e piace. Negli ultimi mesi - e soprattutto da quando è iniziata la campagna elettorale - il ministro si è semplicemente eclissato. Non parla, non appare, vuol farci credere di non esistere. E in effetti non si capisce bene come diamine passi il tempo: di sicuro non a occuparsi degli sbarchi di irregolari. I risultati si vedono: quest’anno sono arrivati sulle nostre coste 59.079 migranti. L’anno scorso erano 39.565, mentre nel 2020 se ne contavano 19.762. In pratica, il flusso è triplicato: l’ennesimo grande successo del governo dei Migliori.Il fatto è che la Lamorgese non ha nemmeno fatto finta di interessarsi al problema. Anni fa andava in giro a dichiarare che gli accordi di Malta avrebbero completamente rivoluzionato il sistema dell’accoglienza, e adesso siamo ancora qui a farci carico di chiunque decida di partire dal Nord Africa, nella totale indifferenza delle altre nazioni e delle istituzioni europee. Nel frattempo, le Ong scorrazzano liberamente: al massimo subiscono qualche piccolo rallentamento in ingresso, ma per il resto agiscono a proprio piacimento, e addirittura aumentano di numero. Segno che la cara Luciana è riuscita a far rimpiangere persino Marco Minniti.Purtroppo, la situazione non sembra affatto destinata a migliorare, anzi. L’impatto della crisi ucraina sui movimenti di esseri umani abbiamo già iniziato a pagarlo, e sembra proprio che - esistendo qualche possibilità che la destra vada al governo - stiano ricominciando pure i vecchi giochini sovranazionali sull’immigrazione di massa. Giusto ieri La Stampa ha ospitato una smisurata intervista con Filippo Grandi, alto commissario dell’Onu per i rifugiati, il quale non ha perso l’occasione per snocciolare la consueta lezioncina di bon ton globalista.Secondo Grandi, ci stiamo comportando da razzisti. «Ritengo razzista», dichiara il fenomeno, «l’affermazione che gli ucraini, cioè altri europei che arrivano da noi e che sono integrabili, siano veri rifugiati ma che gli altri non lo siano. Questo è grave soprattutto se detto genericamente, perché pone l’opinione pubblica a favore degli uni e contro gli altri. Queste affermazioni sono razziste e creano a caduta un razzismo di fondo nella società». Capito? Non bisogna azzardarsi a compiere distinzioni: bisogna prendere tutti. Anzi: «La crisi in Ucraina dimostra all’Europa che l’accoglienza è possibile». Secondo Grandi, infatti, l’Europa si è fatta carico di 7 milioni di persone in fuga da Kiev e dintorni e nessuno «ne ha fatto un dramma».Pensa che genio, l’alto commissario: si è accorto che nessuno si è opposto all’arrivo di donne e bambini in fuga da una guerra. Chissà, magari gli riesce pure di compiere un ulteriore sforzo di riflessione, e di comprendere che non ci sono stati problemi esattamente perché l’esistenza di un conflitto armato era sotto gli occhi di tutti. Il caso ucraino non dimostra che si deve accogliere chiunque. Semmai, dimostra che gli italiani e gli europei non sono affatto razzisti, e che in caso di bisogno sono pronti addirittura a mettersi nei guai pur di soccorrere i bisognosi. Tra l’altro, forse Grandi ignora che dalle nostre parti l’accoglienza degli ucraini non ha avuto soltanto un costo economico, ma pure qualche ricaduta sociale. Piccolo esempio: mentre medici e sanitari non vaccinati venivano privati del lavoro, si facevano i bandi per assumere chi proveniva da Kiev. Nonostante questo, però, e nonostante danni potenti che l’assurdo scontro in cui ci siamo imbarcati ha prodotto, l’accoglienza c’è stata, e ha persino funzionato meglio del solito.Quella che continua a non funzionare, invece, è l’accoglienza indiscriminata di clandestini che non hanno diritto di entrare né di restare qui. Gente che non scappa da guerre, ma migra in cerca di un paradiso economico e si ritrova per lo più in situazioni di disagio estremo. È questa l’accoglienza che gli italiani non vogliono più, e ormai da parecchi anni. Forse è esattamente per questo motivo che il commissario Onu ha deciso di alzare la vocetta: la Lamorgese finora ha garantito approdi più o meno semplici, ma presto il vento potrebbe cambiare, quindi urge mandare qualche messaggio alla destra, perché sappia che le priorità dell’agenda sovranazionale non cambiano. Bollette o non. D’altronde Emergency ha appena comprato la barchetta nuova, vorrete mica che la lascino parcheggiata a Genova senza usarla, no?