2022-01-15
Emendamenti sul Fisco. Lega, Fi e Meloni chiedono di sfilare il nuovo Catasto
Centrodestra unito sulla riforma dell’Erario: oltre allo stralcio della mappatura degli immobili, proposta l’estensione della flat tax. Idea che piace pure al M5s.Il centrodestra non vuole la riforma del Catasto. Ieri, l’ultimo giorno possibile per presentare gli emendamenti alla delega fiscale, il centrodestra unito ha deciso di depositare cinque macro emendamenti, di cui uno proprio contro la riforma sul mattone. Il testo in questione chiede di sopprimere l’articolo che prevede l’avvio di una mappatura degli immobili in Italia. Il censimento, come più volte spiegato dal ministro dell’Economia Daniele Franco, dovrebbe terminare nel 2026 e fornire uno strumento con il quale si potranno aumentare le tasse sulla casa. Per evitare questo scenario, i partiti del centrodestra hanno quindi proposto di eliminare direttamente la voce relativa al Catasto. Un altro tema che ha unito Lega, Fi e Fdi è stato il mantenimento e l’ampliamento della mini flat tax. L’emendamento ad hoc chiede di prevedere «in favore del contribuente in regime forfettario che consegua un ammontare di ricavi o compensi superiore all’attuale soglia di 65.000 euro ma inferiore ad un tetto opportunamente individuato, l’introduzione di un regime opzionale per la continuazione del regime forfettario nei due periodi di imposta successivi». Proposta che risulta essere molto simile a quelle presentata dal M5s. Vita Martinciglio, capogruppo del Movimento in commissione Finanze, ha infatti spiegato come tra i 60 emendamenti presentati alla delega fiscale dal M5s ci sia anche la «easy tax». Ovvero uno scivolo per accompagnare tutti quei contribuenti che sono nel regime piatto ma che l’anno successivo superano la soglia dei 65.000. Il M5s vorrebbe infatti introdurre uno scivolo di due anni, con annessa maggiorazione fiscale graduale, per accompagnare il contribuente verso l’entrata nel regime ordinario dell’Irpef. In tema di tassa piatta si è anche espresso il Pd, che non demonizza lo strumento ma precisa come questa debba avere dei temporali ben precisi ed essere rivolta a una platea di soggetti determinati. Tornando agli emendamenti congiunti presentati dal centrodestra, troviamo altri due temi: la rateizzazione degli acconti e la riduzione della ritenuta d’acconto sul lavoro autonomo e la formazione dello Statuto dei contribuenti. Per quanto riguarda il primo punto, è stata chiesta la possibilità di introdurre delle rateizzazioni mensili sui versamenti delle imposte dirette che prevedono «per il pagamento del saldo e del primo acconto la possibilità di rateizzazione in un massimo di sei rate a decorrere dal mese in cui deve essere effettuato il versamento a saldo dell’imposta». Per il secondo acconto viene invece chiesta la possibilità di rateizzarlo in massimo sei rate a partire dal mese di gennaio dell’anno successivo. Per quanto riguarda invece il rapporto fra fisco e contribuente, il centrodestra vorrebbe che lo Statuto dei diritti del contribuente venisse elevato al rango costituzionale in modo da riequilibrare gli strumenti nelle mani dell’Agenzia delle entrata e degli italiani. Fi ha sottolineato l’importanza del tema presentando un emendamento ad hoc che verte proprio sulla revisione dei rapporti tra il Fisco e il contribuente. Uno degli obiettivi è per esempio introdurre una terza persona negli accertamenti fiscali, diversa da chi ha fatto la contestazione. Oppure garantire maggiore privacy al contribuente, rafforzando la protezione dei dati personali, in particolare quelli che emergono dalla fattura elettronica. Un altro emendamento a firma Forza Italia riguarda l’innalzamento a 10.000 euro della soglia di deducibilità della previdenza complementare, anche prevedendo la possibilità di creare una dote previdenziale familiare, fiscalmente avvantaggiata, tramite la quale si possono dedurre i versamenti su un fondo previdenziale dei propri congiunti. Altro punto è poi la tassa di successione e donazione. Secondo il partito di Silvio Berlusconi, deve essere superata qualsiasi forma di tassazione. Anche la Lega ha però presentato degli emendamenti ad hoc su diversi temi. E nel dettaglio il Carroccio si è concentrato «sulla no tax area, sulla rimodulazione a tre scaglioni dell’Irpef, sull’abolizione dello split payment e reverse charge, sulla cancellazione dell’acconto Iva di dicembre e 770», spiega Alberto Gusmeroli, responsabile fiscale per la Lega e vicepresidente dalla commissione Finanza alla Camera. Sono dunque «due le direttrici», continua Gusmeroli, «da una parte riportare la delega a quanto approvato quasi all’unanimità a giugno dalla commissione finanze di Camera e Senato, e dall’altra la riduzione delle tasse e la semplificazione fiscale».Altri emendamenti sono arrivati poi anche dal M5s. I punti principali in questo caso hanno riguardato da una parte l’introduzione del «cash back fiscale» con il quale si vorrebbero digitalizzare le agevolazioni fiscali, per accreditarle direttamente sul conto corrente del contribuente, senza aspettare l’anno successivo con il 730. E dall’altro la rateizzazione mensile dell’acconto Irpef per cercare di agevolare la crescita delle piccole e medie imprese. Sul Catasto il Movimento non è invece contrario, come il centrodestra, e concorda con il governo sulla necessità di dover dare il via a una mappatura degli immobili. Il Pd punta sulla semplificazione tributaria, ma anche sul lavoro femminile, proponendo delle agevolazioni temporanee per l’ingresso lavorativo del secondo percettore di reddito (tipicamente le donne). Altro tema sono poi le tasse ambientali, sulle quali si vorrebbero proporre delle agevolazioni sulle aliquota Iva e le accise per i soggetti che impiegano nella loro produzione materie prime secondarie.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)